ITALIANO ENGLISH
HOMEPAGE > > Murray - Djokovic: Finale impossibile

30/01/2011 22:36 CEST - Australian Open

Murray - Djokovic: Finale impossibile

TENNIS - Australian Open: La strana storia del numero 3 e numero 4 del mondo che non si sono mai incontrati in uno Slam. Erano sempre dalla parte opposta nel tabellone con Federer e Nadal numeri 1 e 2. Così Roger e Rafa hanno avuto 22 duelli, loro solo 7. Dall'ultimo sono passati quasi 2 anni e Murray ha vinto gli ultimi tre. da Melbourne Ubaldo Scanagatta

| | condividi

 Dall’inviato Ubaldo Scanagatta

MELBOURNE _ Con tutto il rispetto per quel gran guerriero di David Ferrer, grande ed irriducibile lottatore, l’Australian Open offrirà domenica la miglior finale possibile, una volta usciti di scena i soliti protagonisti più attesi, Rafa Nadal e Roger Federer (l’ordine è quello del ranking e quello dell’...uscita, a scanso di equivoci): Djokovic contro Murray, una finale interessante e comunque inedita.

Si tratta dei due giocatori che da anni si sono proposti come i primi ricambi generazionali al duo “storico” ispano-svizzero.

Sono nati il 15 maggio 1987 Murray, il 22 maggio 1987 Djokovic. Più coetanei di così! Per una sola settimana non sono gemelli. Ve l’immaginate un matrimonio fra papà Djokovic e mamma Murray? Meglio non immaginarselo. Rischiava di nascere un…Dokic in pantaloncini.

A proposito di papà Djokovic un inciso: era un oppositore del presidente uscente Bobo Zivoijnovic ma non si era presentato come candidato. Quando ha capito che non c’era nessuna chance che Bobo venisse bocciato papà Djokovic se ne è andato.

Bobo Zivojinovic, ha ottenuto su 690 delegati aventi diritto al voto e 502 presenti, 487 voti. Quindici si sono astenuti, nessuno gli ha votato contro. In finale, comunque vada, contro Murray Nole Djokovic non potrà far peggio.

Esauriti, per il momento, gli incisi, ricordo la strana e curiosa, rarefatta storia dei loro confronti diretti: Andy e Novak non si sono mai incontrati nei tornei dello Slam, perché essendo sempre o quasi sempre uno n.3 e l’altro n.4 venivano invariabilmente sorteggiati nelle metà opposte dei tabelloni. Bastava che uno dei due venisse sconfitto da Federer o Nadal _ e questo è accaduto spesso _ e la possibilità che loro due, avversari fin dai tempi in cui erano juniores, si incontrassero in finale inevitabilmente svaniva.

Molto più facile che siano più numerosi i duelli fra il n.1 e il n.2 del mondo (22 volte: 14 vittorie di Nadal, 8 di Federer) che non quelli fra il n.3 e il n.4. Infatti questi ultimi sono soltanto 7.

Quel che è accaduto nei tabelloni degli Slam è accaduto spesso anche nei Masters 1000: ecco perché per ritrovare un loro duello bisogna risalire a quasi 2 anni fa, al marzo 2009, quando hanno giocato la finale di Miami, o all’estate del 2008 quanod hanno giocato la finale di Cincinnati. In entrambe le occasioni ha vinto Murray, e sempre in due set (6-2,7-5 a Miami, 7-6,7-6 a Cincinnati). Così come aveva vinto Murray anche nei quarti in Canada quella stessa estate del 2008: 6-3,7-6, ancora una volta in due set.

Insomma le quattro vittorie che fanno dire che Djoker ha un bilancio attivo nei confronti dello scozzese sono più vecchie, e una è avvenuta sulla terra rossa di Montecarlo, quindi si può dire che non conti. Potrebbero contare invece i tre ultimi precedenti a favore di Murray no?

Insomma, se non fosse che Djokovic in questo torneo è sembrato molto più in forma di Murray, si direbbe che se c’è un favorito questo sia lo scozzese impegnato a riportare un titolo dello Slam nel Regno Unito 75 anni dopo il mitico Fred Perry, quello delle magliette con l’alloro…spiego ai giovanissimi che conoscono le Lacoste solo per via del coccodrillo ed ignorano che Henry Lacoste era uno dei quattro celebri Mousquetaires francesi che (con Cochet, Borotra e Brugnon) dominavano la scena mondiale degli Anni 20 e ai quali si deve la costruzione del Roland Garros a Porte d’Auteuil.

Perry vinse nel 1936 il suo terzo Wimbledon e poi il suo primo US open. Lui è uno dei sette giocatori che ha vinto tutti i 4 gli Slam, anche se in anni diversi, come Federer e come Nadal, come Laver e Budge, come Emerson e come Agassi. In Inghilterra è una leggenda. Da allora, e dai tempi di Bunny Austin che giunse in finale a Wimbledon, il tennista britannico ch si è avvicinato di più a una vittoria in uno Slam è stato proprio Murray, già protagonista di due finali. C’era stato anche l’ex canadese Rusedski, protagonista di una finale all’US Open, mentre Tim Henman non è mai andato oltre le quattro semifinali di Wimbledon. Rusedski e Henman sono saliti al massimo a n.4 del mondo. Murray è già stato n.2 e se ora è n.5 è perché è stato appena scavalcato da Soderling (che penso dovrebbe risorpassare presto).

Nell’azzardare un pronostico per la finale bisogna tener conto di questa particolare superficie: è piuttosto lenta e Djokovic ha detto a chiare note che è la migliore possibile per lui. “Mi dà il tempo di scegliere varie opzioni di colpi”.

“Ma è anche la migliore per me” ha detto poi Murray che ha ricordato come abbia conosciuto Djokovic quando i due avevano 13 anni e si incontrarono a Cap d’ Agde, a Tarbes. “Vinsi io 6-1,6-0”.

“Allora c’era la barriera linguistica…_ ha rievocato Murray con il solito tono monocorde e la voce di uno che ha appena assistito a un funerale _ non potevamo diventare amici. Ci siamo ritrovati qualche volta in qualche torneo fino a 15 anni… poi lui ha fatto più progressi di me in tempi più brevi. Finchè ci siamo ritrovati, siamo diventati amici e spesso ci siamo allenati insieme…”

Naturalmente Murray è contento di trovarsi adesso in finale contro Nole: “Non so se sia bene per il tennis che questa finale non la giocano né Nadal né Federer, loro hanno fatto tanto per il tennis…tutti noi gli dobbiamo tanto, e sono sicuro che saranno competitivi ancora sei, sette anni (beh, magari Federer sette anni…mi sembra improbabile! Avrebbe 36 anni e mezzo…; n.di Ubs), ma per me è ovvio che sono contento che a giocare la finale sarò io…”.

Va tenuto presente che stasera abbiamo visto un Murray diverso da quello solito: molto più aggressivo, con 60 colpi vincenti bilanciati da 63 errori. Di solito lui era tipo che faceva 20 vincenti e 15 errori. "Dopo aver perso il primo set mi sono detto che dovevo cambiare gioco e atteggiamento: così ho fatto molti più tagli, slice, più smorzate, più attacchi, ho messo in mostra _ credo _ molta più varietà di gioco".
Una prova generale per il match con Djokovic.

Ritornando ancora ai confronti diretti, e detto che ad una mia domanda legata alle sue tre vittorie nei tre incontri più recenti (o meno “passati”) Murray ha risposto come monsieur La Palisse : “Beh, meglio averli vinti, sennò sarei stato sotto 7-0…._ per aggiungere _ ricordo che quando l’ho battuto a Cincinnati in finale ai miei occhi quello fu un grosso risultato”, è vero che è passato molto tempo e che la forma attuale dovrebbe avere più peso che non quegli incontri ormai coperti di polvere, però il fatto che Andy li abbia vinti tutti in due set, e con tre tiebreak e un 7-5 mi fa pensare che almeno allora lo scozzese fosse più solido di testa, più freddo nei momenti importanti. E forse anche un tantino più incisivo con il servizio (sebbene la sua seconda palla, come del resto quella di Djoker, non potesse essere considerata un punto di forza).

Saranno cambiate le cose? Lo scopriremo solo vivendo, diceva Lucio Battisti, un grande.

Estratti dalle conferenze stampa di Ferrer e Murray:

Ferrer in conferenza stampa: "Oggi lui è stato troppo forte. Ha servito bene. Io son stato solido, ho corso molto ma non è bastato. Nei momenti critici lui è venuto fuori."
"Ho affrontato la partita con ambizione, ero più determinato della finale di Shanghai o della semifinale dell'US Open, ho cercato di imporre il mio ritmo ma lui ha tenuto un livello troppo alto."
Sul terzo set: "Ho giocato bene, un piccolo calo è normale, ho corso molto, ho dato molto ritmo, ci sta che si cali un pochino."
Sul quarto: "Nel quarto set ho avuto qualche chance ma lui ha serivo sempre bene. Lui è numero 4, io numero 7 e nel tennis il ranking dice tutto." (Veramente Murray è n.5...anche se tutti lo considerano n.4...
Sulla finale: "Nella finale molto dipenderà dall'inizio, sarà importante per entrambi partire bene."
Domanda _ Murray ha detto che non sapeva di aver dovuto annullare un set point nel secondo set:...
"Non mi dire. Non ci credo. Se lo dice lui sarà vero ma è incredibile."

Murray in conferenza stampa:
"Non so se l'assenza di Federer e Nadal è un bene per il tennis. Ma di certo è meglio per me. Preferisco essere in finale piuttosto che a casa a guardare Roger e Rafa."
Su Djokovic: "Siamo stati 3 e 4 per tanto tempo e non ci incontriamo mai perchè siamo ai lati opposti del tabellone (cavolo....m'ha rovinato quella che pensavo fosse stata una mia pensata originale, ora la scriveranno tutti! nota di ubs). Però ci alleniamo insieme, siamo amici, ed è bello che la rivalità arrivi anche su una platea importante." "Ci conosciamo da tanti anni. Non eravamo amici perchè la differenza di lingua
Il primo incontro fu quando eravamo ragazzini. Io vinsi 60 61 ma non credo che domani andrà così, un po' di cose sono cambiate da allora e mi aspetto un match più difficile." Ma nooo, davvro Andy??
Sul set point salvato senza rendersene conto: "Niente, pensavo di essere 4 a 3, poi l'arbitro ha chiamato il 5 pari. Ero sorpreso e ho cercato di ritrovare la concentrazione. Di solito giochi in una bolla senza pensare ad altro ma non perdi il filo del punteggio."
Ubaldo: "Non vi incontrate da quasi due anni ma tu hai vinto gli ultimi tre incontri. Avrà qualche effetto domenica?"
"Se avessi perso gli ultimi tre sarei sotto 0-7, quindi meglio così, ma non credo che sarà facile solo perchè ho vinto gli ultimi incontri."
Sul suo stile di gioco: "Non penso di essere un giocatore conservativo. Cambio ritmo, vengo a rete, vario molto. Non è facile fare tanti vincenti su una superficie lenta con gene che si muove così bene. Ma non penso di essere conservativo."
Sulla superficie: "Posso capire perchè Novak apprezza la superficie, qui le condizioni sono ideali per il nostro gioco, mentre ad esempio agli US Open è più veloce. Anche io mi trovo bene su questa superficie."
Sulla finale 2010: "L'anno scorso è stata dura ma mi ha anche insegnato molto. Ora mi sento più forte mentalmente e spero quell'esperienza mi aiuterà domenica."

Ubaldo Scanagatta

comments powered by Disqus
Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi

Fotogallery a cura di Giacomo Fazio

Ubi TV

Ubaldo e Stefano Semeraro sulla finale maschile

Quote del giorno

"Credo che la Muraglia Cinese sia più famosa del...muro danese"

Na Li

Partnership

Sito segnalato da Freeonline.it - La guida alle risorse gratuite