Non semplicissima la vittoria di Carlos Alcaraz al secondo turno del Roland Garros ai danni di Fabian Marozsan: 6-1 4-6 6-1 6-2 il punteggio finale. Un solo passaggio a vuoto che, secondo le sue parole, non è stato dettato da calo di concentrazione, ma solamente dal fin troppo altro livello mostrato dal suo avversario.
Al prossimo turno attende il vincente del match fra Perricard e Dzumhur, per una sfida già certamente complicata. Queste le sue parole nella conferenza stampa post partita.
D. Avversario difficile oggi, ci avevi giocato a Roma. Cosa è cambiato dopo il secondo set?
Carlos Alcaraz: “Beh, penso che oggi sia stata una partita davvero buona per me, ho giocato molto bene. Nel secondo set mi ha breakkato all’inizio, cominciando a giocare a un livello sempre più alto a cui non sono riuscito ad arrivare.
Ha mostrato un livello altissimo. Sono davvero orgoglioso di essere riuscito a schiarirmi le idee e di aver iniziato il terzo set molto, molto bene, finendo con due set giocati davvero alla grande“.
D. Durante una partita al meglio dei cinque set, ti capita di perdere la concentrazione? Hai delle strategie per ritrovarla?
Carlos Alcaraz: “Onestamente, se parliamo di oggi, non ho sentito di aver perso la concentrazione. È solo che lui ha giocato molto meglio.
Penso che oggi io abbia mantenuto il mio livello per tutta la partita, ma nel secondo set lui ha semplicemente raggiunto un livello molto superiore al mio.
In generale, se perdo la concentrazione in uno Slam, in partite al meglio dei cinque set, è più facile ritrovare l’attenzione. Hai più tempo, più set a disposizione per tornare in partita anche se perdi un po’ di focus“.
D. Ora hai vinto quattro volte di fila contro Sinner. Pensi possa essere un vantaggio mentale nel caso di una finale al Roland Garros?
Carlos Alcaraz: “La finale è ancora troppo lontana per pensarci. Chi lo sa? Sì, è bello aver vinto le ultime quattro partite contro di lui, ma non so se lo affronterò ancora. È troppo presto per pensare alla finale“.
D. Potrebbe essere l’ultima partita di Richard Gasquet qui al Roland Garros, e giocherà contro il tuo amico e rivale, Jannik Sinner. Cosa rappresenta per te? Mi pare sia stato il tuo avversario nella prima finale ATP in Croazia, cosa rappresentava per te Richard Gasquet in quel momento della tua carriera?
Carlos Alcaraz: “E’ stata la mia prima finale ATP, nel 2021 a Umago. È un giocatore che ho guardato crescere, un grande giocatore, ho un enorme rispetto per lui quando lo vedo negli spogliatoi o in giro per i tornei.
È fantastico vederlo qui, potrebbe essere la sua ultima partita al Roland Garros. Credo abbia già detto che forse sarà uno degli ultimi tornei, non so se sarà davvero l’ultimo.
Ha rappresentato davvero bene il tennis, è stato nel circuito per 20, 22, 23 anni ormai, ed è una cosa pazzesca. Ha giocato grandi partite e, lo ripeto, sono cresciuto guardandolo giocare.
Quindi per me è stato bello affrontarlo nella mia prima finale ATP: è sempre stata una gran persona, apprezzo tutto ciò che ha fatto per noi“.
D. Una domanda sul tuo allenamento. Abbiamo visto un video in cui rispondi con gli occhi chiusi. Puoi raccontarci di più? Da quanto tempo lo fai?
Carlos Alcaraz: “È un esercizio sulla reattività. Organizziamo gli allenamenti in base a quello che devo fare nei giorni prima del torneo.
Allo stesso modo in cui mi alleno in palestra, devo allenare anche la reazione.
Quel giorno, era uno di quegli esercizi che Alberto (Lledo, preparatore atletico) mi ha fatto fare. È tutto un lavoro per avere buoni riflessi prima che cominci il torneo“.