Lorenzo Musetti è un semifinalista del Roland Garros. Seconda semifinale Slam della carriera per il giocatore italiano, che affronterà uno tra Alcaraz e Tommy Paul. In una partita comunque vada storica, per lui e per il tennis italiano. Dopo una grande vittoria, non semplice, contro Tiafoe. Come ha raccontato in conferenza stampa.
“Il fatto che abbia colpito il giudice di linea è stata una coincidenza sfortunata“, spiega Musetti riguardo la pallina calciata per sbaglio contro il giudice di linea, “ero un po’ spaventato perché non volevo ferire nessuno, e subito sono andato dalla giudice di linea per scusarmi, scusarmi con tutti. Ed era giusto avere il warning, ma l’arbitro sapeva che non avessi fatto nulla, e mi ha fatto proseguire. Per quanto riguarda Tiafoe, specialmente nel secondo e nel terzo era difficile batterlo, con il vento c’era meno terra ed il campo era più veloce, non così facile trovare variazioni e angoli che ho nel mio piano di gioco. Ma ho trovato un modo nell’ultimo game del terzo, ha fatto alcuni errori non forzati, così ho vinto il set“.
Il servizio, sempre visto come un “punto debole” per Lorenzo, è ora diventato un’arma fondamentale, che aiuta tanto l’azzurro. Dopo un lavoro certosino, come raccontato tanto da lui quanto da Tartarini: “So che era una questione di tempo per trovare il giusto movimento al servizio. Abbiamo cambiato a inizio anno, stavo avendo problemi ad essere solido al servizio, quindi abbiamo accorciato il movimento per avere maggior controllo, e avevamo più fiducia nelle nostre emozioni. Nelle situazioni difficili ora faccio ace o uso il mio servizio come un’arma ed è importante nel mio gioco“.
Gioco da cui mercoledì 4 giugno prenderà una pausa, per riposarsi e staccare dopo mesi estremamente intensi. Ma cosa farà, oltre a (probabilmente) come sempre giocare a burraco? “Non sto vincendo una mano a burraco, ma domani sicuramente è una giornata di relax, ci sarà da staccare la spina, è meritato. E avere due giorni è una cosa buona, da sfruttare. Domani la sveglia non suonerà, e se ci sarà occasione di gustarsi un po’ Parigi è sempre bello, una città affascinante, che mi piace, anche se ogni anno ci torno, da quando ero piccolino. Perché no, fare un giro, svagare, è fondamentale. A burraco faccio vincere Dodo [Artaldi, il suo agente] perché porta bene“.
Come si evince dalle sue parole Musetti ha un grande rapporto, non solo professionale, con tutto il suo team. E specialmente con coach Tartarini, che lo ha preso con sé quando era veramente un bambino: “Il mio rapporto con Simone è nato alle origini, abbiamo fatto tutta la gavetta possibile, da bambino a ragazzino a ragazzo a uomo. Le fasi della vita sempre insieme, con un legame molto unito, credo sia la nostra forza, ed è bello condividere con persone che davvero ti vogliono bene, che ci sono anche quando non va tutto liscio. Perché difficoltà e momenti di molti bassi ci sono stati, e sono sempre stato circondato da persone che mi hanno tenuto su la testa, mi hanno ricordato chi ero, da dove venivo, e anche le poche volte che ho alzato io troppo la testa mi hanno riportato con i piedi per terra. Insegnamenti fondamentatli, che vorrei trasmettere ai miei figli“.
“Ho vinto il torneo junior a Firenze contro Zima, credo in due“, prosegue Lorenzo ricordando il suo primo grande successo di un certo livello, quando ha iniziato ad attirare le luci della ribalta: “credere di poter entrare in top 100 è una cosa che ho sperimentato piano, anche se sono stato precoce, quindi processo veloce. Ma essere stato n.1 al mondo juniores, un anno prima fondamentalmente, poi ho iniziato un percorso challenger dove vedevo che avevo il livello, mi ha dato una conferma che ci potevo riuscire se continuavo a lavorare. I traguardi juniores potrebbero essere stati un punto di partenza“.
Infine una domanda di prospettiva. Con tutti questi traguardi, queste soddisfazioni, Lorenzo sente di essere cambiato? “Al momento non mi sento un campione, ma credo di poterlo diventare. Se continuerò con questa strada a fine carriera potrò dirlo, ma ci sono ancora tanti ostacoli da affrontare. Mi piacerebbe in un futuro essere riconosciuto come tale“. Un po’ come un altro giovane italiano: “Sinner non è un solo mio compagno, è il n.1 al mondo. Ci siamo sempre scambiati tanti complimenti, lui per il gioco, ma la cosa che dico è che se dovessi rubargli qualcosa invidio la sua mentalità, la sua freddezza in campo, come gestisce queste situazioni. Veramente è bello da vedere, è una cosa che gli invidio, ci lavoro. A me vengono naturali tante cose, lui questo lo ha più dentro. Mi fanno piacere le sue parole, e ricevere queste parole da un campione è un piacere. Spero che i semifinalisti italiani domani diventino due“.
Le quote antepost
Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Presente e futuro prossimo del tennis, i due favoriti a prendere in mano il circuito…ma anche a trionfare qui al Roland Garros. Potrebbero incontrarsi solo in quella che sarebbe la finale dei sogni, quella che tutti vogliono. Alcaraz è un passo, Sinner dovrà prima superare l’ostacolo Bublik ai quarti. Intanto sono i due favoriti alla vittoria finale. Ed entrambi godono di una maggiorata a premiarli.

Su Sisal la vittoria di Sinner, per il terzo Slam consecutivo, è pagata specialmente a 8 volte la posta. Una quota favorevole…ma mai quanto quella di Carlitos. Anche lo spagnolo, campione in carica e che ha di netto recentemente battuto Sinner sul rosso di Roma, è quotato a 8 da Sisal. Due super quote, esclusive a questi link, per due campioni.
