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Arthur Rinderknech, il gigante decollato tardi: chi è il prossimo avversario di Sinner

Dalle origini in una famiglia col tennis nel sangue, passando per il viaggio della svolta negli Stati Uniti. Ecco la storia del francese Rinderknech

Last updated: 27/05/2025 9:48
By Pietro Sanò Published 26/05/2025
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5 Min Read

Centonovantasei centimetri di simpatia. Soltanto due in meno del tanto stimato Juan Martin Del Potro e perfettamente alla pari con Tomas Berdych, i due iconici tennisti del nuovo millennio a cui Arhur Rinderknech – il gigante buono – si è ispirato per la sua crescita. “Mi sento un po’ come loro. Mentalmente, Nadal è il migliore”, ha confessato in un’intervista il francese classe ’95, nato in una famiglia devota al nobil sport. La madre, Virginie Paquet, respirava quotidianamente l’aria del tennis professionistico, dove si è fatta largo raggiungendo la posizione numero 208 nel ranking mondiale. Il padre, invece, era direttore di un circolo a Parigi, e il destino del giovane Arthur – continuamente circondato da racchette e palline gialle – era già scritto tra gli annali della dinastia Rinderknech.

Dato che la mela non cade mai tanto lontana dall’albero, anche il francesino, figlio d’arte, decide di perseguire il sogno di diventare un tennista professionista, ma la sua storia ha un non so che di diverso. Arthur incolla la racchetta tra le mani a partire dalla tenera età di quattro anni, ma il suo percorso è diviso da una breve parentesi col mondo del calcio, in età giovanile, durante la quale ha militato nel club di Vincennes, vincendo persino alcuni titoli nel campionato nazionale Île-de-France. Come accade ai prediletti – il suo avversario al Roland Garros, Jannik Sinner, è uno di questi -, arriva poi il momento in cui la vita ti mette dinanzi ad un bivio, ad una scelta – quasi – irrevocabile. Il nativo di Gassin, appena tredicenne, preferisce il tennis al manto erboso dei campi della capitale, forgiandosi dunque tra i circoli parigini, con l’aiuto della madre; ma scoccata la maggiore età, decide di fare il grande salto, trasferendosi negli Stati Uniti: “Sono arrivato in Texas all’età di 18 anni. È stata la scelta migliore da fare, altrimenti avrei sicuramente dovuto abbandonare il tennis. Abbiamo un team di circa dieci giocatori, tre allenatori, due preparatori fisici, fisioterapisti e osteopati a disposizione… Abbiamo tutto ciò che serve per migliorare. Questo ci spinge verso il massimo livello”.

Il capitolo in America ha dato una scossa alla carriera di Rinderknech, indirizzato nel cammino dall’ex campione Steve Denton, suo coach al college. Qui il suo gioco è stato plasmato, adottando uno stile offensivo cucito su misura sui quasi due metri d’altezza, utili per il possente servizio e per dare sostegno agli schiaffi poderosi da fondo campo. Nonostante la marcata impronta statunitense, una volta rientrato in Europa, e diventato professionista nel 2018, il francese impiega qualche tempo per trovare la sua identità tennistica, non riuscendo ad entrare tra i primi 500 del mondo sino all’età di 23 anni. Dopo un anno – il 2019 – di grande gavetta in giro per il mondo, nel 2020 arriva anche il primo titolo da esporre in bacheca, conquistato nel Challenger di Rennes, succeduto, un mese dopo, dal trionfo a Calgary, in finale col connazionale Maxime Cressy. La crescita di Arthur, giunta in età “tardiva”, si consolida negli anni seguenti, stabilendosi nel circuito maggiore a partire dal 2021 – durante il quale ha preso parte al primo Slam -, e toccando poi l’apice nell’ottobre 2022, col raggiungimento del best ranking (n. 42).

Ma veniamo adesso allo scontro che prenderà vita sul glorioso stadio Philippe Chatrier, teatro dei duelli più epici della storia del tennis, nel quale, lunedì 26 maggio, metteranno piede Jannik Sinner e Arthur Rinderknech. Il francese e l’azzurro si sono già sfidati tre volte, ed una di queste, l’attuale numero 72 del mondo, è riuscito ad avere la meglio sul talento altoatesino, mettendolo k.o agli ottavi del torneo di Lione, nel 2021. “Fuori casa” – invece – Arthur non ha mai vinto un set contro Jannik, dunque, il tifo parigino potrebbe entusiasmare il beniamino di casa, che a differenza degli ultimi precedenti, affronterà questa volta il giocatore più forte del pianeta.


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TAGGED:Arthur Rinderknechjannik sinnerRoland Garros 2025
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