16/12/2012 17:02 CEST - NON SOLO TENNIS
NON SOLO TENNIS - Una rissa a fine incontro rovina il discreto spettacolo offerto sul ring da Fragomeni e Branco. Il verdetto a favore di Fragomeni, per non peggiorare la situazione, viene ufficializzato solo in un secondo momento. Rino Tommasi
L’altra sera a Riva del Garda è stata scritta una delle pagine più brutte e più tristi dell’intera storia del pugilato italiano.
Silvio Branco e Giacobbe Fragomeni, due mediomassimi che hanno entrambi già raggiunto e superato l’età della pensione, almeno quella pugilistica, si erano già affrontati a Pavia nel marzo scorso. L’incontro si era concluso in parità, per cui gli organizzatori avevano trovato una sede ed una data televisiva per proporre una rivincita.
Avendo entrambi fallito in passato la conquista di traguardi più ambiziosi, quella dell’altra sera poteva essere, considerati i 46 anni di Branco ed i 43 di Fragomeni, una buona occasione per allungare dignitosamente la carriera.
Bisogna dire che i due pugili sono riusciti ad offrire uno spettacolo accettabile, migliore di altri che ogni tanto la nostra televisione ci propone. Alla fine di 12 riprese piuttosto combattute il mio parere, con le riserve che la televisione suggerisce, è che Fragomeni meritasse il verdetto che due dei tre giudici gli assegnavano. Fragomeni aveva sul mio cartelino due punti di vantaggio, di meno dei 4 che un giudice gli assegnava mentre un altro, più severo, gliene concedeva solo uno.
Il terzo giudice però prendeva tutti in contropiede assegnando due punti a Branco. Errori di valutazione nel pugilato non sono una novità, ma non dovrebbero giustificare quello che è successo l’altra sera.
I secondi ed i sostenitori di Branco, giunti numerosi da Civitavecchia, facevano chiaramente capire che non erano disposti ad accettare una decisione contraria al loro pugile al punto che gli organizzatori ritenevano più prudente non annunciarla, contribuendo ad aumentare il clima di nervosismo che si era creato a bordo ring (la vittoria di Fragomeni è stata ufficializzata in un secondo momento).
Anche i commentatori di Sportitalia, che aveva trasmesso il match in diretta, si facevano prendere dal panico e pur essendone a conoscenza rinunciavano ad informare i telespettatori venendo meno ad un loro preciso obbligo.
Non so quali saranni i provvedimenti che la Federazione prenderà nei confronti dei responsabili,
è certo che in tanti anni di vissuti a bordo ring non mi era mai capitato di non poter conoscere il verdetto di un incontro.
Rino Tommasi