Gabby Herzig, ex capitana della squadra femminile di golf del Pomona College e oggi redattrice di golf per The Athletic, ha analizzato quanto sia davvero impressionante il livello di gioco di Ruud, insieme a quello degli altri grandi “golfisti del tennis”. “Swing davvero compatto e potente, con un bel follow-through verticale. Sembra che giochi con un draw (la traiettoria da destra verso sinistra), un colpo solitamente difficile per altri atleti professionisti che si avvicinano al golf. Considerando il tipo di movimento richiesto per colpire un diritto nel tennis, ha senso”, ha osservato Gabby Herzig. “Il bastone, però, alla fine del backswing punta un po’ troppo verso destra rispetto all’obiettivo. Questo può creare problemi nella traiettoria del downswing e potrebbe impedirgli di ottenere punteggi più bassi.”
Parlando di Nadal, Herzig ha detto che “succede un po’ di tutto” nel suo swing – il che non sorprende, vista la sua routine di servizio tra le più particolari nel tennis. “Il setup nervoso, in cui sembra non riuscire mai a sentirsi a proprio agio prima di colpire la palla, è già un segnale d’allarme. Il suo swing ha parecchi movimenti laterali: Nadal si sposta praticamente del tutto fuori asse nel backswing, rendendo molto difficile il trasferimento corretto del peso sul lato sinistro. A quanto pare, è un giocatore “scratch” (senza handicap), ma mi sorprende che riesca a colpire la palla in modo costante con questo tipo di movimento. Forse lo salva il gioco corto, o forse è semplicemente uno degli atleti più dotati al mondo.”
Novak Djokovic, storico rivale di Nadal e ormai con più titoli Slam, non reggerebbe il confronto con lo spagnolo sul campo da golf. “Lo swing di Djokovic sembra quello che ci si aspetterebbe da un golfista scratch che però ha cambiato mano”, ha detto Herzig. “È un po’ rigido, troppo dipendente dal movimento delle braccia e manca di flessibilità. Il piede destro resta piantato a terra anche dopo l’impatto con la palla, mentre dovrebbe ruotare sulla punta per consentire una corretta torsione.”
Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, oggi ai vertici del tennis mondiale, sono rivali in campo ma molto distanti per quanto riguarda il golf. Ruud ha definito Alcaraz un «talento enorme», ma Herzig ha notato alcuni aspetti da migliorare. “Ha una velocità incredibile nello swing, ma perde assetto quando arriva al top del backswing – si raddrizza e la testa si allontana dalla palla», ha spiegato. “Tiger Woods ripete spesso quanto sia importante mantenere i fianchi indietro durante tutto lo swing per evitare la cosiddetta early extension, ovvero il movimento dei fianchi verso la palla al momento dell’impatto. Sono certa che Alcaraz sistemerebbe tutto in pochi minuti con un buon coach”.
“Sinner si mette in condizione di sbagliare ancora prima di colpire. Ha una posizione di address simile a uno squat, le mani troppo basse e sta troppo vicino alla palla”, ha detto Herzig. Più positiva invece la valutazione su Ash Barty: “Ha un gran senso del ritmo e uno swing fluido, molto pulito.”
Anche Sebastian Korda, n. 22 del mondo, viene citato da Ruud tra i tennisti con talento per il golf. Le sue due sorelle sono golfiste professioniste; Nelly Korda, 26 anni, ha vinto 15 titoli LPGA, tra cui due major, ed è attualmente la numero 1 del ranking mondiale femminile.
In un’intervista concessa a The Athletic durante le ATP Finals dello scorso anno, Ruud ha lanciato una sfida al golf-ossessionato ex n. 1 Andy Murray per una partita prima del prossimo Wimbledon. Murray non giocava a golf durante la carriera tennistica per non compromettere la schiena, ma da quando si è ritirato ci si è buttato a capofitto. Ha partecipato a un pro-am a Wentworth a settembre, e secondo una persona del suo staff, “il golf riempie un vuoto per lui”.
“Andy è molto alto e nel suo swing si vedono alcune caratteristiche tipiche dei golfisti longilinei”, ha detto Herzig. “Durante il downswing tende a lanciare l’intero busto verso la palla per abbassarsi, creando una sorta di curva a “C” nella colonna vertebrale. Alcuni dei migliori giocatori al mondo adottano una forma simile nell’impatto, ma nel suo caso sembra un’esagerazione del movimento. Questo può portare a colpi troppo “carichi” sotto la palla oppure a colpirne la parte alta – quelli che in gergo si chiamano “fat” o “thin shots”. A quanto pare, il suo bastone migliore è il driver, e questo ha senso: con la palla sul tee, non deve preoccuparsi troppo del punto più basso dello swing.”
Il punto forte del gioco di Ruud, invece, sono i drive, che possono superare le 300 yard. A novembre ha raccontato a The Athletic che, per quanto sognerebbe una carriera da golfista professionista dopo il tennis, non lo ritiene realistico. Inoltre, non gioca mai a golf il giorno prima di una partita di tennis: secondo lui, sarebbe troppo impegnativo sia fisicamente che mentalmente. Ivan Lendl, al contrario, trovò persino il tempo per nove buche il giorno della semifinale degli US Open 1986 contro Stefan Edberg – che poi vinse in tre set, proseguendo verso il titolo. Alcaraz è stato talmente preso dal golf lo scorso anno a New York da essere avvistato al Deepdale Golf Club il giorno prima della sorprendente sconfitta contro Botic van de Zandschulp.
A febbraio, Ruud ha pubblicato un messaggio su X per solidarizzare con i colleghi impegnati nel soffocante caldo del Rio Open, con temperature fino a 37 gradi. Lo ha fatto con il sorriso, sapendo che lui, invece, si trovava a Vallarta nel campo da golf a vivere almeno per un giorno il suo sogno golfistico.
