Andrey Rublev si schiera dalla parte di Jannik Sinner. Il russo ha parlato del numero uno del mondo – e del caso antidoping che lo ha coinvolto – durante un’intervista rilasciata all’agenzia francese Afp: “Non riesco a immaginare lo stress o l’ansia che Jannik ha provato durante tutto questo tempo”
Nel 2025 è noto, si attende il verdetto da parte del Tas di Losanna sul caso Clostebol, in cui l’altoatesino è coinvolto. A proposito della faccenda Rublev ha detto: “Non puoi augurare a nessun giocatore di vivere una situazione del genere”. Una presa di posizione netta per il 27enne moscovita, sempre vicino ai problemi degli altri. Proprio lui che lo scorso anno ha lanciato il suo brand Rublo, allo scopo i portare supporto e risorse necessarie ai bambini nel mondo che vivono in condizioni mediche critiche.
Il russo, durante l’intervista ha aggiunto: “Non riesco a immaginare lo stress o l’ansia che ha provato durante tutto questo tempo. Se l’è cavata molto bene, ha continuato a giocare al suo miglior livello ed è riuscito a dominare il circuito nonostante tutto vincendo titoli. È davvero impressionante”.
Una stima sincera, fuori e dentro al campo, per Rublev, che non vuol sentire paragoni tra lui e Sinner o Alcaraz. “Onestamente non mi preoccupo dei risultati di lui e Alcaraz. Conducono la propria vita, sono grandi giocatori e hanno dominato totalmente il 2024. Quindi spetta a loro preoccuparsi di come inizieranno il prossimo anno. Se dovessi preoccuparmi contemporaneamente per me e per loro, mi esploderebbe la testa”.
Rublev ha anche accennato il discorso sulle regole antidoping, tema che è tornato recentemente alla ribalta dopo il caso che ha coinvolto la numero 2 del mondo Iga Swiatek, sospesa dall’Itia. “Penso che il sistema antidoping dovrebbe essere un po’ più comprensibile. Nel tennis le regole sono rigidissime, più che in altri sport. Sento che ogni piccolo errore, anche se non intenzionale, può minacciare la carriera di chiunque”.