In una rilassata intervista per la televisione bulgara domenica 15 settembre, Grigor Dimitrov viene invitato a riflettere su alcuni argomenti della stagione in corso che lo hanno riguardato. Nel corso dei quaranta minuti del faccia-a-faccia con la reporter, Grisha parla con rammarico del fatto che per due volte il fisico non l’abbia sostenuto in altrettante prove-major, essendosi ritirato sia a New York che a Londra.
Dopo aver sorriso ricordando il video girato con l’ATP in merito allo scherzoso annuncio della “morte” del rovescio a una mano, la speaker sollecita l’atleta di Haskovo sulla vicenda che ha legato il nome di Jannik Sinner all’argomento-doping. Dimitrov ritorna sul tema affermando i propri dubbi sull’atteggiamento dell’associazione giocatori: “è stato” – dice Grigor – “secondo me un caso di doppio standard di comportamento. A New York mi ha sorpreso come sono stati gestiti i protocolli e i processi.
Altri giocatori hanno sperimentato trattamenti diversi; si vede anche in altre discipline, ma il modo in cui l’ATP ha spiegato le cose mi è sembrato molto strano; il timing di tutta la vicenda è strano. Il senso delle cose si è perso e questo inevitabilmente ti fa dubitare, anche se sei nell’ambiente da tanti anni”.