A Flushing Meadows, “il nuovo che avanza” rimbomba tra i grattacieli newyorkesi. Durante il “Day 2” dello US Open, Alexandra Eala e Tereza Valentova hanno lasciato il segno, spuntandola – entrambe – al terzo set contro le rispettive avversarie Tauson e Bronzetti. La ventenne filippina si è già messa in mostra quest’inverno, scompigliando le carte durante la settimana del Miami open, nel quale ha sconfitto ben tre campionesse Slam in un torneo solo, guadagnando anche l’ingresso nella top 100. Nonostante il poderoso exploit, però, la classe 2005 di Quezon City non era stata poi in grado di imporsi nel tabellone principale dei Major, collezionando due sconfitte al primo turno tra Roland Garros e Wimbledon. Giunta alla volta di New York, invece, la giovanissima Alexandra ha sorpreso tutti, superando in tre set la numero 16 del seeding, Clara Tauson. Un incontro ormai destinato tra le mani della danese, in vantaggio per cinque giochi a due nel terzo e decisivo set, è stato stravolto dal coraggio e dal puro istinto della talentuosa filippina, capace di trascinare l’avversaria al super-tiebreak, durato ben 24 punti. Un match quasi psicodrammatico, conclusosi con un pianto liberatorio da parte di Eala, acclamata a gran voce dal pubblico del Grandstand di Flushing Meadows, che ha vissuto per due ore e trentasei minuti un duello serratissimo tra la filippina e la danese.
Se la performance di Eala stupisce, impressiona altrettanto il match disputato dalla diciottenne Tereza Valentova, artefice dell’eliminazione dell’azzurra Lucia Bronzetti. Nonostante la sua tenerissima età, quella ottenuta al primo turno dello US Open non è la prima vittoria a livello Major per la classe 2007 ceca, che al Roland Garros – qualche mese or sono – ha già fatto voce grossa, partendo dalle retrovie del tabellone cadetto e mettendo k.o la padrona di casa, Chloe Paquet, al debutto assoluto nel main draw di uno Slam. Fu Coco Gauff – vincitrice dell’ultima edizione dell’Open di Francia – ad eliminarla in due rapidi set. Il match contro Bronzetti è stato parecchio complicato per Valentova, che ha trovato un’azzurra combattiva e attaccata alla partita sino all’ultimo punto. I diciott’anni della ceca si intravedono in alcune scelte avventate e nell’impazienza in determinati momenti dell’incontro, ma il suo cristallino talento affiora all’improvviso. Lo splendido rovescio bimane si alterna a delle smorzate eseguite a regola d’arte, e la capacità di aggredire l’avversaria sin dalla risposta è sintomo di grande personalità. Il primo sigillo a Flushing Meadows emoziona Tereza alla stregua di Alexandra Eala. Anche la ceca, al termine dell’incontro con Bronzetti, mette le mani sul volto – incredula – per coprire le lacrime di gioia.
Ma è solo l’alba di due promettentissime carriere, una già sbocciata a Parigi a livello Slam, ed un’altra appena emersa a New York.