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11/09/2010 13:20 CEST - Us Open

Saluto così...non sono Srichapan nè Agassi

L'articolo di Ubaldo dopo la vittoria di Youzhny su Nadal nei quarti di finale agli Us Open 2006.

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NEW YORK _ I rimpianti non finiscono mai. Occupa addirittura un posto dietro al nostro Volandri in classifica Atp, il n.54, l’ “imbucato” russo al tavolo dei quattro semifinalisti dell’US Open, Mikhail “Misha” Youzhny, 24 anni compiuti a giugno e un rovescio (ad una mano) letale. Talmente letale che ha messo k.o. Rafa Nadal stoppando la possibilità di una terza finale consecutiva negli Slam fra i primi due giocatori del mondo. Nadal aveva vinto Parigi, Federer Wimbledon.

Lo spagnolo, che ha detto “Ho giocato la mia miglior partita di quest’anno sul cemento” avrebbe potuto ribaltare l’infausto esito se fosse riuscito a trasformare uno dei tre setpoints consecutivi nel quarto set, sul 5-4 e 0-40. “Ma lì non sono stato davvero fortunato, un dritto mi è rimbalzato sulla parte superiore del nastro ed è finito fuori”.

Il ragazzetto di Mosca che alla fine ha ringraziato il pubblico mettendo la racchetta a mo’ di berretto e con un saluto militaresco (“Non potevo fare solo gli inchini come Agassi, o le mani giunte in preghiera come Srichapan…”), è quindi l’ospite più inatteso insomma, anche se non è davvero uno sconosciuto per gli addetti ai lavori. Quattro anni fa era diventato il personaggio dell’anno per il suo Paese per aver conquistato a Parigi, sotto gli occhi di Boris Yeltsin, la prima Coppa Davis per la Russia. Gli era toccato sostituire, infatti, Kafelnikov nell’ultimo singolare, sul 2 pari, e aveva rimontato Mathieu, sotto prima due set a zero e poi 2-4 nel quarto. Il francese era stato a due punti dal match sul 5-4. Nel singolare decisivo d’una finale di Coppa Davis una rimonta così non c’era mai stata.

Dopo quella rimonta-choc Mathieu non si è mai interamente ripreso. E Youzhny…neppure. “In Russia non erano molti a capire di tennis. Non dicevano che Safin aveva vinto tutti gli incontri, inclusi i due della finale. Dicevano invece: ‘Youzhny ha vinto la Coppa Davis, è un eroe nazionale, è il migliore, è il prossimo n.1 del mondo’ _ ha raccontato il timido Misha _ Tutti gioivano per quella storica vittoria, io un po’ meno perché soltanto 3 mesi prima avevo perso mio padre…pensavo sempre a lui, anche dopo quella Davis, ma dovevo giocare e giocare, dovevo vincere”.

Poi è tutta una storia di infortuni, al ginocchio (operato), alla spalla.. E di sconfitte. “Ma sono fortunato perché in Russia ci sono tanti buoni giocatori, Davydenko che è entrato tra i top-ten, Safin che si è ripreso, Tursunov, Andreev, le ragazze…Così la gente si è dimenticata di me. Hanno smesso di criticare i miei alti e bassi (n.15 Atp a gennaio 2005, n.44 a fine anno) e ora gioco più tranquillo. Io so che il mio tennis vale più che il n.54 Atp”.

Se ne sono accorti qui, loro malgrado, Hrbaty (22), Massu (41), Ferrer (13), Robredo (5: ha fatto 9 games!) e… “Più di tutti Nadal (2), perché contro Rafa ho giocato il miglior match della mia vita”.

Domani nemmeno l’ex n.1 del mondo Federer che ha battuto mercoledì notte l’altro ex n.1 Roddick potrà permettersi di sottovalutarlo.

Ubaldo Scanagatta

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker