La tennista Elina Svitolina, ex numero tre del ranking e moglie del francese Gael Monfils, persevera nella missione filantropica di riportare a casa i bambini ucraini, vittime degli orrori della guerra, grazie all’iniziativa “Bring Kids Back UA”, della quale è ambasciatrice globale. “Questa associazione sta lavorando duramente per riportare indietro i bambini che sono stati strappati dall’Ucraina – ha dichiarato Svitolina al quotidiano The National – ci sono ancora più di 20.000 bambini che mancano all’appello. Sono il nostro futuro”.
Sfruttando il suo status, la tennista ucraina si è fortemente esposta per contribuire a raggiungere il fondamentale scopo di rimpatriare i bambini deportati durante la sanguinosa guerra tra Russia e Ucraina, che purtroppo, continua a mietere vittime dal 2022. Le testimonianze dirette di alcuni giovanissimi cittadini hanno scosso parecchio Elina, che ha commentato: “Questo tipo di storie sono davvero, davvero dure da sentire”.
L’attuale numero 24 del ranking WTA continua a prodigarsi per la gente del suo paese, tentando anche di ottenere i migliori risultati possibili nei tornei per essere una dignitosa rappresentante della sua bandiera: “Per me trovare un modo per vincere gli incontri, trovare un modo per portare un po’ di luce, una piccola vittoria per il popolo ucraino è qualcosa di cui mi sento responsabile. Combattere è il minimo che possa fare“.
Svitolina, ha inoltre recentemente subito un’operazione alla caviglia che l’ha tenuta fuori dal circuito per diversi mesi, ma il ritorno a Melbourne è stato più che soddisfacente per lei, spingendosi sino ai quarti di finale del primo Grand Slam della stagione, eliminata dalla campionessa Madison Keys. “In questo momento sto cercando di giocare bene in campo perché ho perso quattro mesi alla fine dell’anno scorso a causa dell’intervento chirurgico – ha detto l’ucraina – quindi, sento di essere sulla buona strada. Devo solo riprendere il ritmo, i tornei e poi i risultati arriveranno. Il tennis ha portato molto alla mia vita e sono molto grata ai miei genitori per aver scelto questo sport per me”.