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10/09/2011 14:52 CEST - Us Open

Roger Federer - 08.09.2011

Traduzione di Paul Sassoon

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D. Sei contento che la finale maschile è di lunedì e che avrai un giorno in più di riposo?

RF: Per me, alla fine non penso sarebbe cambiato molto. Ma per correttezza nei confronti della parte bassa del tabellone è definitivamente la cosa giusta da fare. Come ho menzionato in campo, il problema è diverso però. Questo è il quarto anno che giochiamo la finale di lunedì. Tanto vale che la facciano sempre di lunedì. (Risate)
Altrimenti bisogna cambiare un po' di cose. Io penso che i tre giorni per il primo turno non funzioni e anche il Super Saturday non sia possibile. Nei Grand Slam non hai vantaggi rispetto ad altri giocatori e dovrebbe essere cosi anche qui. Sono sicuro che ci sono state molte finali giocate in cui un giocatore aveva un grosso vantaggio, e non dovrebbe succedere in una partita così importante come la finale.
Quindi è per questo che penso che sia stata una buona decisione di giocare la finale ancora di lunedì Ma senza il tetto, non penso che sabato e domenica sia ancora fattibile.

D. I McEnroe dicevano in telecronaca che durante la semifinale dell'anno scorso contro Djokovic, che hai pensato che se vincevi dovevi scendere in campo subito il giorno dopo contro Rafa.

RF: Si

D. Se è vero, quanto ti lascia più tranquillo per la semifinale la prospettiva di giocare la finale di lunedì?

RF: Come ho detto è meglio. E' meglio per mio il match contro Novak, per entrambi è meglio, poter andare in campo e pensare solo a questo incontro e non ad altre cose. Voglio dire che allo stesso tempo devo prendere il volo per l'Australia martedì per essere li giovedì per giocare venerdì. Se è una cosa buona? No, giocare il lunedì non è una cosa buona per chi deve giocare la settimana seguente. E' qualcosa che il torneo e tutti hanno pensato per rendere la partita più equa. E' una situazione difficile a questo punto, ma come ho detto prima, il problema sta da un'altra parte. E' vero che pensavo alla finale con Rafa e la speranza di arrivarci senza perdere troppe energie. Forse è stata una delle ragioni per qui non sono riuscito a lottare in due dei set che ho perso.
Comunque dovevo vincere quella partita, però è una dura prospettiva. Non succede da nessuna parte che dobbiamo giocare due match al meglio dei cinque set un giorno dopo l'altro, solo qui prima della finale dello US Open. Non ha molto senso per me.

D. Cosa ne pensi delle discussioni nelle ultime 36 ore tra i giocatori di organizzare un organismo per per avere più voce in capitolo negli slam eccetera?

RF: Beh guarda io sono il presidente del consiglio dei giocatori e lavoriamo molto bene insieme. Siamo sempre consapevoli che ci sono i giocatori ed il torneo. Noi cerchiamo il meglio per tutti. Sappiamo che se spostiamo una cosa qui, poi si sposta qualcosa là. Comunque cerchiamo di essere il più amichevole possibile. Con i Grand Slam è tutta un' altra storia. Sono troppo distanti e abbiamo meno influenza e spesso trovo che loro abusano di questa situazione un pochino. L' Open di Francia era qualcosa di cui non eravamo contenti, il fatto che cominciavano di sabato. Lo hanno fatto. Qui c'è il sabato/domenica finale di cui non siamo contenti, ma lo facciamo. Quindi non abbiamo molta influenza su i Grand Slam, senza parlare degli introiti e tutta quella roba. Quindi ci sono molte altre questioni su cui lavorare con i Grand Slam e l'ITF.
Ma comunque, nessuno spera nella pioggia. Sfortunatamente di questi tempi ci sono molte altre questioni che escono, i media ci vanno matti. Sono contento che i giocatori hanno parlato e hanno detto qualcosa tutti assieme e hanno dimostrato di non essere contenti. Ma in un certo senso, spero sempre che non dobbiamo toccare questi argomenti durante un Grand Slam. Spero sempre di risolvere le cose in un altro momento.Ogni tanto però succede che ci uniamo per parlare con una sola grossa voce, tutti i giocatori assieme. E' per questo che io Rafa e Novak abbiamo preso un ruolo molto attivo all'inizio nel consiglio giocatori. Perché, come ho detto, ne abbiamo abbastanza di cose che scopriamo poi in seguito. Dobbiamo avere un ruolo attivo.
Se non vogliamo lamentarci dobbiamo avere un ruolo attivo. E' per questo che io e Rafa siamo nel consiglio dei giocatori e stiamo lavorando su vari punti con l'ATP. Poi come ho detto, c'è tutto il problema ITF Grand Slam che è una dura battaglia da combattere..

D. Si è parlato molto delle esigenze dei giocatori negli ultimi giorni, ma c'era un articolo sul Times un paio di giorni fa che gli arbitri con la gold badge guadagnano 250 al giorno. So che Rafa era molto infastidito con la decisione di ieri degli arbitri di farli scendere in campo. Cosa pensi di questo numero?

RF: Ma non so se quelli sono numeri veri. Lo apprendo da te adesso.
Voglio dire, non è la stessa cosa nel calcio? Non sono tutti professionisti al 100%. Penso stiano facendo un ottimo lavoro. Penso anche che Hawk-Eye li protegge un po'. Non penso ci sia un grosso problema di arbitri. Penso siano molto bravi. Lo so che ci sono molti campi e di solito più piccolo è il campo meno esperienza ha l'arbitro, e questo vale anche per i giudici di linea. Comunque qui bisogna coprire molti campi qui ed è normale che ci siano occasionalmente chiamate sbagliate. Speri solo che i giudici e gli arbitri siano in controllo nel modo miglior possibile.
Una cosa che mi piace molto del tennis è proprio che l'arbitro non ha molto potere come nel calcio dove pensi qui c'è un rigore, qui un cartellino rosso. Non ha tutto questo impatto nel tennis. Non penso sia un problema al momento.

D. Quale è il tuo piano di gioco contro Novak? Sai quali sono i suoi punti deboli, se ci sono?

RF: E' abbastanza semplice. Giocheremo tutti e due in modo aggressivo. Lui si muove molto bene da anni. Ha portato il suo gioco a un altro livello, ma principalmente è dovuto alla fiducia. Ma penso anche che quando giochiamo uno contro l'altro è sempre emozionante. Facciamo dei bei scambi. Mi piace giocare contro di lui perché e un po' la battaglia della linea di fondo campo.
Lui sta avendo una stagione straordinaria fino ad ora, quindi è una sfida batterlo nel circuito maschile. Questo è quello che mi piace, contro chi mi piace giocare.

D. Fino a che punto pensi che quello che è successo qui negli ultimi giorni possa essere da catalizzatore per un cambiamento?

RF: Si come ho detto non sono contento che stia succedendo proprio durante un Grand Slam, specialmente durante lo US Open dove siamo al momento chiave nel nostro sport.
Invece di parlare di bel gioco o di quello che verrà parliamo di altre cose. Forse sarà un buon catalizzatore per quello che verrà. Vedremo cosa succederà. Dipende dai Grand Slam, se sono disposti a fare cambiamenti e spostare le cose in futuro. Perché al momento non è uno scenario perfetto. Avranno un tetto, sarà diverso. Non gli stiamo chiedendo di spendere tonnellate di milioni di dollari, anche se probabilmente sarebbe un buon investimento per i prossimi 50 anni? Si probabilmente, ma deve aver un senso finanziario per lo US Open a questo punto.
Non possiamo dirgli mettete un tetto o saremo molto scontenti. Penso che un cambiamento naturale sia di eliminare il primo turno in tre giorni e anche il Super Saturday, anche se è stato bello.
E' semplicemente perché giochiamo in modo molto fisico – non penso succederà. O non dovrebbe più succedere. Non penso, poi, che la TV debba decidere che bisogna avere le finali domenica e le semifinali sabato per poi non avere il vero campione che alza il trofeo. Non penso sia l'obbiettivo qui.

D. A Cincinnati hai parlato della corsa alla presidenza e di esserne abbastanza stupefatto da...

RF: Quella per il consiglio dei giocatori? (sorridendo)

D. No. Sei stupefatto dalla brutalità e la lunghezza della corsa. Sto pensando se riesci a trarre dei paragoni con la brutalità e durata della corsa per vincere uno US Open a questo punto? Questo Super-Saturday e domenica di solito...

RF: No non si possono paragonare le due cose.

D. Giocare col tetto.

RF: Non paragono le due cose.

D. Puoi paragonarlo ad altri slam?

RF: Non penso. Voglio dire che ci vuole molto, molto tempo e diventa molto personale. Mentre nel tennis c'è molto fair play e onestà.
Alla fine è solo uno sport sai. Un po' di politica ogni tanto come sta succedendo adesso, ma non è quello che ci piace fare. Voglio dire che ci vuole molto tempo ai Grand Slam, ma sai che quando sono finiti, e quando sono finiti, lo sono, e poi c'è un altro torneo. I Grand Slam non sono tutto. Sono grandi tornei, ma il tour va avanti e abbiamo altre chance e altri grandi tornei a cui teniamo molto.
L'anno non è finito dopo lo US Open, ci sono altri tornei in futuro per noi.

D. A cosa pensavi quando eri avanti due set a zero? Ti è passato per la testa Wimbledon?

RF: Un po' si. Perché no, giusto? (risata)
Un piccolo flashback, sai un diritto che passa, un servizio che non raggiungo. Ma mi sembrava che stessi rispondendo molto meglio a questo giro, o il suo servizio non era efficace come a Wimbledon e mi sentivo in controllo da fondo campo, con il mio servizio e la mia risposta.
Oggi sentivo di avere i denti nella partita. Sicuro poteva cambiare. Ma mi sentivo nello stesso modo a Wimbledon, ma ovviamente a Wimbledon i margini erano più piccoli. Oggi sento di aver preso le decisioni giuste pensando al match a Wimbledon e specialmente a Montreal, dove ero molto scontento del mio gioco. Penso che l'incontro a Montreal sia stata la chiave per vincere oggi.

D. Cosa devi migliorare per essere sicuro di poter maneggiare Djokovic nel modo che preferisci? So che hai perso solo un set; Djokovic ha perso solo un set entrando in questa partita. Su cosa ti focalizzerai di più per essere sicuri che esci vincitore da questa partita?

RF: Ma con un giorno di allenamento non mi allenerò su qualcosa in particolare. Il mio gioco al momento deve essere abbastanza buono per batterlo, e lo stesso vale per lui.
Se posso andare a colpire qualche altro servizio? Si posso. Ma a questo punto la stagione è al suo apice. Lo sappiamo, abbiamo giocato più di 50 o 60 partite. Sappiamo a che punto è il nostro gioco. Sappiamo dove siamo fisicamente e mentalmente. Usciremo li fuori per avere la miglior chance di vincere, almeno io. Parlo solo per me stesso. Non so a che punto sia Novak. Nelle ultime due settimane ha avuto un sorteggio abbastanza facile fino alle semi. Anche io. Sono stato molto dominante nei miei incontri. Spero di riuscire a portare questa fiducia che mi sono costruito durante il torneo e di usarla contro Novak. Non vedo l'ora. Come ho detto è sempre una bella partita tra di noi. Abbiamo giocato più di 20 volte, penso. Quindi non ci sono veri e propri segreti tra di noi. Abbiamo giocato grandi partite allo US Open, e penso che sarà la stessa cosa anche stavolta.

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