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Reading: Rassegna stampa – Sinner e i motivi del successo a Wimbledon
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Rassegna stampa

Rassegna stampa – Sinner e i motivi del successo a Wimbledon

La rassegna stampa di mercoledì 16 luglio: «Wimbledon è speciale. Mamma soffre per me durante le partite» (Crivelli). «E’ il più forte». «Altro livello». «Velocità doppia» (Azzolini). L’amore tra Montecarlo e New York. Sinner in vacanza pensa allo Slam (Calandri)

Last updated: 16/07/2025 9:28
By Andrea Binotto Published 16/07/2025
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11 Min Read


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«Wimbledon è speciale. Mamma soffre per me durante le partite» (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Obiettivo vacanze. Dove, manco a dirlo, non si sa. […] Di certo, Sinner si concederà pochi giorni di svago, perché i1 27 luglio, data di inizio degli Open del Canada, il primo Masters 1000 dello swing estivo americano, si torna in pista. Il numero 1 del mondo debutterà un paio di giorni dopo, ma il rientro sul cemento richiede attenzioni particolari, le stesse che Jannik mette negli allenamenti fin da quando era bambino. Vinse il torneo nel 2023, primo Masters 1000 in carriera, mentre l’anno scorso si fermò ai quarti contro Rublev: perciò a Toronto avrà l’occasione di allungare ancora in classifica su Alcaraz prima di Cincinnati e Us Open, dove invece difende i titoli di un anno fa. […] A New York, in particolare, Sinner potrà inseguire la terza vittoria Slam stagionale con quattro finali giocate, un’impresa riuscita solo a Federer e Djokovic. Ma il ricordo dello storico trionfo a Wimbledon è ancora fresco e il più forte giocatore del mondo è tornato a parlarne in un’intervista a Cnbc, rete televisiva statunitense che si occupa soprattutto di finanza e mercati: «Considerando i momenti difficili vissuti quest’anno, la vittoria a Londra è sicuramente in cima alla lista di quelli più belli. Wimbledon è un torneo straordinario, condividerlo con la mia famiglia e il mio team lo rende ancora più speciale». In uno sport che esalta l’individualismo più di ogni altra cosa, i successi di Jannik superano sempre i confini dell’io per approdare al noi: «E’ stato molto bello avere vicino le persone che mi sono più care. Mia madre è volata a Londra la mattina stessa solo per vedere la finale. Era emozionata, e per me significava tanto. Mio fratello, che ama la Formula Uno, stavolta ha scelto di esserci di persona, e questo è stato speciale. È stato bello vedere tutta la famiglia, anche se c’era tensione. Mia madre soffre un po’ durante le partite, ma è naturale». Sinner ha poi voluto ribadire un concetto che gli è caro in merito alle doti naturali e alla volontà di sacrificarsi: «Essere i migliori è il risultato che deriva da una combinazione di talento, fiducia in sé stessi e duro lavoro. Credo tuttavia che il lavoro superi il talento. Ogni sessione di allenamento ha uno scopo, se non riesci a superare le difficoltà lì, non lo farai nemmeno in partita. La mentalità si costruisce giorno per giorno. Non credo che nel tennis esistano fallimenti, se dai il 100%. Ci sono giorni buoni e giorni difficili, ho vissuto entrambi, e questo mi fa apprezzare ancora di più i momenti belli. Anche per questo continuo a lavorare duramente». E poi una riflessione sulla rivalità con Alcaraz: «Non possiamo ancora essere paragonati a Federer, Nadal, Djokovic o Murray. Loro si sono affrontati per vincere gli Slam per 15 anni, noi solo da un paio. Ma tra me e Carlos c’è rispetto e anche una bella amicizia. A volte ci scriviamo per sapere come stiamo. È bello avere qualcuno che ti spinge al limite». Senza mai dimenticare il consiglio migliore che gli sia stato dato: «Mantenere il sorriso, mi arriva dai miei allenatori. Viviamo il tennis per tanti tornei all’anno, ma bisogna anche goderselo. Se non ti diverti, tutto diventa pesante». La leggerezza del Re.

«E’ il più forte». «Altro livello». «Velocità doppia» (Daniele Azzolini, Tuttosport)

La battuta è di Sascha Zverev, sotto una foto pubblicata su Instagram. Un selfie che ritrae lui e Sinner al ritorno dall’Australia, dopo un match e una sconfitta che il tedesco, a distanza di sette mesi, non ha ancora assorbito. «Almeno nell’aereo mi hanno dato un posto davanti a lui!». Alcaraz, battuto a Wimbledon, gli fa i complimenti così: «Ha giocato due settimane perfette, ha meritato di alzare il trofeo». In campo […] lo spagnolo si era rivolto a coach Ferrero in termini ben più diretti: «Non lo tengo, non c’è modo. Da fondo campo non tengo il suo gioco”. Ho visto Alcaraz scagliare dritti a 170 orari, ma Sinner impone di palleggiare a una velocità di poco inferiore. E sono dieci, dodici, diciotto colpi di seguito. Impossibile stargli dietro su quei ritmi. […] È vero, Jannik sembra un adulto, è pacato, ordinato, silenzioso, razionale, costruttivo, c’è chi lo giudica freddo, anche se lui dice spesso di saper mascherare bene i propri sentimenti, ma che dentro avverte l’inferno delle emozioni che il tennis lo sfida a provare. La realtà è che siamo di fronte a un ragazzo serio, estremamente ambizioso, che ha impostato la sua vita e le scelte che ne conseguono intorno al proprio mestiere. «Uno che nei giorni senza partite lo vedi allenarsi per due ore di seguito, con un’intensità che sbalordisce tutti quanti, noi per primi, che facciamo il suo stesso mestiere. Ha un che dell’artigiano, prova, riprova, cerca nuove soluzioni, nuove forme per il suo tennis, e il piacere che prova nel lavorare per migliorarsi glielo leggi in faccia”. Parole (ammirate) di Taylor Fritz, […] che proprio alla vigilia della finale ha lanciato la propria Opa a favore di Alcaraz, «tennista sempre imprevedibile, mentre Sinner, anche nei suoi momenti migliori, s’intuisce che cosa stia per fare». Il problema è fermarlo, ma questo è un altro discorso. […] Medvedev, che per due anni ha ingaggiato con Sinner battaglie aspre […]: «Mai giocato contro uno così forte. Nella mia carriera ho affrontato tutti i Big dei primi anni Duemila. Un po’ invecchiati, è vero, ma sempre fortissimi. Nessuno però faceva correre la palla come lui». E Shelton? Ha spiegato così la sconfitta nei quarti ai Championships: «Con lui sembra che tutto vada a velocità doppia». C’è poi il gruppo degli esterrefatti. Lo apre Paul che ha avuto a che fare con Sinner cinque volte, riportando una vittoria ormai lontana, nel 2022, ma è riuscito a imporre il suo tennis nel primo set dell’ultima sfida giocata a Roma, due mesi fa, prima di franare. […] «Si dice che quando uno gioca benissimo è come se fosse nudo. Ecco, Jannik in campo pare nudo”. Seguono quelli che sperano un giorno di batterlo, ma sanno che quel giorno potrebbe non arrivare mai. Lehecka, 3-0 sotto nei testa a testa, l’ultimo concluso 6-0 6-1 6-2 a Parigi: «Oggi mi ha preso a calci in culo». De Minaur, nel suo piccolo un recordman nelle sconfitte con Sinner, 10- 0: «Farlo sbagliare è la cosa più complicata del mondo». Chiude Ruud […]: «Il tennis di Sinner è il più vicino alla perfezione tra quelli che abbia visto. È semplicemente impressionante». Chiudo tornando a Zverev, che nei confronti di. Sinner ha un atteggiamento assai simile a quello che Roddick mostrava verso Federer («Uno del geniere lo dovrei odiare, invece mi massacra e mi sta pure simpatico»). «Non c’è molto da discutere», disse il tedesco in conferenza stampa a Melbourne, «è il più forte, il migliore, rispetto a me è proprio di un altro livello». L’inchino è servito. […]

L’amore tra Montecarlo e New York. Sinner in vacanza pensa allo Slam (Massimo Calandri, la Repubblica)

Chi lo conosce bene, scommette stia trascorrendo la breve vacanza nella nuova casa di Montecarlo, più grande e discreta dell’appartamento nel condominio di boulevard Princesse Grace dove abitava fino a qualche mese fa. Non c’è abbastanza tempo per abbronzarsi in qualche località esotica da raggiungere dopo molte ore di aereo. La Val Pusteria, con le passeggiate in montagna, le grigliate con gli amici e le partite a carte la sera? No, grazie: andava bene dopo Parigi, quando voleva riprendersi dalla delusione della sconfitta e aveva bisogno degli affetti familiari. Ora è tempo di riposare un po’, d’accordo, ma soprattutto di festeggiare. […] Tutti gli indizi di queste vacanze «segrete» del numero uno al mondo portano al Principato, il “fortino” dove si è allenato per 3 mesi senza che trapelasse nulla. Un luogo sicuro, discreto. E poi, lunedì dovrà comunque essere lì: appuntamento al Country Club di Montecarlo, ha fissato la ripresa degli allenamenti insieme a Simone Vagnozzi e il supercoach Darren Cahill. C’è da preparare il quarto Slam della stagione, tra un mese e mezzo si scende in campo a New York: è il campione uscente degli Us Open. Cemento, la sua superficie preferita. Alla fine di luglio sarà al Masters 1000 di Toronto, Canada. Dopo l’addio di Panichi e Badio, a Wimbledon è intanto cominciato il casting per un posto da preparatore fisico e uno da fisioterapista nella sua squadra. Si sono fatti avanti in tanti. Jannik ha appena vinto il torneo più importante del mondo, ha consolidato la sua posizione da leader nel ranking Atp […], è davanti da 58 settimane consecutive, eppure dice: «Devo migliorare in tante cose». […]


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