[3] A. Zverev b. [10] S. Tsitsipas 7-5 6-4
Il trend negli scontri diretti non è stato rispettato, mentre il risultato conferma quello che è il momento di forma dei duellanti in campo. Alexander Zverev regola Stefanos Tsitsipas 7-5 6-4 in un’ora e quarantadue e vola in semifinale al Master 1000 di Parigi-Bercy, con l’uscita di scena di Alcaraz che lo pone come maggior accreditato alla vittoria finale. Una delle migliori versioni del greco di questi tempi inciampa però in alcuni errori sanguinosi che spalancano la strada al tedesco a cui basta poco per prendere il sopravvento, senza strafare. Sascha accorcia il gap nei confronti dell’ellenico, con lo score che recita ancora 10-6 per l’atenese.
Primo set: Tsitsipas gioca meglio ma fa autogol, Zverev ringrazia
Zverev-Tsitsipas capitolo sedici. Il servizio vincente è il primo punto della contesa con il greco che porta a casa un ottimo game per approcciare al meglio all’incontro. Zverev parte in sordina, andando sotto 0-30 nel primo turno in battuta ma è bravo a reagire e affidarsi al suo rovescio, con l’ellenico che non riesce a contenere in back. Nonostante una percentuale non esaltante di prime del tre volte vincitore di Montecarlo, il suo servizio funziona una meraviglia e non soffre particolarmente per conservare i propri turni. Il tedesco gli fa eco e per siglare il 3-3 impiega poco più di un minuto, risultando incisivo con il primo colpo. Gli scambi non decollano, entrambi non hanno a disposizione nessuna opportunità di break e si rimane on serve con la fase calda del parziale alle porte. Le new balls non soddisfano Sascha, con l’arbitro prontamente rimedia. Scelta saggia perché c’è un altro game rapido per andare sul 4-4. In un parziale avaro di highlight a 5 stelle, l’uscita di rovescio del numero undici del ranking che vale il 40-0 nel nono game è una delle istantanee più spettacolari. Nonostante il nativo di Amburgo giochi con il pilota automatico, la tattica del compitino produce la prima palla break del set: non benissimo con un rovescio affossato in rete. Poco male, perché alla seconda chance ci pensa Tsitsipas in versione Babbo Natale a confezionare un doppio fallo, Sascha sentitamente ringrazia per il dono inaspettato. L’ultimo finalista del Roland Garros non è il solito killer, rimette in discussione il game decisivo da 40-15 e offre anche la prima palla break all’ellenico. Tsitsipas prova a reggere ma su uno degli scambi più lunghi del parziale, spreca mandando in rete il dritto. L’urlo liberatorio del numero 3 del ranking è esplicativo del momento delicato, scampato il pericolo è il servizio a venere in aiuto e mettere il punto esclamativo al primo set.
Secondo set: Tsitsipas si scioglie, Zverev si prende la semifinale
In un primo set opaco da un punto di vista dell’entertainment, il giocatore più propositivo rimane a mani vuote dopo un errore che da slancio ad un avversario in ombra e che non ha di certo bisogno di regali. Questo è lo scenario che si trova dinanzi Stefanos Tsitsipas, e le conseguenti problematiche mentali derivanti da questa mazzata. Il greco prova a lottare contro corrente perché nel game di apertura al servizio, dopo un mancato serve and volley, si trova già sotto 15-30 ma l’ellenico riesce a risalire la china e si porta avanti nel punteggio. È il momento di stringere i denti per non farsi travolgere, Zverev ringalluzzito dal vantaggio scalda i giri del motore e aggredisce il rivale e conquista quattro palle break: due risposte di dritto non irreprensibili, un ace del greco e un vincente di rovescio mancato di un soffio sono le ultime ancora di salvataggio per Stefanos. Il tedesco non arretra di un millimetro il suo pressing, l’ellenico è sotto attacco e manda fuori il dritto che vale il break. Il numero 3 del ranking conferma il break, 3-1 e Tsitsi già spalle al muro. Il classe 1998 riesce a rimanere in scia, prova a giocarsi il tutto per tutto ma Sascha è attentissimo a non concedere più nulla, conducendo fino al 5-4. Il settimo ace del teutonico inaugura il game della verità, Tsitsipas non trova l’acuto per riaprire il parziale e si arrende a uno Zverev spietato.