18/12/2012 15:06 CEST - Personaggi

Stupore e ricordi per il doppio tweener di Federer

TENNIS -  La doppia prodezza effettuata dal campione svizzero con Juan Martin Del Potro, ha scatenato un'orgia di ricordi perfino nella mente di chi non gioca più. Manfredi Scanagatta

| | condividi
Gillette Tour, il tweener di Federer a Del Potro a Buenos Aires
Gillette Tour, il tweener di Federer a Del Potro a Buenos Aires

Non seguo più il tennis da molti anni, ma fino a qualche anno fa per me giocare rappresentava una quotidianità e  mi piaceva. Credo che mi piacerebbe ancora molto, ma adesso rientra in quella serie di desiderata che ormai da anni galleggiano tra i miei pensieri.

Il tennis per me è un collegamento con i ricordi; il circolo, le partite con gli amici, gli allenamenti, le partite con mio padre, con i suoi amici, le prime volte che ti senti quasi alla pari, anche loro hanno i pantaloni corti e delle volte con quella racchetta in mano mi sono sentito anche più forte. La racchetta nonostante tuti i miei traslochi è rimasta sempre nel solito posto, ogni tanto la riprendo in mano, la soppeso la stringo e provo a ricordarmi come colpivo, qual era il  movimento del mio braccio; non sono mai stato un grande giocatore, ma giocare mi dava soddisfazione, quando ci si impegna in qualcosa che davvero ci piace si prova una sensazione rara, ci si sente in equilibrio.

Quando riesco a rivedere una partita immediatamente in me scatta la volontà di cercare di comprendere il gioco di chi sto osservando, provare a prevederne i colpi;  mi fermo e immobile osservo quella pallina gialla che traccia delle line invisibili. L’epifania è travolgente, risento l’odore della terra battuta, anche se il match che sto guardando è giocato sul cemento, i suoni sono soffici, non si sente lo stridere delle suole in gomma, al massimo un breve e veloce fruscio, quell’incredibile sensazione di muoversi pur avendo ogni muscolo del corpo teso verso l’immobilità, lasciarsi trasportare da una polvere rossa. Quei pochi attimi per comprendere dove e a quale velocità arriverà la pallina, l’energia elastica si scarica su le corde, il polso vibra nel momento esatto in cui si tendono, ne vuoi percepire ogni modificazione. Le gambe esplodono spezzi il fiato osservi. Tutto in quel preciso istate rallenta. Osservi, respiri. Il tuo occhio disegna una traiettoria e speri solo che la pallina la segua, è dentro. Ci arriva.

Queste sono sensazioni che difficilmente dimenticherò, il tennis è uno sport che ti insegna tanto, probabilmente molto di più di quello che uno crede di apprendere. Ti insegna a stare da solo, a prendere decisioni in tempi brevi sapendo che la responsabilità della riuscita sarà solo tua. Poche sono le attenuanti: si può bestemmiare contro una riga, rincorrere un nastro o guardare con disappunto alle corde rotte - dissimulando in realtà soddisfazione per la prova di forza dimostrata - ma per il resto te la puoi prendere solo con te stesso, o ancor meglio, puoi riconoscere la bravura del tuo avversario.

Perché è vero, ho detto che il tennis ti insegna a stare da solo, ma davanti a te c’è sempre qualcuno col quale condurrai per un tempo imprecisato un scambio che sarà verbale, emozionale gestuale. Il tuo avversario è il tuo specchio, è in lui che osservi il tuo gioco e contemporaneamente sei te che cerchi di interpretare il suo. Il campo da tennis è palcoscenico di complicati incroci. Tra te e lui una rete, che  senza emozioni interpreterà per tutto il tempo due ruoli opposti; la guarderai con odio quando respingerà i tuoi colpi e le sorriderai senza fiato quando impedirà di passare a quella pallina che non avresti mai raggiunto.
Il tennis è uno sport difficile da raccontare da descrivere, ma per me è sinonimo di famiglia. Sono i racconti di un nonno che è stato presidente di un circolo di tennis, ma che non ho mai conosciuto, è mio padre che si arrabbia ma che non smette mai di giocare, è mio zio che al tennis ha dedicato la vita, è mia nonna che guardava le partite con una passione che raramente ho percepito in altre occasioni.

Mi rendo conto che queste poche righe non aggiungono nulla a chi continua a giocare, o che continua seguire questo sport con passione, ma scriverle è stato un impulso improvviso e irresistibile dopo aver visto lo scambio tra Roger Federer e Juan  Martin del Potro durante il match esibizione di Buenos Aires. Incredulo nel vedere ciò che non ti aspetteresti mai, ho riso nel ricordarmi quante palline ho rincorso.

 

Il video del doppio tweener di Federer a Del Potro

Manfredi Scanagatta

comments powered by Disqus
QS Sport

Si scaldano le trattative di mercato: Milan e Juventus attivissime, la Roma blinda Florenzi; Thohir dice no all'Atletico Madrid per Icardi e Handanovic. Maxi Lopez è del Chievo, Trezeguet torna al River Plate

Ultimi commenti