Bella e molto cordiale chiacchierata di Ubaldo Scanagatta con Simone Tartarini, poco dopo la storica vittoria di Lorenzo Musetti con Alex De Minaur al Rolex Monte-Carlo Masters; il nostro direttore, al momento dei saluti, definisce tra l’altro il mentore del talento di Carrara, oltre che ottimo allenatore, anche una persona di valore perché, nonostante il successo, non ha mai mutato atteggiamento e disponibilità nei confronti degli addetti ai lavori.
Scanagatta: giornata storica per il nostro tennis; hai sofferto tantissimo, e noi con te.
Tartarini: “Non capisco questo 6-1 iniziale, glielo dovrò chiedere. Sembrava si fosse appena alzato dal letto, pare lo faccia apposta. Comunque, è stato bravissimo dimostrando grande resilienza, si è ripreso alla grande e soprattutto lo ha fatto spingendo benissimo con il servizio”.
Scanagatta: nel terzo set è stato due volte avanti di un break e ha servito per il match, giocando il game piuttosto male, mentre De Minaur ha spinto con aggressività.
Tartarini: “Gli ho chiesto di mettere sempre la prima, lui c’è riuscito solo due volte e l’altro ha fatto il contro-break. Lui si è un po’ bloccato, Alex ha continuato bene e si è preso il primo vantaggio nel tie-break. È stato bravo Lorenzo perché l’altro ha spinto fino al limite. D’altronde all’inizio del match Alex ha sfruttato il vantaggio delle palle nuove e più leggere e la sua aggressività lo ha aiutato molto. Quando le palline si sono appesantite le cose sono andate meglio per Lorenzo; anche sul 5-3 nel set decisivo erano nuove e De Minaur ne ha approfittato. D’altro canto, l’umidità e la pioggia sono tutti fattori che hanno dato una mano a Lore”.
Scanagatta: cosa hai detto a Musetti prima del match in merito alla tattica da attuare? Il back non ha dato troppo fastidio a De Minaur, comunque Lorenzo ha giocato da vero guerriero.
Tartarini: “Lui dispone delle variazioni giuste per tenere lo scambio con De Minaur: gli ho detto di rimanere più a lungo possibile sulla diagonale del dritto e di evitare il rovescio, eventualmente utilizzando lo slice lungolinea per correggere il palleggio riportandolo sul dritto. Lui ha forse abusato del back, l’australiano gioca molto bene sotto alla pallina e quindi non fatica a sollevare i colpi bassi. Sicuramente Lorenzo è stato bravissimo, anche perché De Minaur è forte e solido, non si batte mai da solo”.
Scanagatta: ora c’è un certo Alcaraz. Che si fa con lui?
Tartarini: “Abbiamo vinto l’unica finale, ad Amburgo. Poi abbiamo preso tre sveglie al Roland Garros, a Pechino e a Miami; domani facciamo un set d’allenamento, lo perdiamo e poi siamo pronti (risate). Lorenzo deve variare per bene e giocare palle alte e cariche, con la palla bassa le cose si complicano per lui. Bisogna anche vedere se si gioca perché il meteo è brutto e se si va a lunedì è un problema con l’inizio di Barcellona. Se non si disputa la finale, come nel 1981 tra Vilas e Connors, si danno a entrambi i punti della finale; vediamo…”
Anche Stefano Semeraro ha spazio per una domanda, che riguarda la pazienza in campo di Musetti, e Tartarini riconosce la crescita del suo pupillo anche in questo settore: “è stato resiliente, sta maturando anche qui. Magari poi a Barcellona spacca tre racchette…”.