07/10/2012 10:54 CEST - Master 1000 Shanghai

Becuzzi, un non classificato al Master...per un giorno

TENNIS - Enrico Becuzzi, 39enne, aveva approfittato delle molte defezioni di Shanghai per entrare nel tabellone di qualificazione. Un sogno accarezzato soltanto per poche ore, prima che... Antonio Burruni

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Enrico Becuzzi
Enrico Becuzzi

Si avvicina il penultimo Master 1000 della stagione, quello di Shanghai, e ci si aspetta il solito entry list di stelle. Invece, oltre 50 forfait cadono tra capo e collo degli organizzatori, che dovranno addirittura ricorrere agli Alternetes che si iscriveranno sul posto, per completare la griglia delle qualificazioni.
E nelle qualificazioni, fino all’alba di oggi, ci sarebbe dovuto essere anche un esperto giocatore livornese. No, non parliamo di Filippo Volandri, ma di un 39enne privo di classifica mondiale in singolare ed attualmente numero 840 nel ranking di doppio. E’ Enrico Becuzzi, un presente da globetrotter del tennis ed un futuro (spera) da coach per giovani con almeno un quarto della sua perseveranza (ha preso la qualifica di maestro con la PTR di Bertino e Van der Meer). Capelli lunghi, borsone delle racchette e via in giro per il mondo a cercare di entrare nei tabelloni nei posti più disparati.
Nel primo turno delle qualificazioni dell’ultimo torneo giocato quest’anno (la settimana scorsa, sulla terra russa di Lermontov), aveva dato addirittura una “bicicletta” ad un tennista locale: 6-0 6-0 a Dmitry Strokan. Un fatto rarissimo per lui, che nel 2012 aveva fin qui giocato 19 partite, perdendole tutte. Ma nel turno successivo era tornato tutto come prima: 1-6 2-6 dal russo Ivan Nedelko(484 ATP). Fino a quel giorno, aveva timbrato 6 volte il suo passaporto (Cina, Colombia, Ecuador, Georgia, Italia e Lituania), entrando direttamente nel main draw del Challenger di Pingguo (0-6 2-6 contro l’ex signor Gajdosova, l’australiano Samuel Groth), giocando le qualificazioni in 10 Challengers (un game vinto a Bucaramanga, 2 a Salinas, 4 a Napoli, 1 a Roma, 5 a Monza, 10 a Recanati, 2 ad Orbetello, 3 a San Marino, 3 a Cordenons, 10 a Todi) ed in 8 Futures (2 giochi vinti a Sanremo, 1 a Pozzuoli, 2 a Parma, 5 a Busto Arsizio, 4 a Viterbo, 3 a Vilnius, 2 a Piombino, 2 a Tbilisi), con l’unico set vinto in stagione, il secondo nel primo turno delle qualificazioni del Challenger di Recanati, dove ha perso 2-6 7-6 1-6 da Morris Maracci. I suoi insuperabili avversari, fino ad oggi si sono chiamati Mendieta, Montoya, Esposito, Fago, Bolt, Pancaldi, Capecchi, Petrone, Pompei, Garzelli, Marcora, Kolobov, De Rossi, Commisso, Massara, Janik e Dumitrache.
Ma perché il Becu punta così alto, invece di giocare tornei apparentemente più alla sua portata? A spiegarlo è lui stesso, in un’intervista rilasciata al sito “GranTennisToscana”: «I motivi sono essenzialmente due. Il primo che il mio obbiettivo tennistico è di migliorare la classifica internazionale e non quella italiana. Il secondo è che i tornei Open non mi piacciono e mi danno pochissimi stimoli. Perciò preferisco disputare tornei internazionali, a costo di sacrificare delle vittorie».
In carriera, il livornese, che debuttò nel circuito internazionale nei tornei satellite nel 1995, ha conquistato un punto mondiale (che lo portò al 1400esimo posto nel 2003, partecipando grazie ad una wild card al Challenger di Sofia, dove perse al primo turno, 6-0 6-0, contro il davisman greco Konstantinos Economidis). In 13 anni, ha vinto 17 partite sulle 202 disputate: (due nel 2002: qualificazioni di due Futures nelle Canarie; 8 nel 2003: due in un circuito satellite a Cala Ratjada, una nel Satellite di Bassano, una nel Future di Belgrado, due nel Future di Siauliai, due nel Future di Selargius dove passò le qualificazioni; 3 nel 2004: una Challenger di Roma, una nel Future di Tallinn, una nel Future di Poznan; 2 nel 2008, una nel Future di Napoli e una nel Future di Vilnius; una nel 2011, periodico 6-1 a Niccolò Solpi nel Future di Piombino).
Meglio in doppio, dove ha come best ranking la 724esima posizione (nel giugno di quest’anno) ed attualmente è 840esimo. I suoi migliori risultati nella specialità sono due semifinali (nel 2006, al Future di Piacenza, assieme al ceco Petr Frelich, e quest’estate, nel Challenger di Caltanissetta, in coppia con Paolo Lorenzi).
Ora, dopo quindici anni di campi polverosi negli angoli meno conosciuti del mondo, Enrico Becuzzi aveva la sua occasione d’oro per partecipare al primo Master 1000 della sua insolita carriera, ma il suo sogno s'è infranto dinanzi a dei cavilli burocratici: pare, infatti, che non gli sia stato concesso il visto d'ingresso per entrare nel paese. Fosse entrato in campo, qualunque fosse stato il risultato, lui avrebbe comunque vinto. Provaci ancora Becu!!!

Antonio Burruni

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