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18/12/2010 02:02 CEST - Storie di tennis

Di nuovo in campo Eltingh e Haarhuis

TENNIS - Per la serie "A volte ritornano", di nuovo in campo i due grandi doppisti olandesi, i famosi "Dutchies". Hanno vinto tutte le prove dello Slam, due volte il Masters, sono stati al numeri uno. Ora torneranno in campo nel torneo di Rotterdam, dove Richard Krajicek ha concesso loro una wild card. Lo spettacolo sarà assicurato, perchè loro si "Prepareranno bene come sempre". Un'idea nata...in Suriname. Alessio Morra

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Negli anni novanta Sampras dominava il tennis, nella sua lunga carriera ha sfidato tanti grandi avversari da Courier ad Ivanisevic, da Chang a Rafter passando per Kafelnikov, l’ultimo Becker e soprattutto Andrè Agassi.

Erano anni in cui i tornei di doppio erano dominati da coppie ‘mitiche’. Su tutti i Woodies, vincitori per sei volte di Wimbledon. Con loro, i grandi protagonisti della specialità erano gli olandesi Eltingh ed Haarhuis. Quattro grandi doppisti che si difendevano egregiamente anche in singolare. Così bene in singolare che entrambi gli olandesi riuscirono a battere proprio Sampras. Come loro, anzi meglio di loro in singolare, Bjorkman vincente in doppio con chiunque. La competizione era fortissima perché c’erano i due indiani che iniziavano a farsi valere, c’era già Nestor, che giocava con Knowles. Non mancavano top players come Kafelnikov e Wayne Ferreira. In quegli anni poteva capitare di trovare vincitore del torneo di doppio a Melbourne Stefan Edberg, che vinse assieme a Petr Korda.

Eltingh ed Haarhuis, due nomi da pronunciare sempre assieme. Quando vinsero il loro primo titolo assieme in Brasile, a Guaruja nel ’91 probabilmente nemmeno loro immaginavano di vincere tutte e quattro le prove del Grande Slam. Gli inizi non furono favolosi: il primo successo importante arrivò a Roma, nel ’93, quell’anno i due olandesi conquistarono il Masters, che vista la loro popolarità nella metà degli anni novanta si trasferì ad Eindhoven. L’anno successivo gli olandesi vincono a Melbourne ed a New York. In totale portano a casa otto titoli, compresi Key Biscayne e Parigi Bercy. Il 1995 è il loro anno migliore in singolare, entrambi riescono ad entrare nei primi venti. Haarhuis riesce a vincere anche l’unico torneo della sua carriera (nonostante otto finali giocate). Eltingh agli Australian Open arriva sino ai quarti, dove perde da Krickstein. La vittoria a Montecarlo è il preludio al primo successo al Roland Garros. Gli Slam vinti sono tre. Manca solo Wimbledon, che conquisterà l’anno dopo Richard Krajicek.

Krajicek, Siemerink, Eltingh ed Haarhuis formano uno splendido quartetto, ma in Davis non arrivano risultati, nemmeno quando si aggiunge Schalken. Proprio giocando in Davis Eltingh si fa male e salta parte della stagione, nel ’96 vincono appena due tornei, ma c’è il bronzo alle olimpiadi di Atlanta. Nel ’97 altri sei titoli, la prima vittoria a Rotterdam e la prima finale, persa con Woodbridge e Woodforde, a Wimbledon. A Melbourne nel 1998 la coppia si scioglie, ma solo perché Haarhius sta per diventare papà. Eltingh gioca con Bjorkman e vince il suo quarto Slam. Quando papà Haarhuis torna i due diventano quasi invincibili, vincono nove tornei. Conquistano il secondo Roland Garros e trionfano a Wimbledon, l’unico Slam che mancava è vinto.Chiudono l’anno al numero uno, vincendo anche il Masters. Eltingh, appena ventottenne, si ritira. Haarhuis, più ‘vecchio’ di quattro anni, prosegue e nel 2002 con Kafelnikov vince il Roland Garros, è il suo sesto titolo dello Slam, raggiunge così Eltingh.

Quando Eltingh diventò padre, i due scherzarono e dissero che bastava aspettare una ventina d’anni per rivedere assieme su un campo Eltingh ed Haarhuis, invece l’attesa durerà sino alla seconda settimana, del prossimo, febbraio. I due, che giocheranno il doppio delle leggende agli Australian Open, torneranno, invece, in campo nel torneo di Rotterdam, dove il direttore del torneo è Richard Krajicek. L’annuncio ufficiale è arrivato un paio di giorni fa. L’idea è nata quando Eltingh, Haarhuis, Siemerink e Krajicek sono andati in Suriname ad inaugurare il primo centro al di fuori dell’Olanda della Krajicek Foundation. Haarhuis ha detto: “Io e Jacco ci siamo detti, ma oggi a che livello saremmo? I giocatori attuali sono più in forma e stanno giocando più di noi. L’idea di rigiocare ci dà grande emozioni. Ne abbiamo parlato con Richard che ci ha incoraggiato e ci ha dato una wild card. E come ai vecchi tempi ci prepareremo bene.” Krajicek, felice per l’invito concesso, ha annunciato che giocheranno il match sera nel primo giorno del torneo ed ha detto che Eltingh ed Haarhuis devolveranno il loro prize money alla Krajicek Foundation.

Alessio Morra

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