È ormai da diverso tempo uno dei chiodi fissi di Andrea Gaudenzi, il Presidente dell’ATP, e a quanto pare entro la fine dell’anno potrebbe esserci un passo avanti decisivo. In un’intervista rilasciata dallo stesso Gaudenzi alla testata Sports Business Journal, una delle più autorevoli nell’ambito della finanza legata allo sport, durante le prossime Nitto ATP Finals di Torino (13-20 novembre) dovrebbe esserci la firma di un “accordo abbreviato non vincolante” per il progetto di fusione tra ATP e WTA.
Questo accordo dovrebbe tracciare la strada per avere una sola entità a gestire i due circuiti a partire dal 2027.
“Una volta firmato questo accordo di massima – ha spiegato Gaudenzi – nel 2026 si dovrebbe definire l’accordo dettagliato, la selezione del consiglio di amministrazione e del CEO. Sono fiducioso e ottimista, anche se manca ancora un mese e mezzo alle ATP Finals, e ci sono ancora un paio di aspetti su cui bisogna ancora trovare l’accordo, ma se si riesce a trovare una soluzione tutto il resto dovrebbe andare a posto da solo”.
Ovviamente nessun riferimento agli aspetti contrattuali ancora da sistemare per un accordo quadro che dovrebbe includere diverse entità, non solo l’ATP e la WTA. Ci sono infatti da sistemare anche le posizioni di ATP Media, il ramo dell’ATP che si occupa della produzione televisive e dei diritti a livello mondiale, di WTA Ventures, la joint venture tra WTA e il fondo d’investimento CVC Capital Partners che si occupa di tutti gli aspetti commerciali del tour femminile (mentre la WTA gestisce esclusivamente la parte agonistica del tour con tornei e classifiche), così come di Tennis Data Innovation (TDI), la divisione controllata da ATP e ATP Media creata per commercializzare la vendita dei dati relativi al circuito maschile.
“Gli ultimi ostacoli da superare sono naturalmente i più complicati – ha detto Gaudenzi – perché altrimenti sarebbe già stata trovata una soluzione”.
L’elefante e il topolino
La diversa dimensione relativa e assoluta tra le entità in ballo potrebbe essere uno degli aspetti più spinosi da trattare. Nel 2024 l’ATP ha riportato un fatturato di 223,8 milioni di dollari (circa 190 milioni di euro) con un profitto di 4,7 milioni di dollari; dall’altra parte la WTA ha riportato un aumento del 24% dei suoi introiti commerciali rispetto all’anno precedente, portando il fatturato stimato a una cifra intorno ai 150 milioni di dollari (circa 128 milioni di euro).
Come si vede, quindi, l’ATP ha un giro d’affari notevolmente superiore a quello della WTA, con asset che si possono stimare vicino al doppio di quelli posseduti dall’associazione femminile. Buona parte degli asset da mettere in comune è rappresentato dai contratti per i diritti televisivi del tour che, stando a quanto fatto sapere da fonti interne alle due organizzazioni, a livello ATP valgono diverse volte quelli della WTA.
Gaudenzi ha confermato che già durante il torneo di Wimbledon a metà luglio c’era stato un consenso di massima a livello verbale sulla volontà di firmare un accordo non vincolante per la fusione tra ATP e WTA. Ora mancano gli ultimi elementi per mettere nero su bianco entro la fine del 2025 quella che potrebbe essere una pietra miliare fondamentale per il futuro del tennis professionistico.
