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09/09/2011 15:10 CEST - CHALLENGER GENOVA

Naso e Fabbiano ci credono ancora

TENNIS – Tre azzurri nei quarti all'AON Open. Oltre a Giannessi, lieta sorpresa del 2011, fa piacere ritrovare due ex promesse ancora giovani: Thomas Fabbiano e Gianluca Naso. Il pugliese è tornato ad allenarsi in Italia e non perde la fiducia, il siciliano è ottimista: “Miglioro anno dopo anno, prima o poi arriverò nel tennis che conta”. ASCOLTA LE INTERVISTE Da Genova, Riccardo Bisti

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Il Challenger di Genova è una perla nel panorama dei tornei italiani. A livello maschile, è il più ricco dopo gli Internazionali di Roma (primato che condivide con Torino, Cordenons e Manerbio) e può contare su uno sponsor importante come AON (lo stesso del Manchester United), oltre a una location come Valletta Cambiaso. A parte le polemiche estive sul futuro del Centro Tecnico Regionale, resta un impianto gradevolissimo, immerso nel verde e dotato di una delle pochissime arene permanenti in Italia. In una giornata soleggiata, ottima per l’ultima tintarella estiva, il tabellone si è allineato ai quarti di finale. Su otto giocatori, abbiamo tre italiani in gara. Il bello – senza nulla togliere ai vari Crugnola, Di Mauro e Galvani – è che sono tutti giovani. Il primo “Olè” lo ha firmato Thomas Fabbiano (classe 1989), il secondo Alessandro Giannessi (1990), il terzo Gianluca Naso (1987). Tre ottimi giocatori, tre storie che si sono snocciolate tra mille difficoltà prima di riunirsi sotto il sole di Genova. Di Alessandro Giannessi abbiamo già parlato approfonditamente nell’intervista esclusiva di qualche settimana fa. Da allora, lo spezzino ha continuato a macinare risultati. Finale al Future di Appiano, semifinale a Cordenons (e se avesse battuto Munoz De La Nava – sostengono un po’ tutti – avrebbe vinto il torneo) e prima presenza Slam a Flushing Meadows, dove ha perso al primo turno delle qualificazioni dopo un lungo viaggio e un repentino cambio di superficie. A Genova ha ripreso a mulinare, e dopo aver lasciato tre giochi al monegasco Balleret, ha vinto con autorità la sfida generazionale contro Alessio Di Mauro, battuto con un doppio 6-4 senza che il risultato fosse mai in discussione. Oggi se la vedrà con Frederico Gil, numero 8 del tabellone. Comunque vada, l’ingresso tra i top 200, obiettivo ipotizzato da Renzo Furlan per fine anno, è già stato raggiunto. E ci sono ancora un po’ di tornei, tra cui le qualificazioni al torneo ATP di Bucarest. Ma prima c’è Genova, città a cui è particolarmente legato (è tesserato per il Park, neopromosso in Serie A1. Tra l’altro è in semifinale in doppio insieme al danese Frederik Nielsen, pure lui “parkiota”).

Fabbiano: “La stagione può ancora svoltare”
I “Reaparecidos” sono Fabbiano e Naso. Il primo (n. 346 ATP) è partito dalle qualificazioni e ha ottenuto due buone vittorie contro Diego Junqueira e Marco Crugnola (riedizione della finale del Future di Modena). La storia di Fabbiano è nota: dopo una brillantissima carriera a livello junior, in cui è transitato addirittura tra i top 10, ha incontrato qualche difficoltà a sfondare tra i professionisti. Dopo Cristian Brandi e l’avventura in Germania sotto la supervisione di Dirk Hordoff, è tornato in Italia dove è seguito da Vittorio Magnelli al TC Parioli (lo stesso club dove gioca il campionato di Serie A1). Fabbiano gioca bene, è dotato di un’intelligenza superiore alla media e lo mostra anche nelle interviste: ragiona su quello che dice, pesa ogni parola (come potete ascoltare nell’audio qui sotto) e soprattutto ha le idee chiare. A 22 anni sa che c’è tutto il tempo per entrare nel tennis che conta. “Credo che arrivare tra i primi 50 sia ancora un obiettivo fattibile”. E quando gli ricordiamo che qualcuno lo ritiene troppo “piccolino” per il tennis ipermuscolare di oggi, non si scompone: “Se fossi più alto magari non mi difenderei così bene, sarei meno reattivo, sentirei meno la palla…ogni situazione fisica ha i suoi pregi e i suoi difetti”. Contro Crugnola ha perso un duro primo set, ha dominato il secondo e difeso con le unghie un break di vantaggio nel terzo. Sono 20 punti ATP fondamentali per un ragazzo dalla fiducia incrollabile. Il cappellino con visiera all’indietro è sempre lo stesso, così come il dritto pulito, leggero ma ficcante. Non sappiamo se Thomas raggiungerà i suoi obiettivi, ma se c’è un giocatore su cui vale la pena puntare il famoso copeco, beh, è proprio lui. Perché non si tira indietro negli allenamenti, conosce la cultura del lavoro e non ha avuto paura a fare armi e bagagli per andare in Germania, peraltro transitando dal Kenya per un’esotica e affascinante preparazione invernale.

ASCOLTA THOMAS FABBIANO

Naso: “Sento di migliorare anno dopo anno”
87 posizioni più avanti, al numero 259, c’è Gianluca Naso, un siciliano che ha nella Liguria il proprio Eldorado. Si è formato ad Arma di Taggia insieme a Fabio Fognini sotto la guida di coach Leonardo Caperchi (anche lui presente a Valletta, nonostante non ricopra più il ruolo di Direttore Tecnico del Centro. Ripartirà dal CUS con il suo “Progetto Tennis”: “Non vedo l’ora di cominciare”, dice, motivato come non mai). Proprio a Genova, Naso ha colto le uniche due finali challenger della sua carriera. Qualche anno fa, insieme a Fognini, fu chiamato come sparring partner per il team azzurro di Coppa Davis. Giorgio Galimberti, allora doppista titolare, disse che tra i due avrebbe scommesso proprio su “Giallo”. I fatti gli hanno dato torto, ma dare per perso il 24enne di Trapani sarebbe un grosso errore. In primis perché a tennis gioca benissimo, anche se il suo fisico possente gli crea qualche problema sul piano della mobilità. La sua carriera non ha ancora avuto il “turning point”, ma lui ci scherza su e mostra un sincero ottimismo. “Sarà che noi sicialiani abbiamo i nostri tempi: anche Alessio Di Mauro è entrato nel tennis che conta intorno ai 27 anni. Io sento di poter arrivare nel tennis che conta, ovvero tra i top 100. E poi, una volta che ci sei arrivato, può succedere di tutto”. Figlio d’arte (è figlio di Vincenzo, ex prima categoria), è dotato di un’educazione e un’umiltà davvero encomiabili. Mentre parla al nostro microfono, tiene le mani dietro la schiena. Un gesto old style che ispira naturale simpatia. A Genova era partito malissimo, perdendo 6-0 il primo set contro Walter Trusendi (a proposito di giocatori dal grande potenziale…), ma poi ha vinto in rimonta prima di approfittare dei guai alla schiena di Filippo Volandri, che hanno indotto il livornese a ritirarsi sul 6-0 4-1 per Naso. Che comunque stava giocando alla grande, esaltato dalle condizioni di gioco genovesi, ideali per sprigionare la sua potenza. Nel serale di venerdì se la vedrà com il talentuoso Martin Klizan, reduce da una buonissima campagna estiva proprio nei challenger italiani). Ma Gianluca sa di potersela giocare, anche perché Genova è il “suo” torneo. Nella speranza che sia quello della svolta, come lo è stato negli anni passati per Fabio Fognini. Forza ragazzi, c’è ancora bisogno di voi.

ASCOLTA GIANLUCA NASO

AON OPEN GENOVA – OTTAVI DI FINALE
Alessandro Giannessi b. Alessio Di Mauro 6-4 6-4
Frederico Gil b. Kristijan Mesaros 6-1 6-4
Gianluca Naso b. Filippo Volandri 6-0 4-1 rit.
Martin Klizan b. Frederik Nielsen 6-2 6-4
Leonardo Mayer b. Mischa Zverev 6-4 6-0
Rui Machado b. Daniele Giorgini 4-6 6-3 6-4
Thomas Fabbiano b. Marco Crugnola 5-7 6-1 6-4
Horacio Zeballos b. Enrico Burzi 6-4 6-2

L’ingresso per gli ultimi 3 giorni prevede il pagamento di un ticket di 15 euro, valido per tutto il weekend. Le ultime tre giornate di gara saranno trasmesse da Primocanale Sport, canale ligure visibile in streaming su www.primocanalesport.it e visibile al canale numero 515 di Sky.

Riccardo Bisti

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