[5] J. Draper b. M. Arnaldi 6-0 6-4
Diceva di avere dubbi. Ma ciò non si è percepito affatto. Jack Draper semplicemente sontuoso nel match di quarti di finale del Mutua Madrid Open. L’avversario, Matteo Arnaldi, ha abbandonato la scena con il punteggio di 6-0 6-4 dopo un’ora e diciassette minuti di gioco nel loro primo testa a testa.
A tratti ingiocabile il 23enne di Sutton in questo incontro. I giri che ha impresso alla palla sono stati molti di più di quelli del suo avversario, il quale non ha saputo trovare la mossa adatta per disinnescare le accelerazioni dell’inglese, aggressivo su ogni colpo. Dritto, rovescio, ma soprattutto servizio. Infatti, il numero 6 ATP – che con questo risultato entrerà in top 5 scalzando Novak Djokovic e diventando solamente il secondo tennista mancino di questo secolo ad arrivare a vette così elevate in classifica, dopo ovviamente Rafael Nadal – ha perso solamente 10 punti in battuta su 43 totali, non concedendo alcuna palla break e terminando la contesa con un +2 nel saldo vincenti/errori.
Il 24enne sanremese, invece, ha raccolto pochissimo con il colpo di inizio gioco. Per lui, meno di una prima su due in campo. Decisivi anche i suoi innumerevoli errori (25 in totale, mentre i vincenti sono 14), la maggior parte commessi nel tentativo di dare una svolta allo scambio. Rimane comunque un torneo estremamente positivo quello di Matteo, bravissimo a sconfiggere il suo idolo Novak Djokovic e anche un osso duro come Frances Tiafoe. Da lunedì 5 aprile l’azzurro salirà con grande probabilità al numero 37 del ranking, avanzando di sette posizioni.
Prima semifinale ATP sul rosso (l’undicesima in totale) per l’allievo di James Trotman, che diventa il quarto tennista britannico a staccare il pass per un penultimo atto 1000 su terra battuta. Prima di lui c’erano riusciti Tim Hemman, Daniel Evans e Andy Murray. Quest’ultimo è stato l’unico altro britannico capace di questo traguardo nel torneo di Madrid. Vincendo la 22esima partite nelle ultime 24 contro giocatori fuori dalla top 10, Draper si prende la prima poltrona della semifinale nella parte bassa del tabellone. Attenderà ora lo scontro tra Gabriel Diallo e Lorenzo Musetti per sapere con chi si giocherà la sfida valevole per un posto nell’ultimo atto.
Primo set: troppi errori per Arnaldi, Draper è incontenibile e vince la prima frazione di gioco
(Lorenzo Celenza)
Arnaldi prova a partire forte, cercando di non dare iniziativa al suo avversario. Tuttavia, questo modo di giocare del tennista azzurro diventa subito un’arma a doppio taglio, finendo per subire il break in apertura. La prima di servizio di Draper è forte e precisa e gli permette di consolidare il break e andare avanti sul 2-0. E’ il britannico ad avere in mano il pallino del gioco: l’aggressività e l’intensità sono dalla sua parte e il numero 6 al mondo colpisce forte con il dritto, in particolare con un vincente lungo linea che chiude il secondo break della partita.
Nei primi 20′ di gioco la differenza in campo tra i due tennisti è sostanziale. Arnaldi è troppo frettoloso e cerca di uscire presto dallo scambio, mentre Jack è bravo a non cadere nella trappola e a comandare il gioco in ogni momento. L’esigenza di forzare di Matteo lo manda su di giri e il britannico per la terza volta trova il break e chiude definitivamente i conti vincendo il primo set 6-0. Pazzesco vincente di Draper nel sesto game, un lungo linea che lascia senza fiato chiunque all’interno dell’Arantxa Sanchez Vicario.
Secondo set: Arnaldi entra in partita ma subisce un break fatale. Draper, attento, sbriga la pratica
Prova a darsi uno scossone il 24enne di Sanremo nel gioco d’apertura. Commette sempre un paio di gratuiti, ma con il dritto smista bene per la prima volta, conquista il suo primo game del match e parte in testa nel parziale. Nonostante ciò, il mancino di Sutton continua imperterrito nello sfondare con servizio e dritto. Sbaglia qualcosina in più – anche grazie all’ottima difesa di Matteo -, ma la potenza di fuoco è talmente elevata che ai vantaggi acciuffa l’1-1. Nel terzo gioco Arnaldi si complica un po’ la vita. Fattosi recuperare da 40-15, il numero 44 al mondo regala ancora con il dritto e offre palla break. La cancella con una buona volée e con coraggio viene a prendersi il 2-1.
Lo stesso accade nel suo turno successivo in battuta. Per uscire dallo scambio l’azzurro tenta più di una volta la smorzata, ma senza raccogliere dividendi. Sulla palla break il numero 6 al mondo – il tennista con il ranking più alto a essere rimasto in tabellone – arriva in carrozza sul dropshot di Matteo e lo punisce strappandogli il servizio. Confermato il break a suon di uncinate imprendibili con il colpo di inizio gioco, il campione di Indian Wells e finalista a Doha poco dopo si procura altre chance in risposta. Ma il suo avversario non ne vuole sapere di mollare la presa e con un ace gli manda un messaggio forte e chiaro: lui c’è.
Il problema è che Draper non ammette cali. Jack spara prime di servizio a un’altra velocità, con piazzamenti chirurgici e consistenza unica. Il break conquistato se lo porta avanti senza sudare e dopo un’ora e diciassette minuti archivia l’incontro meritatamente con lo score di 6-0 6-4.
