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17/03/2011 23:16 CEST - INDIAN WELLS

Roger e Rafa ai quarti

TENNIS - Sessione serale per Federer e Nadal al BNP Paribas Open. Il n.1 del mondo regola 7-5 6-4 l'indiano Devvarman senza brillare troppo mentre Federer nel match clou della serata ha la meglio della rivelazione del torneo Ryan Harrison per 7-6 6-3. Nei quarti Rafa affronterà Karlovic mentre per Federer c'è il derby con Wawrinka. Da Indian Wells, Vanni Gibertini

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Ha dovuto impiegare 1 ora e 54 minuti Rafael Nadal per vincere la coriacea resistenza dell’indiano Somdev Devvaman, campione universitario NCAA per due anni consecutivi (nel 2007 e 2008) e al suo primo anno stabilmente nei top 100. Recuperato immediatamente il break di svantaggio subito nel primo gioco dell’incontro, Nadal ha faticato non poco per imporre la sua maggiore pesantezza e varietà di colpi, tanto da mancare i primi due set point sul 5-4 in suo favore con due banali errori.
Tuttavia, le doti agonistiche del n.1 del mondo hanno fatto la differenza alla fine di entrambe i set, quando il maiorchino ha spinto sull’acceleratore per evitare l’arrivo in volata ed ha ottenuto il break a zero sia sul 6-5 del primo parziale sia sul 5-4 del secondo, chiudendo con grande autorità il match.


Nonostante le indubbie doti di corridore dell’ormai non più giovane indiano (ha compiuto 26 anni lo scorso febbraio), Nadal non è parso al meglio della condizione: impreciso nei colpi, non regolare come al solito, ha fatto diversi errori decisamente non da lui, anche se alla fine dei conti ha portato a casa il match in due set senza mai correre seriamente dei rischi.


“Ho giocato davvero male – ha confermato Rafael al termine del match – soprattutto all’inizio, quando neanche lui giocava troppo bene. La cosa positiva è che sono riuscito a migliorare nel secondo set e che ho giocato meglio alla fine che all’inizio”.


Al prossimo turno affronterà il bombardiere croato Ivo Karlovic che si è imposto in due set sullo spagnolo Montanes e che forse potrà darci qualche indicazione in più sullo stato di forma del leader della classifica, anche se con il suo gioco atipico basato principalmente sulla battuta non dovrebbe costituire un banco di prova troppo provante.
 

L’ultimo singolare in programma nella serata di mercoledì è stato il pezzo forte degli ottavi di finale che vedeva di fronte il n.2 mondiale Roger Federer e l’enfant prodige statunitense Ryan Harrison, vincitore al turno precedente di Milos Raonic, altro giovane emergente del circuito ATP.


Davanti al pubblico di casa (anche se non troppo numeroso) il teenager yankee parte molto contratto (“I primi cinque servizi che ho giocato li ho sbagliati”, ha ricordato dopo il match) e cede subito la battuta dando un vantaggio non necessario al più esperto Federer . Harrison si muove molto bene da fondo campo, tenta di giocare di rimessa tenendo alto il ritmo e non disdegna qualche sortita a rete a seguito del servizio. Lo svizzero arriva a servire per il set sul 5-4, ma 3 break consecutivi portano il primo set al tie-break. Un paio di errori di volée (uno per parte) all’inizio non rompono l’equilibrio, che invece viene infranto quando l’americano scentra un diritto (forse per colpa del vento) sul 4-3 Federer, consegnando all’elvetico un vantaggio che si dimostrerà decisivo per l’esito del set.


Il secondo parziale inizia sulla falsariga del primo, anche se si vede che Roger è un po’ più rilassato e Harrison cerca di variare maggiormente il gioco. Federer aumenta il ritmo ed ottiene il break (a zero) al sesto gioco, issandosi così sul 5-2. Nel game successivo Ryan deve fronteggiare 3 match point consecutivi sullo 0-40, ma con un sussulto d’orgoglio da vero cavallo di razza ribalta la situazione con un servizio vincente, uno schema servizio-diritto e tre ace consecutivi, costringendo il campione svizzero a servire per il match. La partita si chiude dopo 1 ora e 24 minuti con un errore non forzato di Harrison che, alle 23.06 locali, pone fine alle ostilità.


“Spero che questa sia la prima di tante partite –
ha detto il giovane americano in conferenza stampa – alcuni dei diritti che Roger ha tirato sono stati incredibili, senza dimenticare che il suo rovescio sarebbe un colpo straordinario per chiunque non fosse lui. E’ stata comunque una bellissima esperienza che spero sarò in grado di replicare moltissime volte, ed un giorno sarò io nel ruolo che stasera è stato di Roger”. Se serve avere le idee chiare…


“All’inizio lui era chiaramente nervoso – ha ribadito Federer - e non penso meritassi il vantaggio se non per quello che ho fatto in passato. Tutto sommato, credo abbia giocato bene, ci ha creduto fino in fondo, ed è tutto quello che si può chiedere ad un tennista”.


Con questa vittoria si perfeziona il quarto di finale tutto svizzero tra Federer e Wawrinka, che qui ad Indian Wells giocano anche il doppio insieme, specialità nella quale sono campioni olimpici uscenti: “Abbiamo scherzato su questo fatto, di cosa sarebbe capitato se ci fossimo dovuti affrontare in singolare – ha continuato il campione elvetico – magari domani nel match di doppio nessuno andrà a rete per evitare che l’altro lo metta fuori uso con un servizio alla nuca…”


Un’ultima nota a proposito del pubblico: durante entrambe i match della sessione serale, lo stadio era pieno solo per due terzi, e non c’erano altri incontri di rilievo in corso negli altri campi. Il programma era stato costruito in questo modo, con Federer e Nadal uno dopo l’altro in orario serale, per favorire l’afflusso di pubblico, perché in questo modo si sono “uccisi” gli incontri dal punto di vista degli ascolti televisivi, se si pensa che Federer-Harrison, il match clou, è iniziato alle 21.41 locali, ovvero poco prima dell’una di notte sulla costa est degli USA ed alle 5.41 del mattino in Europa. Se nonostante tutto ciò gli organizzatori non sono riusciti a riempire lo stadio, forse vale la pena riflettere dove si sia sbagliato nella promozione di questo evento.
 

Vanni Gibertini

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