ITALIANO ENGLISH
HOMEPAGE > > Ecco la Li, prima cinese in finale

27/01/2011 19:57 CEST - Australian Open

Ecco la Li, prima cinese in finale

TENNIS - Li Na è la prima cinese a raggiungere una finale del Grande Slam, dopo aver superato per 36 75 63 la numero 1 del mondo Wozniacki, annullando un match point nel secondo set. Adesso la attende Kim Clijsters che si è liberata di Zvonareva. Da Melbourne, Ubaldo Scanagatta

| | condividi

Dall’inviato Ubaldo Scanagatta

MELBOURNE _ Mi immagino l’urlo che sarà salito nelle case dei 300 milioni di cinesi che dovrebbero aver visto nella mattinata cinese, almeno secondo le previsioni della Central China Television (CCT network), la grande impresa della loro Li Na, la tennista più popolare del Paese, terza soltanto in quanto a fama fra gli atleti al cestista NBA degli Houston Rockets Yao Ming e all’ostacolista Liu Xiang grazie alle semifinali conquistate alle Olimpiadi di Pechino (dove battè nei quarti Venus Williams davanti a qualche milione di telespettatore).

La Li Na troverà in finale la favorita n.1 del torneo, la campionessa degli ultimi due US Open, Kim Clijsters che non ha davvero dovuto soffrire per mettere k.o. in un’ora e 13 minuti una Zvonareva quasi mai in corsa. La sfida fra Clijsters e Li Na sarà la settima della loro storia personale. Quattro a due, fin qui, il bilancio favorevole all’unica vera grande belga rimasta in attività dopo il doloroso ritiro annunciato da Justine Henin.

Gridammo tutti alla grande novità l’anno scorso quando Li Na e Jie Zheng approdarono insieme in semifinale, proprio qui in Australia, ripetendo (e raddoppiando) l'impresa della Zheng, clamorosa semifinalista a Wimbledon 2008.

Qui dovremmo gridare più forte, molto più forte, perché la Li Na, vittoriosa nel torneo di Sydney la settimana scorsa, è la prima cinese a raggiungere una finale d’uno Slam e potrebbe dunque essere anche la prima a vincerlo dal momento che non parte certo battuta in finale: con la Clijsters ha pur sempre vinto 2 volte su 6 e fra quelle due l’ultima proprio a Sydney in finale (7-6,6-3).

Così come tre volte su 7 aveva vinto contro la Zvonareva, l’altra semifinalista.

“Io arrivo sempre prima!” ha subito detto la simpaticissima Li Na ancora sul campo al microfono di Sam Smith quando l’ex tennista l’ha presentato al pubblico come la prima cinese bla bla bla, mentre la n.1 del mondo Caroline Wozniacki usciva come un cane bastonato dalla Rod Laver Arena ancora con lo 0 nella casella delle vittorie negli Slam, certo ripensando a quel dritto vincente della Li Na che l’aveva annullato il matchpoint sul 6-3,5-4,40-30 e servizio. La Muraglia Cinese era stata più solida e resistente di quella danese.

In effetti la Li Na non esagerava: è stata davvero la prima cinese ad arrivare nei quarti in uno Slam, la prima cinese a raggiungere poi le semifinali, la prima cinese a vincere un titolo Wta, la prima cinese a entrare fra le top20 del mondo e la prima anche ad entrare tra le top-10.

Questa prima finale d’uno Slam la Li Na l’ha raggiunta battendo per il secondo anno consecutivo Caroline Wozniacki ed annullandole _ si diceva più sopra _ un matchpoint nel secondo set, quando le due ragazze giocavano il loro tennis a specchio videogame, tutte pallate piatte e mai una smorzata, da un’ora e 29 minuti.

Sessantacinque minuti dopo, per una semifinale durata complessivamente 2 h e 34 minuti, Caroline Wozniacki metteva fuori l’ultimo dritto dopo uno dei tanti scambi asfissianti da fondocampo, il punteggio diventava quello definitivo, 3-6,7-5,6-3, e sugli spalti della Rod Laver Arena, proprio vicino a me una ventina di cinesi in maglia rossa dello Spring Festival _ giovani donne, per lo più, impiegate del consolato cinese a Melbourne mischiate a più sussiegosi e meno entusiasti membri del partito _ potevano esultare e cantare sventolando le loro bandiere. Il 3 febbraio comincerà il nuovo anno, secondo il calendario cinese, l’anno del Rabbit, e davvero oggi Li Na ha corso più meglio di un coniglio.

“Eppure non ho dormito tanto bene stanotte, mio marito russava troppo forte!" confessava la Li Na, sempre spontanea e spiritosa, per nulla intimidita dai 10.000 spettatori presenti sul campo centrale che scoppiavano in una fragorosa risata collettiva. Ne seguiva, di lì a poco, un’altra quando l’intervistatrice le rivolgeva la domanda più banale: “Che cosa ti ha stimolato a rimontare questo match che ad un certo momento sembrava perduto?” E lei, valorizzando una domanda che non lo meritava, prontissima: “Il montepremi!”. Ovviamente una boutade visto che la Li Na, 27 anni, ha guadagnato di soli premi ormai più di 3 milioni e mezzo di dollari, senza contare che ha lo stessa società di management e lo stesso manager di Maria Sharapova, Max Eisenberg, ed è sponsorizzata fra l’altro da Nike e da Babolat.

“Il Tennis non gode ancora della stessa popolarità del ping-pong o del badminton nel nostro Paese_ mi spiega il collega cinese dal nome impronunciabile _ però si calcola che ormai giochino a tennis circa 10 milioni di persone, quindi Nike e Babolat possono fare buoni, ottimi affari”.

“Davvero non una cinese standard" come mi spiegava il collega del Bejing Times che ha seguito la partita accanto a me prima che Li Na desse altri dettagli sulla sua notte agitata: “Mi sono svegliata ogni ora per via di mio marito e lui mi diceva: “Relax, relax!” e gli rispondevo: “Ma come faccio?!”" Li Na è una ragazza molto emotiva. Il suo team è formato da solo due persone, il marito che le fa da coach e al contrario di lei è introverso e preferisce non aprire bocca con i media (paura o timidezza?) e il fisioterapista che invece è molto più estroverso tanto che fu lui a Sydney a dire subito dopo la vittoria di Li Na disse: “Li Na deve avere del sangue italiano che scorre nelle sue vene, è incredibilmente emotiva, un momento è su, in Paradiso, un altro momento giù, all’Inferno”.

Conoscenze religiose o dantesche? Mah …

Detto che il primo set era stato costellato di errori gratuiti, e della solita partenza Diesel della cinesina brekkata una sola volta, nel sesto game, 2-4, e che nel secondo la Wozniacki è stata a avanti 3-1. 6-3,3-1 avanti….vi ricorda mica qualcosa del suo match con la Schiavone? Quanti rimpianti vedendo oggi la Li Na procedere verso la finale…Per la Wozniacki qualcuno ripeterà la banalità di ogni proverbio….chi di spada ferisce…. e poi ha condotto anche 4-3 40-0 e sembrava aver la partita in pugno, c’è stato invece prima un inatteso 4 pari, primo di tre break consecutivi, perché sul 4 pari ha perso il servizio la Li Na e poi ma sul 5-4 la danese ha perso nuovamente il suo dopo il matchpoint mancato non per colpa sua ma per un coraggioso dritto giocato dalla Li Na.

Sul 5 pari finalmente la ragazza cinese ha tenuto la battuta (7 punti consecutivi per lei dal matchpoint in poi) mentre la danese, assai confusa, l’avrebbe poi ceduta per la terza volta consecutiva a conclusione di un game di 14 punti dopo aver perso due palle game per andare al tiebreak.

Nel terzo set Li Na sotto di un break, 2-1, subito restituito addirittura a 0 (la Wozniacki ha subito la pena del contrappasso: a zero la Schiavone aveva perso il servizio sul 3-2 l’altro giorno, ed era stato il game che aveva fatto girare il match) e tre games per la cinese fino al 4-2 per lei con 13 punti a 4 nonostante due giochi si fossero giocati sul servizio della danese.

Un accenno di reazione della Wozniacki, break alla Li Na e 4-3 che diventa però 5-3 quando riperde il servizio per la quinta e ultima volta nel match. Ma è giusto che abbia perso. Aveva detto: l’importante è vincere, quello è il mio gioco, l’altro giorno quando aveva battuto la Schiavo facendo un terzo dei suoi vincenti.

Con la Li Na di vincenti ne ha messi a segno soltanto 10 in 2 e 35 minuti. Contro i 42 della Li Na. Insomma, si può vincere con un terzo di vincenti…ma non con un quarto.

Giusta quindi la conclusione e il trionfo cinese. Una bella interessante novità da un torneo fin qui abbastanza prevedibile (salvo il ritiro di Nadal) e alla fine la stessa finale di Sydney, con la Clijsters ha dominato la Zvonareva in due set senza tanta storia. Il primo set è stato deciso da un break all’ottavo gioco (sarebbe stato l’unico se non ci fossero stati i due iniziali a freddo, nei primi due giochi). Nel secondo set la russa ha perso ancora la battuta nel secondo gioco: 3-1, 4-2,5-3 e break finale per un 6-3 poco avvincente…la Clijsters giocava troppo bene e ribadiva la sua superiorità sempre di più.

Ora bisognerà attendere soltanto qualche anno per vedere spuntare cinesi su tutti i campi di tennis, come è accaduto per le russe. Al torneo junior c’erano sei ragazzine in tabellone e un solo maschietto. Dategli tempo e vedrete.

Ubaldo Scanagatta

comments powered by Disqus
Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi

Fotogallery a cura di Giacomo Fazio

Ubi TV

Djokovic vs. Petkorazzi

Quote del giorno

"Credo che la Muraglia Cinese sia più famosa del...muro danese"

Na Li

Partnership

Sito segnalato da Freeonline.it - La guida alle risorse gratuite