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30/08/2010 17:20 CEST - US OPEN DAY 1 - PREVIEW

Esordio per Federer e Roddick

Scatta l'ultimo Slam della stagione, gli uomini iniziano dalla parte bassa del tabellone: giocano Federer, Soderling, Daydenko e Roddick, opposti ad avversari decisamente abbordabili. Per oggi nessun italiano in campo. Samuele Delpozzi

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NO. 2 ROGER FEDERER (SUI) v BRIAN DABUL (ARG)
Head-to-head: first meeting

Riprende la marcia di Roger a New York, interrotta nella scorsa finale da Juan Martin del Potro dopo una striscia record di 40 vittorie consecutive. Lo svizzero, leader dell'Era Open per numero di titoli (5) in coabitazione con Sampras e Connors, è alla ricerca dell'ennesimo primato solitario.
Primo ostacolo sarà il ventiseienne Brian Dabul, ex campione mondiale under 18 (nel 2002), al debutto in carriera nel tabellone principale dell'US Open: l'argentino, due volte battuto nelle qualificazioni negli anni passati, vanta come miglior risultato negli Slam un secondo turno all'Australian Open 2009. Sulla carta non dovrebbe esserci partita, stante l'abisso di esperienza (e vittorie), nonché le 94 posizioni di differenza in classifica; tuttavia alcuni precedenti (leggi alla voce Falla) consigliano di non sottovalutare troppo i mancini sudamericani, specie ad inizio torneo.
Entrambi, con le rispettive proporzioni, sono reduci da un'estate positiva: lo svizzero ha raggiunto due finali consecutive nei Masters 1000 sul cemento, imponendosi a Cincinnati per la quarta volta; Dabul ha invece conquistato la prima semifinale in carriera sull'erba di Newport, fermato da Olivier Rochus. Per il resto il tennista di Buenos Aires ha spopolato soprattutto nel circuito challenger, ottenendo ben 3 vittorie (Salinas, Tallahassee e Winnetka) ed una finale sui campi duri.


NO. 5 ROBIN SODERLING (SWE) v (Q) ANDREAS HAIDER-MAURER (AUT)
Head-to-head: first meeting

Debutto soft anche per lo svedesone, opposto al conquistatore di Bolelli nelle qualificazioni, il misconosciuto austriaco Haider-Maurer. Il 23enne di Zwettl è infatti all'esordio assoluto in uno Slam, al primo tentativo qui a New York. Piuttosto scarsa è anche la sua esperienza a livello ATP: 2 vittorie appena su 6 match disputati. Quest'anno si è segnalato per il secondo turno raggiunto a Gstaad, partendo dalle qualificazioni, mentre nei challenger si è piazzato in semifinale a Kitzbuehel, sempre in alta quota. Purtroppo per lui, la Grande Mela giace a livello del mare.
Soderling dal canto suo ha replicato la straordinaria stagione su terra del 2009, conquistando un'altra finale al Roland Garros, oltre a quelle di Barcellona e Bastad. Meno brillante è stata però la campagna estiva in Nordamerica, eliminato al terzo turno sia in Canada (da Nalbandian) che a Cincinnati (Roddick). All'US Open vanta come miglior piazzamento i quarti dell'anno scorso, sconfitto in 4 set da Federer: analoga collisione dovrebbe ripetersi quest'anno.


NO. 6 NIKOLAY DAVYDENKO (RUS) v MICHAEL RUSSELL (USA)
Head-to-head: first meeting

Nessun precedente neppure tra Kolya ed il veteranissimo di casa Michael Russell, 32 anni suonati lo scorso maggio. Il russo è ancora alla ricerca della forma migliore dopo il brutto infortunio al polso patito ad Indian Wells, sebbene abbia mostrato segnali di ripresa a Cincinnati (sconfitto da Federer nei quarti in un buon match). La superficie è l'ideale per esaltare il pong-tennis di Davydenko, come confermano peraltro le due semifinali (2006, 2007) raggiunte qui a New York.
Al contrario il suo avversario non ha mai vinto un incontro nello Slam di casa in 5 precedenti tentativi: sembra difficile che possa riuscirvi proprio adesso. In carriera l'americano ha superato il primo turno in un major in sole 3 occasioni, ma al Roland Garros 2001 arrivò vicinissimo all'impresa: entrato dalle qualificazioni, si spinse fino agli ottavi dove condusse 2 set a 0 (e match point) contro l'allora re della terra Guga Kuerten, prima di cedere al quinto. Al termine di quell'epica rimonta, il brasiliano disegnò con la racchetta il famoso cuore sulla terra parigina.
Quest'anno invece Russell ha cementato la sua posizione tra i primi 100 grazie alla vittoria nel challenger di Honululu ed i quarti ATP a San José ed Atlanta. Non ha mai sconfitto un top-10 in 8 precedenti tentativi.


NO. 9 ANDY RODDICK (USA) v STEPHANE ROBERT (FRA)
Head-to-head: first meeting

Esordio con candeline per il numero 1 a stelle e strisce, che proprio oggi 30 agosto compie 28 anni: auguri! Ne sono passati ben 7 dal suo primo (ed unico) titolo dello Slam, l'US Open 2003, che ad oggi rimane l'ultimo grande trionfo del tennis maschile americano. Roddick è il leader 2010 per i match vinti sul duro (33, di fronte a 7 sconfitte), superficie sulla quale ha colto le vittorie a Brisbane ed al Masters 1000 di Miami. Rallentato di recente da una leggera forma di mononucleosi, Andy è sembrato in progresso nell'ultima uscita a Cincinnati, dove ha ottenuto gli scalpi di Soderling e Djokovic. Non sarà tra i favoriti di primissima fascia, ma forse il partire a fari spenti potrebbe giovargli. Anche la pressione del 2009 è scarsa, poiché un anno fa uscì prematuramente al terzo turno contro un ispirato John Isner.
Il trentenne Robert è invece al debutto nel torneo, dopo l'eliminazione al secondo turno di quali dell'anno scorso. Complessivamente ha superato il primo ostacolo solo una volta, agli ultimi Australian Open, in 4 precedenti tentativi. Il francese sta comunque vivendo le migliori stagioni della carriera: nel 2009 ha scalato ben 258 posizioni chiudendo a ridosso dei primi 100, barriera infranta quest'anno grazie alla sorprendente finale di Johannesburg. Oggi non sembra avere chances contro il "birthday boy", ma intanto una passerella sull'Arthur Ashe non gliela toglie nessuno.

 

NO. 32 LLEYTON HEWITT (AUS) v PAUL-HENRI MATHIEU (FRA)

Head-to-head: Hewitt leads 3-0
2001 Roland Garros Clay (O) R128 Hewitt 76(2) 46 63 62
2005 AMS Indian Wells Hard (O) R16 Hewitt 61 60
2008 Queen’s Grass (O) R16 Hewitt 64 64

Scende in campo oggi anche il terzo ex campione del torneo, ovverosia Lleyton Hewitt. Il reuccio dell'edizione 2001 incontra un altro veterano, il 28enne transalpino Mathieu, contro il quale è imbattuto: nell'unico precedente sul cemento, ad Indian Wells 5 anni fa, il francese raccattò la miseria d'un game. Fatto ancor più grave, l'US Open è lo Slam tradizionalmente più favorevole all'australiano – 41 vittorie e 9 sconfitte, mai battuto all'esordio – ed il più ostico per il povero Paul-Henri, mai oltre il terzo round e per ben 5 volte sconfitto al debutto. Insomma, la cabala non è proprio dalla sua parte.
Analizzando il tabellone, ancora una volta Hewitt è in rotta di collisione con Roger Federer, dal quale ha perso l'anno scorso al terzo turno. A giugno è però riuscito ad interrompere una devastante striscia di 15 sconfitte consecutive negli scontri diretti, superando l'elvetico nella finale di Halle.
Dal canto suo Mathieu sta vivendo una stagione costellata d'infortuni, come testimoniano l'assenza all'Australian Open ed il ritiro dal Roland Garros. A Wimbledon ha invece piazzato l'unica zampata del 2010, raggiungendo gli ottavi di finale.
 

Samuele Delpozzi

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker