Immaginate di vincere 22 partite su 29, ma essere ancora a secco di trofei. Arrivati all’inizio del quinto mese del 2025, Iga Swiatek è ancora a zero titoli vinti, pur essendo arrivata in semifinale all’Australian Open, Doha, Indian Wells e Madrid più i quarti a Miami.
Vedere l’attuale numero due al mondo con zero finali disputate fa parecchio strano, ma parlare di crisi sarebbe folle poiché come detto Iga ha vinto il 76% di partite, tra cui 17 senza perdere un set. Insomma, non siamo qui a parlare di problemi tecnico-tattici bensì di natura mentale. Gli ultimi tre set persi da Swiatek, tra Madison Keys e Coco Gauff, hanno visto la polacca mettere a referto solamente due game (6-0 con l’americana e il doppio 6-1 con la 21enne). Era dal 2019 che Iga non subiva un 6-0 sulla terra, in quel caso contro Simona Halep al Roland Garros. Invece l’ultimo 6-0 incassato considerando tutte le superfici è stato quello di Eastbourne nel 2021 contro Kasatkina.
Swiatek, i motivi del crollo mentale della polacca
In Polonia e non solo sono tre i motivi principali di questo calo della polacca. Il primo riguarda la dipartita di suo nonno a cui era molto legata. Prima Benoit Maylin, giornalista di tennis francese e insider, e successivamente il collega polacco Michal Chojecki hanno confermato questa notizia, sottolineando che la fonte diretta è Daria Sulgostowska, responsabile delle pubbliche relazioni di Swiatek.
“Prima di “seppellire” Djokovic e Swiatek per il comportamento strano di Novak e l’apparente nervosismo di Iga – spiega Maylin – va precisato che entrambi stanno attraversando un periodo difficile. Diversi familiari di Djokovic hanno problemi di salute e Iga ha perso il nonno proprio poco prima del torneo“.
Non si fa attendere come anticipato la conferma di Chojecki: “Ho chiesto al team di Iga Swiatek se le informazioni fornite da questo giornalista sulla morte del nonno di Iga sono vere. Daria Sulgostowska (responsabile delle pubbliche relazioni di Swiatek) conferma. Iga era al funerale prima del torneo“.
Inutile spiegare quanto un lutto del genere possa condizionare la vita di tutti i giorni, figuriamoci in termini lavorativi e in uno sport così individualista come il tennis, dove il peso è tutto sulle tue spalle.
Swiatek-Abramowicz, un rapporto in calo
Un altro caso che accompagna da tempo Iga Swiatek è quello relativo alla sua psicologa, Daria Abramowicz. Tra le due il rapporto è teso e in Polonia da tempo chiedono la separazione per il bene di entrambe. Iga e Daria collaborano dal febbraio 2019, quando Swiatek aveva solo 17 anni e Abramowicz ha rappresentato un elemento chiave per l’ascesa della tennista. Iga poi ha attraversato momenti difficili, come quando a Indian Wells ha scagliato una pallina rischiando di colpire un raccattapalle a marzo 2025, a testimonianza del suo grande nervosismo recente.
In tutto ciò Abramowicz è stata protagonista di urla dagli spalti durante la partita e questo non è passato inosservato all’opinione pubblica. Dariusz Nowicki, psicologo sportivo polacco, ha provato a dare una spiegazione: “Nel nostro lavoro, non possiamo permetterci di avere relazioni così strette, perché ciò distorce il nostro giudizio. Commettiamo errori nelle nostre osservazioni quando coinvolgiamo emozioni, siano esse positive o negative”.
“Una certa distanza psicologica con il cliente, come il giocatore o la squadra che circonda il giocatore, è necessaria – continua Dariusz -. Gli allenatori si lasciano andare a una certa emotività, perché sono co-partecipanti all’evento. Ma uno psicologo sportivo professionista deve essere in grado di mantenere le distanze e non lasciarsi sopraffare dalle emozioni. Nel caso di Iga e Daria, i limiti della relazione psicologo-atleta sono stati superati“.
Come se non bastasse già la situazione caotica, è da ricordare alla fine dello scorso anno Iga Swiatek è stata sospesa per un mese per non aver rispettato le regole antidoping. Secondo l’ITIA, è stata la Trimetazidina ad essere emersa durante un test al di fuori dei tornei nello scorso agosto. La contaminazione è avvenuta attraverso l’utilizzo di un medicinale a base di melatonina, un prodotto venduto in Polonia che ad Iga serviva per combattere il jet lag e per i disturbi del sonno.
Sebbene si sia trattato di una sospensione di lieve gravità, poiché è stato riconosciuta “nessuna colpa o negligenza significativa”, Iga è uscita molto scottata psicologicamente da questo periodo e non ha avuto mezze misure: “Ero sotto shock, non avevo idea di cosa potesse succedere: le prime tre settimane dopo che abbiamo ricevuto la notizia sono state davvero caotiche, era tutto molto confuso, non riuscivamo ad avere le risposte che volevamo. Ho vissuto il momento peggiore della mia vita, perché era una vicenda che non potevo controllare e io voglio sempre avere tutto sotto controllo: ho temuto di perdere tutto quello che avevo costruito fino a quel giorno. Mi sono concentrata su me stessa perché sinceramente temevo ripercussioni per la mia salute mentale“
Un mix di eventi negativi che stanno tartassando mentalmente Swiatek, a cui vanno aggiunti tutti quei commenti fuori luogo difficili da evitare anche se sei una delle più forti tenniste di sempre. Motivo in più per cui, se non si sanno le cose, sarebbe sempre meglio evitare un giudizio pesante e piuttosto apprezzare ciò che è stato fatto dato che, considerando questo periodo, Iga si è spinta ben oltre le proprie possibilità.
