Sascha Bublik è proprio l’uomo che non ti aspetti (come avevamo scritto su Ubitennis nei giorni scorsi). Sono inconfutabili il suo talento, la quantità smisurata di personalità e quella dote innata nell’essere maledettamente imprevedibile. E allora? Perché dovrebbe essere “l’uomo che non ti aspetti?”. Il kazako – 27enne e attuale numero 62 del mondo – prima di sfoggiare sul manto rosso di Bois de Boulogne il suo formato Deluxe, aveva raggiunto “soltanto” un ottavo di finale a Wimbledon, nel 2023, che ha rappresentato il suo miglior risultato a livello Slam, prima di piombare come un fulmine a ciel sereno sui campi del Roland Garros, mettendo fuori dai giochi il numero 9 e il numero 5 del mondo, in quest’ultima occasione giocando ben 36 palle corte!
Sascha, da sempre grande amante dei campi veloci indoor – dove ha infatti ottenuto la quasi totalità dei suoi trofei -, non è mai riuscito ad esaltarsi sulla scivolosa terra battuta, facendo eccezione per il Challenger di Torino – disputato meno di un mese fa – nel quale ha battuto in finale il cinese Bu. Dunque, prima di atterrare sulla pista del “Charles de Gaulle airport”, le intenzioni del kazako erano pressocché le solite: divertirsi e far divertire la gente che ha pagato il biglietto per il “The Bublik Show”.
Il bravo ragazzo di Gatchina – in Russia -, ha mantenuto le promesse. Sull’infuocato campo 14 dell’impianto parigino, ha rimontato la gazzella di Sydney, De Minaur, mandando in visibilio il pubblico sugli spalti. Poi ha fatto fuori il giovane Rocha. E agli ottavi di finale, ecco l’occasione della vita. Stende il numero 5 del ranking, uno dei più in forma dell’intero circuito, Jack Draper. “Ho una certa abilità nel giocare a tennis e oggi ha funzionato a meraviglia. Al 100% uno dei migliori giorni della mia vita e una delle migliori partite che abbia mai giocato in vita mia – ha commentato il kazako, dopo aver battuto l’inglese in rimonta -.
Mi sono detto: hai questa possibilità, fai del tuo meglio. Se non funziona, sono fuori. In certi momenti credo che ci sia una sola possibilità. Quindi ho fatto del mio meglio e ha funzionato bene. È così che mi sono approcciato, ed è per questo che ho giocato al massimo e ad alto rischio, perché era l’unica possibilità”.
L’ex numero 17 del mondo ha sconvolto il Suzanne Lenglen, che lo ha sostenuto a gran voce dal primo all’ultimo istante di match, avvalendosi dello status di “Underdog”, adorato dalla stesso Sascha, che da sfavorito riesce sempre a mettere un plus al suo tennis, improntato sull’abnorme dose di talento: “Faccio ciò che sono in grado di fare con il mio corpo, ma non mi farò male al ginocchio per avere una certa possibilità di vincere un certo incontro. Quindi per me non c’è modo di evitare il duro lavoro. Ho lavorato molto duramente, e lavoro molto duramente.
Ma, come ho detto, do la priorità alla salute e al mio stile di vita, perché ho una famiglia e sono un padre, e devo fare il padre. Si tratta di un equilibrio 50/50. A volte non ha funzionato, altre volte ha funzionato a meraviglia quando ero al top della classifica. Devi dedicare ore e ore, e per certi giocatori, per colpire il servizio che sto colpendo io, sono necessarie 100.000 ore, mentre per qualcuno ne bastano 20. Quindi questa è la differenza principale, che non è solo una questione di tempo“.
La cultura del lavoro, per Bublik, assieme alla sua propensione al sacrificio, sono parecchio particolari. Il kazako fa leva su colpi e su un’inventiva che molti dei tennisti non hanno, e nel match giusto, con le sensazioni giuste, Sascha può dar vita a qualcosa di straordinario: “Per me la cosa più importante, come ho detto, è trovare il proprio equilibrio. Se sei pronto a mettere in gioco il tuo corpo e vincere uno Slam, per esempio, fallo. È la tua salute. Ci sono scelte che fai ogni giorno e che ti portano a qualcosa. Penso che ogni persona debba decidere. Ma non lamentatevi se non ne vale la pena, perché ci sono molte cose al di sopra del duro lavoro per diventare un giocatore da top-50 o da top-100. Questo è l’approccio. Per ognuno è diverso“.
Le quote antepost
Sinner e Musetti in semifinale. Due italiani tra gli ultimi quattro di uno Slam, insieme. No, non è un sogno, ma è realtà. Jannik e Lorenzo giocheranno contro Djokovic e Alcaraz per ottenere una storica finale al Roland Garros. Che sarebbe ancora più storica dovesse essere un incontro tutto azzurro. Il n.1 al mondo parte ovviamente favorito, servirà un’impresa al carrarino contro Carlos. Anche perché i primi due al mondo sono entrambi sono premiati da una super quota per la vittoria finale.
Sinner viene dato a 8,00* su Sisal*, 2,50 su Golbet e 2,50 su Lottomatica. Viene da 19 vittorie di fila (e 26 set consecutivi) negli Slam. Strisce impressionanti quelle dell’azzurro, che dovesse vincere avrà comunque una finale da sogno. Il mondo attende il duello con il n.2 Alcaraz, vero favorito, quotato però alla pari con l’8,00* di Jannik per la vittoria finale su Sisal*, a 1,85 su Goldbet e 1,85 su Lottomatica.
*La quota maggiorata è una quota dal valore più alto riservata a chi apre un nuovo conto gioco presso piattaforma del bookmaker. Per maggiori dettagli, leggere i T&C sul sito dell’operatore. Le quote sono soggette a variazione. T&C 18+
