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12/02/2011 12:59 CEST - Atp Rotterdam

Sorpresa Ljubo, ritiro Berdych

Grande performance al servizio del croato che batte Baghdatis al termine di una lunga battaglia. In semifinale troverà Tsonga, che si è avvantaggiato del ritiro di Berdych. Dall’altra parte sarà Soderling-Troicki. Roberto Paterlini

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La giornata dedicata ai quarti di finale del primo ATP500 della stagione è iniziata con una brutta notizia, forse la peggiore che, tennisticamente parlando, potesse giungere dalla nazione dei fiori: Tomas Berdych, che assieme all’atro picchiatore di talento Jo Tsonga avrebbe dovuto dar vita all’incontro probabilmente più interessante del lotto odierno, si è beccato l’influenza e ha deciso di ritirarsi. Moncata in questo modo la sessione pomeridiana, il valore del biglietto è rimasto tutto sulle spalle di Marcos Baghdatis e Ivan Ljubicic, che hanno tuttavia saputo offrire un match all’altezza della situazione e ben oltre le aspettative. Nonostante le due precedenti finali di Ljubo a Rotterdam (2005 e 2007), infatti, il pronostico pareva chiuso a favore del cipriota, avanti 4-1 nei confronti diretti, parso in migliore condizione e con ben 6 anni in meno all’anagrafe. Invece ce l’ha fatta il croato, capace di offrire un performance al servizio degna degli anni migliori - 18 ace e nessun doppio fallo, 62% di prime in campo con l’85% di realizzazione - e più coraggioso al momento della verità durante il tie-break del set decisivo. Vinto il primo parziale con un break al 10° game e perso il 2° dopo un match-point (annesso servizio), sembrava inevitabile che Ljubicic, parso stanco e poco mobile, avrebbe lasciato il campo al suo avversario nel terzo set, soprattutto dopo che sul 4-3 si era fatto scappare un inatteso break di vantaggio che aveva strappato al game precedente. Issatosi tuttavia al gioco decisivo, è stato invece meno falloso del suo avversario, ma soprattutto ha avuto il coraggio di scendere a rete per prendersi un fondamentale mini-break e poi ancora, sulla seconda di servizio, a siglare la vittoria dopo che Baghdatis gli aveva annullato altri 2 match-point.
 

La sessione serale è stata aperta dalla rivincita della finale che lo scorso anno Robin Soderling aveva vinto a metà, approfittando del ritiro del russo Youzhny all’inizio del secondo set. Ancora i confronti diretti dicevano 4-1 (con gli ultimi 7 set tutti vinti dal n°4 del mondo), ma questa volta la tradizione e il pronostico sono stati rispettati, e Soderling si è qualificato per le semifinali battendo Youzhny con il punteggio di 6-4, 7-6. Solamente ad inizio partita, durante un lungo e difficile 3° game (2 doppi falli), il russo, anche lui vincitore del torneo nel 2008, ha davvero avuto la possibilità di strappare il servizio all’avversario, ma non è riuscito a convertire ben 4 palle break, le uniche del primo set. Dal canto suo Soderling è riuscito ad ottenere il break nel 10° e ultimo game del primo parziale mentre non ha saputo approfittare di uno 0-40 sull’1-0 nel secondo set, ha salvato una delicatissima palla break sul 4-4, si è visto a sua volta annullare un match-point sul 6-5, ma ha chiuso il tie-break con un dritto al volo per 7 punti 5. Prova, come già ieri contro Kohlschreiber, altalenante di Soderling, in giocabile con la prima di servizio (13 ace, 78% di realizzazione), ma vulnerabile sulla seconda di servizio (49% contro il 55% di Youzhny) e a tratti poco lucido.
 

Lo svedese troverà in semifinale il serbo Troicki, che ha battuto nel derby slavo Marin Cilic, ancora lontano dai fasti di inizio 2010. Partito molto male - ha dovuto salvare una palla del 3-0 pesante - uno dei protagonisti della scorsa finale di Coppa Davis, ha trovato solidità al passare dei game, e breakkato Cilic nel 12° game del primo set. Molto efficiente al servizio - 11 ace, 73% di prime in campo con il 69% di realizzazione sulla prima e il 65% sulla seconda - ha ottenuto un secondo break all’8° gioco del secondo set, prima di chiudere con il punteggio di 7-5, 6-3. Di due anni più adulto del suo avversario, Troicki aveva perso 5 dei 6 precedenti confronti diretti, ma pare ormai evidente che l’esperienza della Davis - un po’ come a suo tempo era avvenuto per Verdasco - abbia consentito a questo giocatore di effettuare un deciso salto di qualità che lo porterà quasi sicuramente e presto tra i primi 15 giocatori del mondo (per il resto, chissà). Quanto a Cilic, anche l’andamento di questo incontro - break all’ultimo game del primo set, rischio di break da 40-0 nel 6° game del secondo, disastro nell’8° - testimonia invece la mancanza di fiducia che, pur ad alti livelli, sta accompagnando il croato da circa un anno.
In attesa delle semifinali di domani, 2-1 (tutti tra 2009 e 2010 e sul duro) per il vecchio Ljubicic i confronti diretti con Tsonga; inedito invece il match tra Soderling e Troicki.
 

Roberto Paterlini

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