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ATP

ATP Shanghai: Machac elimina Bellucci e vola al terzo turno

Niente da fare per Mattia nel match tra due dei talenti più divertenti del circuito: per il ceco adesso ci sarà il vincente di Bublik-Vacherot

Ultimo aggiornamento: 04/10/2025 19:08
Di Jacopo Gadarco Pubblicato il 03/10/2025
6 min di lettura 💬 Vai ai commenti
Tomas Machac – ATP Us Open 2025 (foto via Twitter @atptour)

[20] T. Machac b. M. Bellucci 6-3 6-4

Sezioni
Primo set: il servizio nel finale fa la differenza, Machac va avanti d’esperienza e cinismoSecondo set: non basta il cuore di Bellucci, Machac alza il livello e chiude

Tomas Machac (24 anni, numero 23 del ranking mondiale) vince un match divertente, supera Mattia Bellucci (24 anni, numero 69 ATP) e si qualifica per il terzo turno del Rolex Shanghai Masters: il semifinalista della scorsa edizione – reduce da una sconfitta molto grave a Tokyo con il numero 273 Shimabukuro – si è imposto con il punteggio di 6-3 6-4 in un’ora e 49 minuti di gioco nella partita tra due dei talenti più luminosi e spettacolari di tutto il circuito: Bellucci nel secondo parziale ha provato a rimanere aggrappato al punteggio, con le unghie e con i denti, ma alla fine – nel pieno della volata finale – ha ceduto la battuta al termine di un game estenuante (26 punti) caratterizzato dai rimpianti (sei palle del 5 a 4) e dai migliori scambi della serata. Machac al terzo turno se la vedrà con il vincente della sfida tra la testa di serie numero 14 Bublik e il qualificato Vacherot.

Primo set: il servizio nel finale fa la differenza, Machac va avanti d’esperienza e cinismo

(di Cipriano Colonna)
Ottimo inizio dell’azzurro che aggredisce immediatamente il ceco procurandosi subito due palle break nel primissimo gioco della partita, dopo aver risalito la corrente in risposta dal 40-15. Purtroppo per Mattia, quando si palesa il momento di concretizzare, non riesce a massimizzare il buon approccio alla gara permettendo la reazione a Tomas, che cancella le chances e alla fine difende il servizio sfruttando la terza palla game.

La sfida è anche e soprattutto fisica (conosciamo i ripetuti problemi occorsi al ceco in stagione, dovuti in parte al suo tennis molto esplosivo che mette a dura prova la fragile muscolatura): Bellucci prova a tenere alto il numero dei colpi nel singolo scambio in modo tale da sfruttare la sua resistenza. Un alto punto focale è il servizio italiano: dopo la grande prova con Walton il mancino lombardo cerca, se possibile, di variarlo ancora di più, poiché il suo slice ad uscire da sinistra oggi va ad incocciare sul fondamentale migliore del rivale. Machac, dal canto suo, invece prova a variare maggiormente lo spartito e mette in mostra tale pano tattico già nei primi minuti di gioco con una smorzata e alcune discese a rete.

Il semifinalista uscente torna a soffrire in battuta nel settimo game andando dapprima sotto 0-30 per poi concedere la terza palla break del suo match. Nelle difficoltà, però, sale in cattedra la prima che garantisce punti diretti salvando il n°22 ATP. Finora la gara dello spettacolo la vince il classe 2000 di Beroun, autore di alcune prodezze degne di nota tra anticipi bimani e recuperi in back eseguiti in precario equilibrio. E, pur essendo meno continuo, quando Machac ha questi picchi diventa altamente pericoloso: il ceco è più cinico, converte la prima occasione e vola a servire per il set sul 5-3. Non c’è alcuna possibilità di appellarsi all’esito avverso per l’allievo di Chiappini: Tomas è glaciale in battuta, 6-3 in 41 minuti.

Secondo set: non basta il cuore di Bellucci, Machac alza il livello e chiude

Mattia rimane aggrappato in qualche modo alla partita annullando, nel game di apertura, un paio di palle break esiziali, grazie al solito servizio slice da sinistra (1 a 0): la sensazione è che l’azzurro stia meglio dell’avversario, perlomeno dal punto di vista fisico. Machac ha un tennis luminoso – tra i più brillanti di tutto il circuito – ma ogni tanto rischia di guardarsi un po’ troppo allo specchio: nel sesto gioco, infatti, il ceco regala la palla break con una pessima volèe alta ma Bellucci lo perdona, sbagliando la risposta di dritto su una seconda molto timida dell’avversario (3 pari).

La svolta definitiva, dopo un errore così grave, sembra vicina: Bellucci rischia di disunirsi, commette un doppio fallo, abbassa la testa ma rimane lì, salvandosi, nel game successivo, grazie alla rapidità delle sue gambe (palla break annullata, di puro cuore, e 4 a 3) e alla grinta tipica della lotta. Machac alza il proprio livello e alla fine spezza il match, strappando la battuta a Mattia – alla quinta palla break – al termine di un game infinito, divertente ed estenuante, caratterizzato da 26 punti e da sei palle del 5 a 4 per l’italiano (un paio delle quali sprecate con altrettanti doppi falli): Bellucci nell’ultimo game prova ancora a crederci, portandosi sul 15-30 con un paio di giocate deliziose ma Machac non perde la concentrazione, chiudendo la pratica con due ace consecutivi. 6-3 6-4 in un’ora e 49 minuti di gioco.

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