[LL] L. Nardi b. [24] D. Shapovalov 6-7(5) 6-3 6-4
Luca Nardi (22 anni, numero 98 del ranking ATP) supera Denis Shapovalov (26 anni, numero 30 della classifica mondiale) e – alla prima partecipazione – si qualifica al terzo turno del Cincinnati Open: il pesarese si è imposto in rimonta con il punteggio di 6-7(5) 6-3 6-4 in 2 ore e 28 minuti di gioco, approfittando di un avversario acciaccato, che nel corso dell’ultima mezz’ora di gioco è stato condizionato da un problema all’adduttore. In ogni caso Nardi, ripescato nel tabellone principale come lucky loser, ha disputato una partita molto ordinata e ha messo in mostra tutte le geometrie migliori del suo gioco, meritando la vittoria al netto del problema fisico dell’avversario: il pesarese (considerando i precedenti di Dubai 2025 e, soprattutto, di Indian Wells 2024, quando sconfisse Djokovic) sembra trovarsi a proprio agio con la leggerezza dei panni del lucky loser. Delle 13 vittorie a livello ATP ne ha infatti ottenute addirittura 6 da “ripescato”: pura coincidenza o sport del diavolo? Adesso – sulle ali dell’entusiasmo e, ancora una volta, senza niente da perdere – affronterà il campione in carica di Miami, Jakub Mensik.
LA PARTITA- Shapovalov – testa di serie numero 24 – è alla prima partita del torneo mentre Nardi, ripescato come lucky loser, alla quarta: la ruggine del canadese fa la differenza nei primi minuti di gioco e Nardi, grazie a un tennis ordinato, si porta subito in vantaggio di un break (2 a 1), dominando senza problemi i propri turni di battuta. Si arriva rapidamente sul 5 a 3 e Shapovalov, con l’acqua alla gola, riesce a salvarsi al termine di un game infinito, caratterizzato da 16 punti e da un set point (4 a 5): Luca subisce il contraccolpo dell’occasione mancata e, nel game successivo, commette le prime sbavature del suo pomeriggio, subendo di conseguenza il break (5 pari). Il numero 30 del ranking mondiale sopravvive alla bagarre del tie break, chiudendolo per 7 punti a 5 grazie al marchio di fabbrica del dritto vincente: 7-6 dopo un’ora di lotta.
Il secondo set di Nardi si apre, nel terzo game, con lo spavento dello 0-30: il pesarese, però, nel momento più difficile del match, reagisce con la bellezza delle sue geometrie, stringe i denti e piazza un parziale di 12 punti a 1, ribaltando l’inerzia del punteggio e portandosi, in un batter d’occhio, sul 4 a 1, grazie al solito doppio fallo del rivale. “Giotto” continua a macinare il suo gioco, caratterizzato dagli angoli più acuti e dalla facilità dell’anticipo, e, stavolta, non trema, chiudendo con autorità per 6 giochi a 3, alla terza occasione. Dopo 1 ora e 36 minuti, e dopo un lungo toilet break, arriva il momento del terzo e decisivo set: il segnale “audio” ci nega, per un attimo, i rumori della partita e Nardi, nel frattempo, pasticcia, regalando all’avversaro due palle break consecutive (0-1, 15-40). Luca mantiene la calma, si affida alla pressione della prima palla e alla concretezza delle scelte più semplici, e pareggia i conti a vantaggi, grazie a quattro punti consecutivi (1 par): il canadese si disunisce, regala il doppio fallo, viene bloccato da un problema all’adduttore, subisce il break (2-1 Nardi, e servizio) e chiede l’intervento del fisioterapista. Il pesarese, a questo punto, fa la cosa giusta, “dimenticandosi” del problema fisico dell’avversario: Luca continua a spingere, non cade nella trappola della disattenzione e gestisce con saggezza i propri turni di battuta, costringendo Shapovalov alla fatica del colpo in corsa (4-2 Nardi). Il canadese chiude gli occhi, scatena il caos del suo tennis senza schemi, senza rete e senza righe, e annulla – zoppicando – tre palle del 2 a 5, riuscendo a rimanere aggrappato all’incontro (4-3 Nardi). E’ il momento del talento: Denis disegna il campo con una splendida risposta di rovescio in avanzamento, mette pressione al rivale, che smarrisce all’improvviso la prima di servizio. Nardi trema ma, ancora una volta, reagisce in maniera impeccabile, rimontando un game disperato e fondamentale da 0-40 (5-3 per l’italiano): siamo ai titoli di coda, perchè il canadese, acciaccato, si arrende e Luca può festeggiare una delle vittorie più pesanti della carriera, difendendo con serenità l’ultimo turno di battuta. 6-7(5) 6-3 6-4 in 2 ore e 28 minuti di gioco.