Il tema della giornata di lunedì 20 ottobre è senza ombra di dubbio la rinuncia di Jannik Sinner, almeno momentanea ma probabilmente definitiva, alla partecipazione alla Coppa Davis 2025. Il n° 2 del mondo ha anche spiegato le motivazioni che lo hanno spinto a prendere questa decisione e in merito alla questione è intervenuto anche Jurij Rodionov. L’austriaco, al termine della partita persa contro Alex de Minaur all’Erste Bank Open 2025, ha parlato in conferenza stampa – dove era presente per Ubitennis l’inviato Federico Bertelli. Ecco, dunque, un estratto delle sue dichiarazioni più interessanti.
D: Jannik Sinner non sarà fra i convocati a Bologna, questo cosa cambia?
Jurij Rodionov: “Se Jannik non c’è, non possiamo farci nulla. Comunque, come ho già detto, non guardo solo al grande appuntamento tra tre-quattro settimane. Prima e dopo c’è altro: domani gioco il doppio, poi tra due settimane vado in Asia per tornei importanti per me, perché l’anno scorso ho fatto una finale in un 250 in Asia e devo difendere quei punti (dei challenger in Giappone, ndr). Ho ancora tante cose in programma e intendo dare il massimo come sempre, anche se a volte non riesce. Certo, Bologna è un obiettivo enorme, ma è ancora un po’ lontano: la vera attesa crescerà nelle prossime settimane”.
D: Qual è il prossimo passo per te, anche a livello “creativo” del tuo gioco?
Jurij Rodionov: “Adesso devo concentrarmi sulle prossime tre settimane. Sono piuttosto stanco: ho giocato tante partite. Ma non posso scegliere, quindi devo stringere i denti e attraversare queste tre settimane. Poi avrò una settimana di pausa, che aspetto con piacere, e quindi si riparte con la preparazione. L’obiettivo è chiudere l’anno attorno al n° 150 e l’anno prossimo entrare nelle qualificazioni di tornei come Miami, e a lungo termine essere Top 100 entro fine 2026. Ho già festeggiato bei risultati, ma so che la strada è questa”.
Federico Bertelli (Ubitennis): So che la Davis è ancora lontana ma vorrei farti un paio di domande: non hai mai giocato né contro Cobolli né contro Berrettini, che sono i probabili secondi singolaristi, stante il forfait di Sinner. Quale potrebbe essere fra i due il più pericoloso? E in caso di un eventuale doppio è meglio avere a che fare contro due specialisti come Bolelli e Vavassori o contro due ottimi singolaristi?
Jurij Rodionov: “Non saprei, davvero non importa se si tratti di Sonego, Cobolli o Berrettini, sono tutti ottimi giocatori. Magari se chiedi ai miei compagni di Davis (Neumaier e Misolic) forse loro ti darebbero risposte diverse. Di sicuro non vorrei giocare contro il dritto di Berrettini o contro la tenacia di Cobolli“.
“In ogni caso sarà dura. Di sicuro non sarà un incontro facile per l’Austria visto che l’Italia ha una quantità di ottimi giocatori, ma partiamo con delle speranze e siamo molto motivati. Parlando dei doppi fortunatamente sono solo un giocatore e non un capitano per cui non tocca a me decidere. Di sicuro non è una decisione facile. In ogni caso non sarà facile, sia che giochino Bolelli e Vavassori o che giochino Musetti e Sonego”. (Sonego non è fra i convocati, ndr. Rodionov comunque ci ha fatto capire che dal suo occhio esterno se dovesse assemblare una coppia di singolaristi metterebbe assieme i “Lorenzo’s”).