La Laver Cup resterà per sempre legato a Roger Federer. Il suo addio dal tennis avvenne a Londra all’edizione del 2022 e quel contesto straordinario lo legheranno per sempre a questa edizione.
Lo svizzero è arrivato a Berlino e ha visitato l’impianto che da venerdì vedrà in campo i protagonisti dell’edizione 2024. Roger non ha resistito alla tentazione del campo e si è esibito in alcuni scambi che hanno fatto brillare gli occhi ai presenti.
“Quando la Laver Cup si sposta c’è sempre tanto lavoro a livello organizzativo”, ha detto il campione svizzero.
“Berlino – ha proseguito – è una città che non conosco molto bene e sono se avrò un po’ di tempo libero cercherò di visitarla sperando che il meteo sia bello. Venire a Berlino per la Laver Cup è stato molto divertente. Non vedo l’ora di trascorrere una bella settimana”.
Per la prima volta la Laver Cup non avrà nessuno dei magnifici “tre” in campo: “Quando ti presenti dal primo all’ultimo momento per seguire un evento non ti perdi davvero nulla. E’ un’esperienza fantastica poter godere dei dettagli e di come tutto viene sistemato. In realtà quando sei qui, pensi al fatto che la Laver Cup, in fondo, duri davvero poco. E’ molto intensa, tutto compresso in tre giorni ma hai la possibilità di conoscere e veder giocare tutti i più grandi giocatori al mondo. Sarò fortunato a poterli veder interagire tra loro in panchina o sfidarsi tra loro. Penso che sia difficile trovare squadre così forti, per questo dico che è un evento straordinario”.
Sarà l’ultima edizione da coach per Borg e McEnroe, rispettivamente dei Team Europa e del Team World: “Dico sempre – continua Federer – che devi vivere la Laver Cup dal vivo per farti davvero un’idea di cosa si tratti. La mia settimana sarà molto incentrata su Bjorn e John, ovviamente a capo di tutto c’è Rod Laver. Sono tre leggende si riuniscono per un’ultima settimana in questo torneo. Saranno ricordati come i capitani delle prime edizioni di questo torneo”.
Poi l’augurio che rivolge a due leggende come Borg e McEnore è la speranza che abbiano più tempo per frequentarsi anche fuori dal campo. “Per me è una settimana agrodolce con Bjorn e John perché mi piacerebbe che fossero capitani per sempre. Allo stesso tempo, credo che dobbiamo adattarci ai tempi. Dovevano essere tre anni, quattro o due, e ne hanno terminati sette da capitano. Sono stati sette anni fantastici. Non avrei potuto avere capitani migliori, a dire il vero”.