A dividere Wimbledon e lo US Open, quest’anno, solamente sei settimane. Nonostante il breve lasso di tempo, una particolare statistica è stata completamente ribaltata da Londra a New York. Ai Championships ben tredici teste di serie maschili erano uscite al primo turno, dinamica che non si verificava da più di vent’anni. Nella Grande Mela sono appena andati in archivio gli esordi nel tabellone principale e, come fa notare il profilo ‘Jeu, set et Maths’ su X, il responso proveniente dalle forze del seeding è particolarmente positivo.
Difatti, non accadeva dal 2015 che solo quattro teste di serie uscissero sconfitte nella prima partita dello US Open. Ciò era accaduto anche nel 2014 e nel 2011, ma è il 2001 a restare l’annata migliore per quanto riguarda questa statistica. Difatti, esclusivamente tre forze del seeding abbandonarono l’evento newyorchese dopo il primo turno, nella stagione che segnava per la prima volta l’ampliamento delle teste di serie allo US Open da 16 a 32 (sono state prese in esame soltanto le edizioni successive a partire da quest’ultima).
Il 2025 diventa quindi la seconda migliore edizione dell’evento da questo punto di vista, a pari merito con le tre sopracitate. A lasciarci le penne al debutto sono stati Daniil Medvedev (n. 13) – sconfitto da Benjamin Bonzi in un match thriller di cinque set -, Ugo Humbert (n. 22), Alex Michelsen (n. 28) e Tallon Griekspoor (n. 29). Il transalpino si è arreso in quattro set ad Adam Walton, lo statunitense non ha saputo gestire i nervi, cedendo così in quattro parziali a Francisco Comesana, e infine l’olandese si è fatto stordire dal tennis di Adrian Mannarino, vittorioso in tre frazioni.