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14/03/2011 13:16 CEST - LE PAGELLE DI MARCOS

Volandri al commento: bravo!

TENNIS - Al commento del match giocato da Verdasco e Berankis, Filippo confessa di non aver mai amato il torneo californiano. In buona sintonia con l'ottima Elena Pero, il livornese ironizza: "Piacerebbe anche a me servire con un rilevatore del genere...". Ricardas, dopo pesanti massaggi del fisioterapista, si ritira per dolori alla schiena. Marcos

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Piacerebbe servire a me su questo campo, con questo rilevatore di velocità!”

Fernando, che ha qualche problema al piede, sfodera un completino dalle tinte piuttosto circensi: braghette verdolino giovane bruco e maglietta sul violetto, codice Sikkens A6.30.50. Ricardas, meglio conosciuto come Richard, lituano, veste un più sobrio rossonero, anche se con calzette bianche. Berankis inizia a servire: “Giocatore compatto: 1 metro e 75 per 70 chili. Misure antiche”, commenta Elena, ma portate bene. Tant’è che, salvata una palla break con l’ace esterno, si porta in vantaggio con un gran palleggio: 1 a 0. Filippo riporta le lamentele dei tennisti, soprattutto di quelli che escono al primo o al secondo turno dei Masters 1000 che durano quasi due settimane: devono aspettare dieci giorni per poter giocare il torneo successivo, a meno di non sottoporsi a lunghi viaggi, per raggiungere qualche Challenger. Nel terzo game, il lituano si fa raggiungere sulla parità: “Deuce”, annuncia l’ottimo arbitro Lahyani, che poco dopo, chiama il 2 a 1 per Richard.

Pero aggiorna meritoriamente dagli altri sette campi del torneo: “Uomini e donne insieme, uno dei tornei più seguiti dal pubblico. Tanti appassionati di golf sono qui in vacanza per giocare e prendere un po’ di sole e, siccome c’è poco altro da fare in questo posto, anche il tennis diventa un’attrattiva”. Volandri precisa: “Sì…ricordiamo anche che, tra maschi e femmine, ci sono i migliori tennisti del mondo. E’ vero che per chi ama il golf, questo è un paradiso. Per chi non ama il golf, invece, è una disperazione…anche per l’età media che lo abita”. Per ora, non è posto per me: magari tra una decina d’anni. Berankis, per la terza volta, si ritrova in parità sul suo servizio, ma, alla fine, riesce a portarsi sul 3 a 2. Mi piace anche perché calza il berretto quando è contro sole e non lo usa col sole alle spalle. “Ancora bene, sin dalla risposta il lituano: palla break!”, avverte Elena. Verdasco, dalla cresta più contenuta di qualche tempo fa, ma discontinuo come ai suoi albori, riesce a salvarne un paio, prima di cedere: 4 a 2 sotto.

“Momento decisamente no per lo spagnolo: il lituano deve capitalizzare il più possibile”, suggerisce Pero. Suggerimento accolto: 5 a 2 in pochi secondi. Volandri: “Verdasco si sta innervosendo perché non riesce a fare il suo gioco e commette troppi errori. L’avversario risponde benissimo alle sue seconde. Su quel recupero che ha fatto prima, forse qualcosa ha sentito…sembra buttar via il punto subito all’inizio dello scambio”. Comunque, lo spagnolo accorcia: 5 a 3. “00-30, qui, invece, ha giocato alla grande, Fernando”, sottolinea la cronista, che continua: “15-40, possibilità per Verdasco di recuperare il break…e ce la fa, giocando un gran game di risposta: 5 a 4 per il lituano, che al cambio di campo dovrà rispondere”. Fernando serve benissimo ed in un attimo vola sul 5 pari. “E doppiofallo: 00-40”, Ricardas pare in difficoltà. “Addirittura doppiofallo sulla palla break: 6 a 5 e servizio per lo spagnolo!”. Elena: “A te non è mai piaciuto molto questo torneo, vero?”. Filippo: “Diciamo che non mi ha mai dato grandi soddisfazioni!”. Nel dodicesimo gioco, il lituano gioca un paio d’efficaci palle corte in recupero, issandosi fino al 1530. Lo spagnolo si concentra: “Grande precisione, prima col servizio e poi col rovescio: set point per lui…e gioco, allora e, soprattutto, set per Verdasco. Si è ripreso dopo un inizio difficile. 62, in 54 minuti”, Elena chiude il set.

Dopo la pubblicità, il regista inquadra Berankis steso a pelle di leopardo anni sessanta, pancia a terra, con sopra un fisioterapista, dotato di pronunciate basette: sembra che Ricardas soffra alla schiena. Il lituano serve per primo anche nella seconda frazione: “Qui c’è una palla break pericolosissima…uh! Si salva, Berankis!”, con un ottimo passante di rovescio. “Troppo lento, Berankis, ad uscire dalla prima di servizio…e quando Verdasco riesce a posizionare i piedi per giocare lo sventaglio di dritto, fa malissimo!”, s’eccita Filippo. Al termine di un game lunghissimo, il lituano commette il doppiofallo più doloroso: 1 a 0 per Fernando e servizio. Ora, lo spagnolo gioca benissimo, ma Elena si chiede: “Ma com’è possibile che il dritto di Verdasco vada a 230 km/h…e, prima, il rovescio a 215?”. “Piacerebbe servire a me su questo campo, con questo rilevatore di velocità!”. Grande, Filippo: l’autoironia è prerogativa solo dei migliori! Il cronista torna subito serio: “Partita finita: si ritira Berankis”. “Richard ha forse pagato qualcosa per la partita di primo turno, finita al terzo set”, prova a chiudere Pero. Il compagno di microfono non ci sta e riassume: “S’era visto un netto calo al servizio, ma, soprattutto, in uscita dal servizio. Partita altalenante: prima il lituano avanti, poi il recupero di Verdasco…finchè la schiena di Berankis ha gettato la spugna!”. Non sono bastate le basette del fisioterapista.

 

Pero: 7
Volandri: 7
Verdasco: 6/7

Marcos

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