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06/09/2010 20:31 CEST - INTERVISTE

M. Sharapova - 02-09.10

"trad. a cura di Christian Turba"

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Intervista con:

MARIA SHARAPOVA
 


MODERATORE: Domande per Maria.

Q. Routine? Non hai dovuto giocare alla grande, ma abbastanza centrata. Hai servito abbastanza bene e giocato bene da fondocampo
MARIA SHARAPOVA:Si, pensavo di dover essere solida oggi, perchè giocavo contro una mancina. E c’era un po’di vento. In queste situazioni, è importante tenere duro, non cercare troppo insistentemente le line ed essere più solidi
La mia percentuale di prime è stata piuttosto bassa nel primo set, ma nel secondo è migliorata. Ho ottenuto pochi punti diretti dalla prima
Si, nel complesso son stata solida, ho giocato bene I punti importanti

Q. Nel secondo set, quando eri in controllo del match, hai pensato di provare un po’di colpi per il prossimo turno?
MARIA SHARAPOVA: Le cose migliori da fare sono quelle che senti ti aiuteranno a vincere, non solo questo match ma anche quelli seguenti, quelle che ti fanno sentire meglio, anche a costo di commettere qualche errore in più..
Per me, vuol dire essere aggressiva, non esitante, mettere qualcosa sulla palla invece di lasciar dettare il gioco all’avversaria..

Q. Cosa pensi quando senti una sfidante, pur essendo tu ancora giovane, dire di aver guardato a te come modello sin da giovane, come ha fatto la tua avversaria oggi?
MARIA SHARAPOVA: E’ strano, perchè io mi considero comunque ancora giovane. Mi piacerebbe pensarmi così, almeno. Vedere qualcuno che ha 18 anni, che è molto più giovane di me, al 3°turno degli Us Open è una gran cosa.. Penso che dica molto sulla generazione giovane che sta arrivando sul circuito. Vedere un americano fare bene agli Us Open è una grande cosa.

Q. Lei ha parlato della tua forza mentale come di qualcosa che prende ad esempio. E’anche la sua di forza. Quando pensi all’esempio che hai dato, come ti senti?
MARIA SHARAPOVA: E’strano, strano davvero, perché io ho sempre avuto difficoltà ad accettare, quando i bambini, se sto facendo un clinic, parlandoci assieme, mi dicono che vogliono essere come me non solo è un po’schiacciante e scioccante, ma è proprio strano.
Certamente sono lontana dalla perfezione, ci son molte cose in cui non sono brava
Penso che sia una delle ragioni per cui, quando crescevo, idolatravo una certa parte del gioco di qualcuno, ma non pensavo mai che qualcuno fosse così bravo come lo volevo essere io. Penso che sia una buona cosa, probabilmente lei diceva una delle mie forze. Ovviamente, è qualcosa che ho acquisito giocando molti match in carriera. Nel tennis, essere forte e coriaceo mentalmente è più importante che esserlo fisicamente in certe situazioni.

Q. Visionerai cassette delle sfidanti che non conosci o cercherai solo di entrare in campo e fare il tuo gioco?
MARIA SHARAPOVA: Non è mio compito. Ecco perché ho un coach che si occupa di studiarle a fondo le sfidanti e proporre una tattica di gioco.

Q. Che cosa conosci della Capra?
MARIA SHARAPOVA: Non molto. So che è Americana, ha 18 anni, credo (ride) ed è al terzo turno degli Us Open. Ciò dice molto.

Q. Tornando a ciò che stavi dicendo sui bambini che affermano di voler essere come te, non sei il tipo di persona che prende bene complimenti e adulazioni?
MARIA SHARAPOVA: No, mi sento abbastanza imbarazzata.

Q. Metti tutti a tacere e dici: conosco tutte le mie imperfezioni?
MARIA SHARAPOVA: Non parlo apertamente delle mie imperfezioni davanti a loro (ride). Io mi limito a sorridere e dire grazie

Q. Hai mai chiesto autografi a qualcuno?
MARIA SHARAPOVA: Si. A uno chef(sorride).

Q. Doveva trattarsi di qualche cena.
MARIA SHARAPOVA: Uno chef che si chiama Jose Andreas, uno spagnolo

Q. A Washington?
MARIA SHARAPOVA: A Los Angeles. Non son mai stata a Washington. Chi altri? Peter Lindbergh, un fotografo

Q. Di solito sei una beniamina del pubblico. Non te la prenderai se il pubblico tiferà per la tua sfidante nel prossimo match?
MARIA SHARAPOVA: Credo che sia assolutamente comprensibile. Giochiamo a Mew York. Quando ci si trova davanti qualcuno che sta uscendo fuori e fa un grande torneo, non c’è ragione per cui non lo si debba tifare.

Q. Michael Jordan ha detto la stessa cosa. Non ha mai chiesto un autografo ad un atleta. Non capisce perché tu lo fai, specialmente quando sei sul campo..
MARIA SHARAPOVA: Uno degli aspetti più belli del nostro lavoro è il fatto di incontrare persone diverse in settori diversi. Per forza di cose ci parlerai.
Non ho mai incontrato nessuna celebrità per la quale fossi ossessionata. Una volta, molti anni fa, 4 o 5, ci fermammo a un aeroporto a Miami, e Michael Jordan era di fronte a noi su una macchina. Non l’avevo nemmeno visto. Per qualche ragione, ero in macchina col mio coach Michael e dissi: “ Credo che quello sia Michael Jordan” . Vidi le borse della Nike. Stava uscendo dalla macchina ed io mormoravo “Oh mio dio, non ci posso credere”. Non so da dove venne fuori, c’era lui. E’stata la sola volta in cui avevo ragione

Q. Assumo il fatto che tu non abbia mai chiesto autografi, ma qualche campo in là del tuo c’erano Martina Navratilova and Jimmy Connors. Non so se hai avuto qualche reazione alla loro presenza
MARIA SHARAPOVA: Si, vado a vederli un po’durante gli Slam. Fanno qualche commento. Ho solo chiesto a Martina di farmi qualche servizio mancino, perché avrei dovuto giocare contro una mancina.

Q. Com’erano I servizi?
MARIA SHARAPOVA: Buoni.

Q. Servizi vincenti, ace?
MARIA SHARAPOVA: Si mi ha fatto un ace, Mi aspettavo un servizio largo, invece mi ha fatto ace al centro.

Q. L’ha seguito sul rovescio?
MARIA SHARAPOVA: No. Sono giusto restate in piedi a guardare

Q. Quando eri a Stanford, Billie Jean King celebrava il 40esimo anniversario di quel torneo. Quando senti parlare delle radici del circuito femminile, sei stupita di quanto tu sia arrivata lontano?
MARIA SHARAPOVA: Oh mioddio. Penso che molte giocatrici diano quello che abbiamo, ma senza Billie Jean King non avremmo avuto l’opportunità non solo di giocare in eventi così importanti, ma nemmeno di avere un montepremi uguale. Non saremmo pagate così tanto e non avremmo qualcuno di forte dietro di noi.
Molte di queste conquiste son state fatte in un momento in cui nessuna di queste giocatrici sapeva davvero cosa sarebbe accaduto vent’anni dopo, che effetto quello che facevano avrebbe avuto sulla generazione successiva.
Penso che sia qualcosa cui tutti noi dobbiamo guardare al giorno d’oggi, pensare che quello che facciamo ora sarà quello che faremo coi bambini, con le famiglie, con il commento, con ogni cosa. Avremo una parte importante negli anni a venire Dobbiamo davvero pensarci.
Quando parlo con Billie Jean King, dice: “ Ci sarà sempre qualcuno nella tua scia. Non importa quello che fai, quanto ottieni, ci sarà sempre quello dopo che arriva e diventa numero 1 , Ce ne saranno migliaia.. Ma, a questo punto, voi ragazze state fissando la barra per le generazioni successive .
Noi facciamo questo, cerchiamo di essere un buon esempio facendo questo.

Q. Cosa ti ricordi del match dello scorso anno contro Melanie? E’stato un momento basso della tua carriera. La scorsa notte avevi qualche memoria a riguardo?
MARIA SHARAPOVA: Perchè dobbiamo ricordare quel match?

Q. Tu e Michael Jordan siete sotto contratto con Nike. Phil Knight non organizza party?
MARIA SHARAPOVA: Non ho mai avuto l’invito. Forse non hanno il mio indirizzo. No, credo che le agende di entrambi siano troppo impegnate perché ci troviamo insieme nello stesso luogo.
 

Christian Turba

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