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14/03/2011 13:17 CEST - Indian Wells

Nadal passeggia su De Voest

TENNIS - In quella che stata una vera e propria scampagnata sul campo centrale, Rafa Nadal batte il trentenne sudafricano Rik De Voest con il punteggio di 6-0 6-2 in un'ora di gioco. Poco più di un allenamento per il maiorchino, vincitore per due volte di questo torneo, nel 2007 e nel 2009. Rossana Capobianco

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Non che ci si aspettasse una vera partita. Ma probabilmente la tensione e la disabitudine del sudafricano oggi opposto a Nadal di giocare match di questo tipo su campi così importanti ha reso perfino più cruenta e imbarazzante questa convinzione.

Esordio morbido è stato, dunque. Nel primo game, servizio De Voest, tre dritti fuori di quest'ultimo, che pare spaesato, determinano tre palle break: alla terza Rafa non si fa pregare. Da lì, un vero assolo. Troppa la differenza. Di pesantezza di palla, di mobilità sul campo, di personalità e di regolarità.

Per di più, il povero De Voest, che al secondo turno era arrivato passando le qualificazioni e poi approfittando del ritiro di Pere Riba dopo un set nel match precedente, non riesce nemmeno a trovare incisività alla battuta.

Così, dopo quattro giochi -e, per inciso, nessuno del sudafricano- la curiosità maggiore è sapere cosa Rafa abbia al dito, che guarda male appena dopo aver analizzato il manico della racchetta. Uno dei cerotti per le vesciche, forse. Sul 4-0 poi l'avversario ha due opportunità di concretizzare due game point sul proprio servizio: niente da fare. Per il game, De Voest dovrà aspettare.

Il primo set si chiude 6-0 senza alcuna storia. La sera scende ad Indian Wells e nel box di Rafa son tutti sereni; anche Roig, chiamato in questa trasferta statunitense a sostituire Zio Toni, che ormai da queste parti preferisce non venire, e aspetta il tour europeo su terra.

A inizio secondo parziale, Rafa si porta subito avanti di un break, otto game di fila per lo spagnolo, che deve già pensare a qualche campo da prenotare per allenarsi seriamente, dopo, forse. Ma il sudafricano ha la sua reazione d'orgoglio e giocando un buon game riesce finalmente a vincerlo. Esulta ironicamente, e con lui anche il pubblico.

Il problema di De Voest non è solo Nadal, oggi: non riesce proprio a mettere tre dritti di fila in campo e probabilmente deve avercela con se stesso. Tuttavia, Rafa non è contento. Che sia perfezionista lo si sa, e fa segno che non sta servendo come vorrebbe (45% di prime e 3 doppi falli). Forse anche per questo commette la piccola cattiveria di chiamare un challenge su un servizio -peraltro buono- dell'avversario, che poi vincerà anche quest'altro game.

Nadal chiude il suo personale allenamento agonistico con un servizio vincente e spera che l'anno dispari 2011 sia buono come i precedenti in California. 2007 e 2009 insegnano. E prima della durissima difesa punti tra Montecarlo e Wimbledon, son punti che potrebbero servire.

Rossana Capobianco

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