Ci sono storie curiose che possono solo essere raccontate. Perché di spiegazioni razionali non se ne riescono a dare. Una di queste è Lucky Nardi.
Luca Nardi è appena approdato al terzo turno del Masters 1000 di Cincinnati, battendo un avversario sempre ostico – perché il talento non va mai in naftalina – come Denis Shapovalov. Per il 22enne di Pesaro si tratta della 13esima vittoria a livello ATP. Dove sarebbe la stravaganza in questo dato? Non è il numero in sé, quanto le due letterine che hanno accompagnato il suo nome in ben sei di quelle vittorie. LL.
Gli appassionati conoscono bene il significato di tale sigla: Lucky Loser.
Nardi e la trasformazione quando gioca da Lucky Loser
Nardi stanzia attualmente alla posizione 98 del ranking, che lo costringe a passare dalle qualificazioni per trovare uno sbocco nei main draws. In tre occasioni ha avuto la “fortuna” – passi questa definizione, dato che più che fato favorevole si tratta di regole tennistiche – di essere ripescato, come conseguenza di qualche ritiro a sorteggio già avvenuto, dopo aver perso all’ultimo turno del tabellone cadetto. E in altrettante circostanze Luca all’esordio non ha mai perso. Anzi. Ha sempre fatto doppietta.
La prima volta è successo a Indian Wells lo scorso anno. L’azzurro si era fermato a un passo dal tabellone principale, sconfitto al set decisivo da David Goffin. Ma, prima che potesse lasciare la California, è stato riammesso in seguito al forfait di Tomas Etcheverry. Tra l’altro in quel caso la fortuna è stata doppia perché l’argentino era testa di serie e quindi Nardi ha potuto esordire direttamente al secondo turno contro Zhizhen Zhang. Con sofferenza, imponendosi sul cinese per 6-3 3-6 6-3, è approdato al terzo turno, dove sulla sua strada c’era Novak Djokovic, l’idolo di sempre e allora numero 1 del mondo.
Tuttavia, Luca ha lasciato fuori dal rettangolo di gioco tutto il timore riverenziale e in tre set ha piegato anche il 24 volte campione Slam, prima di arrestare la sua corsa contro Tommy Paul. Quella vittoria è la più prestigiosa della carriera e la speranza era che potesse essere un trampolino di lancio per il pesarese. La sua crescita, però, ha incontrato più di un ostacolo e per vincere due partite nella stessa competizione, a livello ATP, ha dovuto attendere quasi un anno.
Dubai 2025. Nardi si è arreso all’ultimo turno delle qualificazioni contro Marton Fucsovics. Poco dopo Jack Draper, reduce dalla sconfitta in finale a Doha contro Andrey Rublev, ha rinunciato alla partecipazione all’ATP 500 e allora ecco una nuova opportunità per l’italiano. L’avversario? Fucsovics. La sorte ama davvero l’ironia. Luca da lucky loser si trasforma sul serio e il riscatto per la sconfitta di qualche giorno avanti è arrivato con una rimonta di forza. Al turno successivo ad attenderlo non c’era il numero 1 del mondo, ma un giocatore sempre insidioso come Zizou Bergs. Ciononostante, l’azzurro ha avuto la meglio in due set e si è spinto fino ai quarti di finale. La sconfitta contro Quentin Halys si è colmata di rimpianti, soprattutto dopo essere andato avanti nel punteggio.
Dopo la sola vittoria agli Internazionali d’Italia nel derby contro Flavio Cobolli, non sono arrivati acuti per il numero 98 ATP. Fino all’atterraggio in Ohio.
La sua partecipazione al Cincinnati Open era stata inficiata dalla battuta d’arresto contro Alexander Blocks, ma la fortuna gli ha concesso una nuova chance, che Luca ha fatto fruttare al meglio. Prima il successo che ha fatto impazzire Tirante, poi la rimonta su Shapovalov.
Nardi alla prova del terzo match
Adesso Luca Nardi è chiamato a sfatare il tabù del terzo match. Se le uniche volte che ha passato due turni è stato proprio – ed esclusivamente – da lucky loser, l’azzurro non ha mai vinto tre incontri nel medesimo torneo a livello ATP. La sfida non è delle più semplici. Il prossimo avversario sarà infatti Jakub Mensik, testa di serie numero 16. Vi è un solo precedente tra i due, quello del 2024 a Miami, valevole per il tabellone cadetto, quando il ceco aveva dominato per 6-4 6-2. È impossibile non notare come, appena poco più di 365 giorni dopo, il 20enne di Prostejov su quegli stessi campi, dove l’edizione precedente era costretto a passare dalle qualificazioni, ha sollevato al cielo il suo primo Masters 1000.