È stato un buon esordio quello di Jannik Sinner al Roland Garros. Reduce dalla finale a Roma, il 23enne azzurro è tornato in campo a Parigi e sul Philippe Chatrier ha ripreso a fare quello che gli viene meglio. Vincere. Arthur Rinderknech ci ha provato con tutto sé stesso; ma, fatta eccezione dell’inizio del terzo set, non ha potuto porre resistenza alla solidità del numero uno al mondo, che ora sfiderà un altro tennista di casa: Richard Gasquet. Di seguito, le parole di Sinner a seguito del primo turno.
D: Com’è stato avere Gigio Donnarumma come spettatore? Per che squadra farai il tifo sabato?
Jannik Sinner: “Perché mi metti in questa situazione (risata generale, ndr). Tutti sanno che sono milanista. Se vincesse un team italiano (l’Inter, ndr) sarebbe molto bello, ma anche se vincesse la squadra di Gigio (PSG, ndr). Speriamo sia una bella partita. Lui comunque è mio amico da un po’ di tempo e vederlo lì in tribuna, nel mio box, è stato bello. Anche lui ha una partita importante tra pochi giorni (finale di Champions League, ndr). Siamo tutti e due abbastanza concentrati su noi stessi in questo periodo. Ma ci supportiamo e ci facciamo il tifo a vicenda. Tifo che oggi, in generale, è stato molto rispettoso. Quello che ho visto e che ho vissuto in campo è stato molto piacevole. Prossima partita sarà ancora un po’ diverso, ma so che gli spettatori non hanno nulla contro di me. Alla fine, sto giocando in Francia contro un tennista francese, che ha dato tanto per questo paese ma non solo. Dovrò cercare di stare tanto concentrato su me stesso”
D: Hai tanti amici nello sport al di fuori del tennis. Credi ci sia qualcosa che leghi tutti voi sportivi? E c’è un confronto che ti ha particolarmente arricchito?
Jannik Sinner: “Come nella vita, anche nello sport ognuno è diverso. Come uno vive, di quali persone si circonda. Quello che ci accomuna è sicuramente la voglia di migliorarci ogni giorno. Ho amici che praticano molti sport diversi, ma alla fine ti rendi conto che è sempre la testa a fare la differenza. La mentalità è molto importante. Il resto viene di conseguenza. L’atteggiamento, gli allenamenti, l’attenzione che hai verso quello che mangi, come dormi… Questo tipo di cose. Più uno è professionale sotto questi punti di vista, meglio è. Lo sapevo già, però parlare con sportivi di altissimo livello mi aiuta tanto”
D: Cosa pensi sia successo a inizio del terzo set?
Jannik Sinner: “Ha iniziato a servire molto bene e io ho commesso qualche errore di troppo. Può succedere. Perdere un set può richiedere davvero poco tempo, ma anche recuperare lo svantaggio come sono riuscito a fare. Però mi ritengo soddisfatto del mio primo match qui. Soprattutto per il fatto di aver giocato contro un tennista francese e non è mai facile”
Ubaldo Scanagatta: Scegli tu come vestirti? Oggi ti vediamo con questo outfit con il quale non ti abbiamo mai visto. È bellino.
Jannik Sinner: “E’ un complimento o… (risata generale, ndr) Stiamo collaborando un po’ insieme con Nike, tutto qui. Ogni vestito non è mai messo per caso. Con Nike stiamo cercando di fare una cosa un po’ diversa, anche carina”
D: Come trovi il campo? Preferiresti giocare ancora di notte o di giorno?
Jannik Sinner: “La sera, come anche in tanti altri posti, è un po’ diverso. La palla ti esce un po’ meno. Puoi giocare un pochettino più teso, mentre durante il giorno la palla rimbalza un pochettino di più. Dipende anche se c’è il sole e quanto caldo fa. Qua possono cambiare tante condizioni. Secondo me negli altri Slam, invece, non è molto così. Dovrei provare anche com’è giocare di giorno per dare un feedback generale. Comunque, oggi mi sono sentito abbastanza bene in campo, anche se in certe cose possiamo migliorare. Però come prima partita è andata bene”
D: Hai sentito Ciccone? Cosa significa il gesto che vi fate?
Jannik Sinner: “Quel gesto è un segreto tra me, Antonio (Giovinazzi, ndr) e Giulio (Ciccone, ndr). Ho sentito Giulio ed è molto dispiaciuto. Lui è una persona molto simile a me e Antonio. Diamo molta importanza alla famiglia, alle persone che abbiamo intorno e tutte queste sanno dei sacrifici che facciamo per essere a questi livelli. Il Giro d’Italia per lui è un po’ come Wimbledon per noi. È una manifestazione molto importante. Finire in questo modo gli ha spezzato un po’ il cuore. Siamo amici stretti e per questo cerchiamo di darci tanta forza a vicenda. Mi dispiace non essere lì vicino a lui”