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Wimbledon

Wimbledon: Paul e Machac, altre teste di serie rotolano. Martinez vince e trova Sinner

Nakashima sfida Sonego, passano anche Kecmanovic, Davidovich, Munar e lo sconosciuto danese Holmgren

Last updated: 04/07/2025 14:12
By Danilo Gori Published 03/07/2025
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9 Min Read
Pedro Martinez - Foto Twitter


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Ancora sorprese nel pomeriggio di giovedì a Wimbledon: cadono Tommy Paul e Tomas Machac.

M. Kecmanovic b. J. De Jong 1-6 6-3 6-2 6-4

Miomir Kecmanovic ha la meglio sull’olandese Jesper De Jong e procede al terzo turno verso l’appuntamento più prestigioso per lui, quello ovvero con il suo illustre conterraneo Novak Djokovic. De Jong si è impegnato per evitare il rendez-vous serbo e ha vinto velocemente il primo set in soli sette giochi, ma ha proseguito servendo con discontinuità; per l’atleta dei Paesi Bassi gli ace sono stati ben 16, ma la resa della prima palla è stata alquanto irregolare e ha incoraggiato il ritorno di Kecmanovic, che dopo aver subito due break nel primo set ha concesso (e annullato) solo un’altra opportunità fino al termine dell’incontro.

Per Miomir 28 colpi vincenti contro i 48 del rivale, cui però affianca 40 errori non forzati, segno della maggiore padronanza del vincitore nello scambio da fondocampo. Ventidue gli errori per Kecmanovic, che impiega due ore e un quarto per regalarsi la sfida con il supercampione.

[26] A. Davidovich-Fokina b. B. Van De Zandschulp 6-1 4-6 6-3 7-6(5)

Alejandro Davidovich-Fokina torna al terzo turno di Wimbledon dopo l’incredibile sconfitta al tie-break decisivo con Holger Rune di due edizioni or sono; per farlo controlla un avversario non semplice come Botic Van De Zandschulp, olandese in possesso di un gioco rapido e ben adattabile alla superficie che lo ha portato tre anni fa agli ottavi di finale contro Rafa Nadal. Davidovich ha saputo imporre la maggiore solidità e una buona forma fisica, che lo ha portato a recuperare un break di vantaggio nel quarto set e, nonostante un matchpoint perso per strada nel decimo gioco, a vincere nel tie-break finale. Per lui l’avversario di terzo turno sarà il numero 5 del seeding Taylor Fritz, impegno serio ma non impossibile per un tennista che pare preparato al meglio.

J. Munar b. F. Marozsan 6-2 6-3 7-6(9)

Carlos Alcaraz non è solo a tenere alta la bandiera della Spagna; il suo connazionale Jaume Munar conferma la simpatia per la superficie verde che lo ha spinto a impensierire proprio il campione murciano al Queens’ due settimane fa e si libera in tre set dell’ungherese Fabian Marozsan. Il tennista iberico vince i primi due parziali con facilità, scegliendo con cura quando scendere a rete e tenendo lo scambio con un ottimo uso dei colpi slice.

Marozsan spinge con maggiore efficacia nel terzo set quando si vede perduto sul 2-5; aumenta il numero di corse nei pressi del net per rompere il palleggio ora lento ora accelerato del rivale e soprattutto annulla ben cinque palle-gara all’iberico. Nel tie-break per altre cinque volte Munar tenta invano di chiudere, per sua fortuna l’undicesima è quella buona; l’avversario di terzo turno è il redivivo Cilic, vincitore del beniamino di casa Draper.

A. Rinderknech b. C. Garin 3-6 6-3 7-6(3) 4-6 6-3

Dopo quasi quattro ore di gioco Arthur Rinderknech porta a compimento la prova del nove che segue la sua vittoria ai danni del numero tre del seeding Alexander Zverev, superando il lucky loser Cristian Garin. Il tennista cileno inizia bene servendo con continuitĂ  e tenendo a freno la voglia di arrembaggio del francese, ma dopo il successo del primo set Rinderknech individua il sentiero giusto per raggiungere la rete piĂą spesso e con migliori piazzamenti e si impone nel secondo parziale e nel tie-break del terzo.

Garin forza la decisione al quinto set con una condotta accorta e con le cifre della prima palla che tornano all’80%, ma nel decider il francese ha più personalità del sudamericano e riprende a fare la voce grossa in attacco, dove manca due matchpoint prima di chiudere al nono game. Il match che gli potrebbe dare l’ottavo di finale e una grande opportunità, dal momento che lo vedrà impegnato con il polacco Kamil Majchrzak.

[Q] A. Holmgren b. [21] T. Machac 7-6(5) 6-7(8) 6-7(5) 7-5 7-6(5)

Incredibile battaglia ed ennesima sorpresa: August Holmgren danese ventisettenne al primo torneo Slam della carriera e al secondo del circuito maggiore, vince sei incontri in fila e si porta dalle qualificazioni al terzo turno di Wimbledon, eliminando nientemeno che Tomas Machac. Oltre quattro ore e mezzo di partita, scambi velocissimi e 54 ace complessivi, di cui 35 per il vincitore, che con il prodigioso servizio ha annullato ben 9 delle dieci palle-break concesse.

Nessuna chance per chi risponde nel primo set, mentre nel secondo il ceco si salva in cinque occasioni prima di annullare tre setpoint nel tie-break e di vincere al diciottesimo punto. Holmgren però reagisce bene e opera il primo break del match nel quarto game del terzo parziale, oltretutto in solo quattro punti, ma incredibilmente rende subito il favore e la strada per il terzo tie-break è tracciata. Ci sono sette minibreak in dodici punti e a sorridere è Machac, che forse crede di avere un vantaggio psicologico determinante.

Non è così perché Holmgren non si scoraggia nemmeno quando si trova nel quarto set sul 4-5 e 0-40; con ardimento annulla i tre matchpoint, sale 5-5 e toglie la battuta di nuovo a Machac, che si vede costretto al quinto set. Il favorito della vigilia ha due palle-break consecutive sul 4-3 ma deve abbozzare e accettare il quarto jeu decisif, dove però cede presto e saluta Church Road. Per la sorpresa danese il biglietto per gli ottavi è nelle mani di Alex De Minaur.

P. Martinez b. M. Navone 7-5 7-5 7-6(6)

In una sfida che sa di polvere rossa lo spagnolo Pedro Martinez regola in tre set l’argentino Mariano Navone e raggiunge per la seconda volta il terzo turno del torneo. Per l’iberico due long set e un tie-break e la sensazione di una migliore adattabilità all’erba, dal momento che per Navone si trattava solo della quinta partita in carriera sul verde. Maggior equilibrio per Pedro tra prima e seconda battuta, qualità che è mancata in campo argentino e che ha dato lo spunto allo spagnolo per spingere con maggiore incisività in risposta. Al terzo turno per Martinez c’è Jannik Sinner.

[29] B. Nakashima b. R. Opelka 7-5 6-2 6-7(6) 6-3

Brandon Nakashima anestetizza la poderosa battuta di Reilly Opelka insinuandosi nelle incertezze della seconda palla, per passare il turno in quattro set. Il numero 29 della classifica cede solo il terzo parziale al tie-break, per il resto non concede altro che due palle-break in tutto l’incontro, peraltro annullate, e vince il confronto sulla seconda di servizio del suo altissimo rivale, commettendo solo 12 errori gratuiti contro i 56 di Opelka. Vittoria dunque assai meritata e sedicesimi di finale nella stessa casella di Lorenzo Sonego.

S. Ofner b. [13] T. Paul 1-6 7-5 6-4 7-5

Un altro favorito saluta la compagnia nel Wimbledon dedicato agli outsider: Tommy Paul, vincitore a Eastbourne 2023 e al Queens’ 2024 (su Musetti), nonché quartista a Wimbledon lo scorso anno, cede il passo all’austriaco Sebastian Ofner, al terzo turno da queste parti ben otto anni fa. Eppure, arriva la sorpresa, con Paul che vince facilmente il primo set per poi perdersi in un numero di errori insolito per lui (36), non concretizzando sette della otto palle-break che si costruisce e non annullando le poche (quattro) che concede. Ofner è più concreto e avanza per sfidare Grigor Dimitrov.


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