Sono passate due settimane da quando la PTPA e alcuni giocatori hanno intrapreso un’azione legale contro l’ATP, la WTA, l’ITF e l’ITIA. Ora, secondo quanto riporta l’Équipe, un gruppo di tennisti e tenniste fra i top 20 delle rispettive classifiche hanno inviato una lettere ai quattro tornei del Grande Slam – Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e US Open – chiedendo un sostanzioso aumento del montepremi.
Se nelle cause presentate in marzo a New York, Londra e Bruxelles gli Slam non sono tra i convenuti, sono tuttavia più volte nominati nel documento di 163 pagine come co-conspirators, cioè coloro che cospirano insieme all’ATP e agli tre organi citati in giudizio per “arricchirsi a spese dei giocatori, degli appassionati e del tennis”.
Ancora non sappiamo chi siano i firmatari della lettera indirizzata agli Slam ma, sempre secondo il quotidiano francese, in sostanza la richiesta è tesa a ottenere una fetta maggiore dei profitti di questi quattro tornei a favore degli attori principali, vale a dire i tennisti, senza i quali non ci sarebbe alcuno spettacolo da offrire al pubblico.
Il tema della distribuzione degli incassi dei tornei – e dei ricchissimi Slam in particolare – è tutt’altro che una novità e si fonda – come peraltro riportato nell’azione legale – sull’enorme differenza rispetto ad altri sport dal grande seguito, come per esempio l’NBA, che garantisce ai cestisti il 50% dei introiti generati duranti la stagione. La stima relativa ai quattro majors, invece, non va molto oltre il 15% destinato ai giocatori. Ricordiamo in ogni caso che i prize money vengono ritoccati verso l’alto a ogni edizione da ogni Slam: il montepremi complessivo del Roland Garros 2024 era di 53,5 milioni di euro, dieci milioni in più rispetto al 2022, anno in cui è tornato ai livelli pre-pandemia, mentre a Wimbledon è passato da 40 a 50 milioni di sterline nello stesso periodo. A dispetto di questi aumenti cospicui e senza dimenticare che i tennisti sono liberi professionisti e non dipendenti, la disparità è enorme e non può non colpire. Come del resto colpisce – dovesse essere confermata – la mossa di questi top player poco dopo l’inizio dell’azione legale presentata anche a loro nome – almeno secondo quanto sostiene la PTPA.