Daniel Vallverdu, coach venezuelano attualmente all’angolo di Grigor Dimitrov, ha preso le parti di Jannik Sinner in merito al caso Clostebol. In passato al fianco di campioni del calibro di Murray, Del Potro, Berdych e Wawrinka, Vallverdu si è tolto più di un sassolino dalla scarpa denunciando la mancanza di comprensione e “cameratismo” – da parte dei colleghi – nei confronti del numero uno del mondo.
Sul suo profilo X Vallverdu non le ha certo mandate a dire. “Dopo aver aspettato qualche giorno per digerire la reazione del mondo del tennis in merito alla squalifica di Sinner, vorrei dire che sono rattristato dalla mancanza di cameratismo. La maggior parte dei tennisti non si concentra sui fatti del caso. I veri perdenti qui sono Jannik Sinner e il tennis. Dovremmo concentrarsi sui processi e sulle regole delle agenzie antidoping piuttosto che sul giocatore che ne è vittima”.
L’ex giocatore, nonché stimato allenatore, ha voluto far passare la bufera prima di dire la sua a proposito della squalifica di tre mesi del numero uno al mondo dopo l’accordo con WADA. Come si evince dalle sue parole il coach nutre un profondo senso di sconforto per le reazioni di giocatori e addetti alla faccenda Clostebol, sottolineando come “Sinner e il tennis sono gli unici perdenti in questa vicenda”.
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Nonostante la giovane età, Vallverdu, classe 1986, è uno stakanovista impegnato su più fronti. Oltre ad essere direttore di diversi tornei del circuito, è anche co-fondatore di un’agenzia che si occupa della promozione e sviluppo dello sport in tutto il mondo. Ecco perché la sua presa di posizione sulla sospensione di Sinner è così netta.
Il coach venezuelano infatti sottolinea come tutti i documenti sia di ITIA che della WADA certificano l’assenza di benefici per il giocatore dalla contaminazione con il Clostebol. “Chiaramente non ha avuto alcun beneficio in termini di miglioramento delle prestazioni. Zero. Conosco Jannik Sinner da quando ha 14 anni e posso tranquillamente dire che non ha alcuna colpa”. Vallevrdu non manca di ammonire la WADA per la gestione del caso, definendo la squalifica a suo modo di vedere ingiusta. “Le agenzie antidoping sono responsabili della mancanza di coerenza e accuratezza nella maggior parte dei casi di tennis degli ultimi tempi. In questo caso non sarebbe mai dovuta esserci una squalifica. Non è un momento facile per Sinner e il Team. Siate forti e Roma sarà la cornice perfetta per il caloroso benvenuto che merita”.
A dar manforte a Vallverdu ci ha pensato Feliciano Lopez, già protagonista del diverbio con un Wawrinka molto critico dopo l’accordo tra Sinner e WADA. “Non potrei essere più d’accordo, la mancanza di empatia data in queste circostanze verso qualcuno che ha dimostrato di essere innocente è più che deludente. Le persone confrontano diversi casi e processi per giustificare le proprie argomentazioni quando non esiste un caso uguale all’altro.. D’altro canto non mi sorprende affatto… semplicemente non aspettatevi niente dagli altri!”.
