Riccardo Piatti, ex allenatore storico di Jannik Sinner, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista ai microfoni di ‘SuperTennis’, raccontando innanzitutto la realtà del ‘Piatti Tennis Center’ ed esprimendo poi una propria opinione anche sul n° 1 del mondo, sulla crescita del tennis italiano e sui cambiamenti nel corso del tempo. Ecco, dunque, un estratto delle sue dichiarazioni più interessanti.
“Non riesco a capacitarmi come mai prima non fossimo così. Adesso siamo una nazione nella giusta posizione a livello europeo. 10/15 anni fa la Coppa Davis la vincevano tutti tranne l’Italia, idem la Billie Jean King Cup. L’Austria ha avuto Muster n° 1, la Svizzera ha avuto Federer, la Germania ha avuto Bercker. Noi eravamo la ruota di scorta. Adesso con tutto il tennis che c’è in Italia secondo me siamo nella posizione giusta, ma dobbiamo rimanerci. È un vantaggio avere il numero uno al mondo, ma se non ce l’avessimo sarebbe importante avere giocatori che possano entrare nei primi 10, che possano vincere tornei e competizioni. Un grande aiuto lo ha dato Roma e SuperTennis anche se all’inizio io non ci credevo molto. Mi piace pensare che i ragazzi che alleno io debbano diventare i migliori“.
Poi Riccardo Piatti ha parlato proprio di Jannik Sinner: “Questi mesi di stop sicuramente non sono di stop per lui, che durante la pandemia ha vissuto uno dei momenti di costruzione più importanti della sua carriera. In questo periodo ha vissuto una spiacevole situazione, ma lui ora ha una carta importante per vincere Parigi, Wimbledon e US Open. Io credo che abbia questa carta in mano”.
Infine, la chiosa sui cambiamenti nel tennis: “Il tennis è cambiato nelle situazioni. Allenavo Renzo Furlan che giocava 30 tornei all’anno, ma partiva a gennaio e finiva ad ottobre. Adesso giocano magari di meno, ma sono occupati tutto l’anno, per cui hanno un dispendio più alto. Sono anche ragazzi diversi da Renzo Furlan, perché hanno anche il telefonino“.