Jannik, Seppi c’è (Andrea Barilaro, La Gazzetta dello Sport)
E se Andreas Seppi coach di Jannik Sinner non fosse solo una suggestione? Da quando il numero uno del mondo si è lasciato sfuggire che alla fine del 2025 Darren Cahill dirà addio al suo team, la scena se l’è presa un toto-nomi che non ha risparmiato niente e nessuno: da Andre Agassi a Goran Ivanisevic, dall’ipotesi full time per Simone Vagnozzi – subito smentita dal diretto interessato («Non penso che mia moglie sarebbe contenta se stessi fuori cinquanta settimane all’anno…») – fino appunto a Seppio, amico fraterno di “Vagno” e idolo di Jannik, altoatesino come lui, cresciuto a Caldaro e dal 2022, anno del ritiro, rifugiatosi sulle vette innevate del Colorado con la moglie Michela e i tre figli, Hugo, Liv e la piccola Elle. Voci di corridoio? Al momento sembrerebbe così, ma sta di fatto che una smentita vera e propria non è arrivata e anzi, le parole di Andy Seppi assomigliano non poco a un’apertura: «Anzitutto sono onorato che si sia fatto il mio nome. Ci tengo a dire che non ho contattato nessuno, né tantomeno sono stato chiamato. Poi, certo, se ci fosse la possibilità di allenare uno come Jannik… come puoi dire di no?» . Programmi Tradotto: se dovesse arrivare una chiamata, sarebbe difficile rispedirla al mittente. Ma anche qualora la suggestione dovesse tramutarsi in un’idea concreta, la fumata bianca sarebbe tutt’altro che una conseguenza diretta: «Detto ciò, adesso come adesso non credo sia il momento giusto tra famiglia e bambini, seguirlo in giro per il mondo – ammette l’ex Top20, in carriera numero uno italiano per 215 settimane complessive – sarebbe molto impegnativo. Ma tra qualche anno uno come lui lo allenerei molto volentieri». Parla di qualche anno… ma quanti? È questo il dilemma e di conseguenza tornano di moda le parole di Jannik, sempre in Australia, questa volta dopo aver dominato in finale il malcapitato Zverev: «Darren, proverò a convincerti a restare un altro anno». E se il numero uno del mondo dovesse riuscirci, si aprirebbero scenari interessanti per un eventuale ingresso di Seppi nel team del tre volte campione Slam a partire dal 2026. Se i pianeti dovessero allinearsi, anzitutto si ricomporrebbe la coppia Seppi-Vagnozzi. E viene da sé che dalla loro ci sarebbero tutte le possibilità per formare un binomio quantomeno interessante, anche solo sotto l’aspetto umano, avendo vissuto insieme più di dieci anni a Caldaro, casa di Andreas, dove Simone si trasferì dalla sua Ascoli non ancora maggiorenne per provare a sfondare nel mondo del tennis. Hanno condiviso tutto: casa (Andy abitava al piano superiore con i genitori, Vagno appena sotto), vita di tutti i giorni (si sono persino dilettati nella vigna della famiglia Seppi) e ovviamente tennis, vincendo l’uno di fianco all’altro il campionato a squadre Under 18. E a livello Atp c’è pure una finale di doppio insieme, persa nel 2010 a Baastad, in Svezia. […]. Da non tralasciare, poi, il fascino che porterebbe con sé un sodalizio tra il portabandiera dell’Italtennis del passato, dall’altra quello del presente e del futuro: «Ricordo i momenti che abbiamo condiviso nel circuito: io ero al tramonto, lui agli inizi. Come fosse un passaggio di consegne», ha spesso dichiarato Andy. Entrambi altoatesini, si ritroverebbero di nuovo accanto dopo i primi scambi di sempre durante un Challenger a Ortisei (Jannik aveva appena 13 anni e Seppi lo ricorda «piccolino e magrolino, ma che talento…. ») , quelli a Bordighera da Riccardo Piatti e un pugno d’anni nel circuito maggiore senza mai incontrarsi, né l’uno contro l’altro né in doppio: «Era in programma un torneo insieme, purtroppo non ci siamo riusciti. Magari – dichiara Andy con il sorriso – rimedieremo con il padel». Intanto il numero uno al mondo tira dritto: rientrato dall’Australia e dopo la rinuncia al torneo di Rotterdam, tornerà in campo a Doha, un 500 solo sulla carta vista l’entrylist. Oltre a Sinner, testa di serie numero uno, confermate le presenze di Alcaraz, Medvedev, Djokovic, de Minaur, Rublev, Dimitrov e Tsitsipas. Dopodiché via in America (Indian Wells e Miami), sempre aspettando la delibera del ricorso al Tas dell’Agenzia mondiale antidoping, prevista per il 16-17 aprile.
Con Nardi e Zeppieri una sfida tutta azzurra (Roberto Bertellino, Tuttosport)
Luca Nardi non frena la sua corsa nel Challenger di categoria 100 ATP a Coblenza, sul duro indoor. Il pesarese, partito dalle qualificazioni a causa della sua iscrizione tardiva, è salito in semifinale. L’azzurro, unico top 100 in tabellone (83 ATP) ha sconfitto in due set (6-4 7-5) lo svizzero Mitra Brunold, 20 anni, anch’egli proveniente dal draw preliminare ma per ragioni di classifica (numero 334 ATP). Nardi ha alzato l’asticella del gioco nei momenti delicati dei due set e questo certo è un buon segnale in ottica stagionale. Nella 1° frazione è andato a servire sul 5-4 e si è trovato 0-40. Ha cambiato passo facendosi più aggressivo e ha conquistato la 1° parte del match mettendo a segno cinque punti consecutivi di ottima fattura. Nella 2a frazione è salito sul 5-3 con un break ed è tornato a servire per volare in semifinale sul 5-4. Questa volta non ha chiuso i conti. Brunold si è riportato in parità e ha cercato di allungare la sfida. Bravo Nardi, cui il talento non fa certo difetto, a reagire immediatamente con un nuovo break che lo ha condotto sul 6-5. Questa volta l’azzurro non ha fallito l’opportunità conquistando un posto tra i migliori quattro del torneo tedesco: «Sono stato lucido nel finale dei due set – ha detto al termine – e sono felice di questa semifinale. Ho bisogno di partite per trovare il ritmo giusto e questo Challenger sono certo che mi servirà». Proprio con un Challenger vincente, a Rovereto, Nardi aveva chiuso il suo 2024 rientrando a pieno diritto nei promossi al main draw degli Australian Open. Oggi troverà in un derby che vale la finale Il romano Giulio Zeppieri, uscito nei quarti da un match complicato ma dai grandi significati, anche emotivi, dal testa a testa contro il numero 1 del seeding, il tedesco Henri Squire, attuale numero 193 ATP. Il mancino romano, dopo un 2024 a singhiozzo a causa di vari infortuni, sceso al posto numero 330 del ranking dopo un best di numero 110 nello scorso gennaio, ha vinto in rimonta con lo score di 4-6 7-6 (7) 6-3. Decisiva la vittoria parziale nel tie-break del secondo set che ha mutato radicalmente il quadro del confronto. Nel terzo set. ll tennista romano è andato in vantaggio di un break ed è stato bravo a non cederlo, chiudendo al nono gioco. Oggi il derby con Nardi sarà una “prima” per entrambi e il pronostico non è così chiuso. […] Davis Cup, primo turno di qualificazione, la sorpresa più grande è arrivata alla Royal Arena di Copenhagen dove i padroni di casa della Danimarca sono in svantaggio 0-2 contro la Serbia priva di Novak Djokovic. Dopo il successo di Kecmanovic contro il numero 2 dei nordici, Moeller (149 ATP) è arrivata la sconfitta di Holger Rune, numero 1 della formazione danese, per mano di Hamad Medjedovic, numero 94 del ranking e campione alle Next Gen ATP Finals 2023. Medjedovic ha vinto in rimonta (2-6 6-2 6-1) ammutolendo il palazzo.