17/12/2012 23:12 CEST - Classifiche

Da Haas a Klizan, gli shock 2012

TENNIS - Il 2012 è stato ricco di colpi di scena, dal Roland Garros di Serena Williams fino ad un ace sparato in un silenzio irreale. Daniele Vallotto

| | condividi
Serena Williams in ginocchio: a Parigi per la prima volta in carriera esce in un primo turno Slam (Photo by Mike Hewitt/Getty Images)
Serena Williams in ginocchio: a Parigi per la prima volta in carriera esce in un primo turno Slam (Photo by Mike Hewitt/Getty Images)

10. Mathieu b. Isner  6-7 6-4 6-4 3-6 18-16 - French Open Quota: 3,92

Abbiamo inserito questo match più per il suo alto tasso di poeticità che per quello di sorpresa. Paul Henri Mathieu si è costruito, nel corso della carriera, una brutta fama, quella di perdente. Vincere contro una possibile mina vagante specialista di maratone, al quinto, in casa, con un punteggio record è stata una delle più grandi imprese che il tennista francese potesse regalare al suo pubblico. Pochi si aspettavano che Isner, che poche settimane prima aveva battuto addirittura Federer sul rosso, potesse perdere contro Mathieu. Erano ancora meno quelli che pensavano che il transalpino ce la potesse fare al trentaquattresimo game del quinto set.

9. Errani b. Kerber 6-3 7-6(2) – French Open Quota: 2,41

Travolta Kuznetsova senza troppi riguardi al cospetto di un’ex campionessa del torneo parigino (la seconda, dopo Ivanovic) sembrava che la potenza di Kerber avrebbe travolto l’entusiasmo di Sara Errani, ai secondi quarti di finale consecutivi in uno Slam dopo l’inatteso exploit degli Australian Open. Il bilancio contro le top-10 non era desolante, di più: 0 vittorie e 28 sconfitte. In barba a tutte le pessimistiche previsioni Sara preparò un match di una sagacia tattica praticamente introvabile nel circuito femminile finendo per far impazzire l’imponente avversaria. Sarà il turning-point della stagione e della carriera di Sara: a Parigi si arrenderà solo ad un’avversaria che nemmeno la sagacia tattica della bolognese poteva superare e batterà complessivamente altre quattro top-10 nel corso del 2012: Stosur pochi giorni dopo l’impresa contro Kerber, Bartoli a New Haven, ancora Kerber agli US Open e di nuovo Stosur ai WTA Championships.

8. Shvedova b. Li 3-6 6-2 6-0 – French Open Quota: 7,02

Na Li non è il prototipo di campionessa di ferro ma una stagione sulla terra rossa positiva (quarti a Madrid e finale perduta al fotofinish contro Sharapova a Roma) avevano indicato la campionessa in carica del Roland Garros come qualcosa in più di una mina vagante. Il primo set contro la rediviva Shvedova conferma le aspettative ma di lì in poi il black-out della cinese porterà ad un debacle da dodici game a due difficile da digerire e da spiegare. Per Shvedova è un ritorno al passato. Dopo i primi quarti raggiunti proprio al Roland Garros nel 2010, l’anno successivo è un inferno per la kazaka, operata al menisco. Ma il 2012 la risarcisce: prima batte Li a Parigi, poi fa sudare ben più di sette camicie alla futura campionessa a Wimbledon e chiude l’anno come numero 29 del mondo. Un salto di 177 posizioni in appena dodici mesi.

7. Verdasco b. Nadal 6-3 3-6 7-5 - Madrid Quota: 19,47

Ok, il  blu. Ok, le lamentele di una settimana un po’ tesa. Ok, Madrid è in altura. Ma se ti chiami Verdasco e il tuo connazionale più forte, più celebrato, più vincente, che ti ha battuto tredici volte su tredici va a servire per il match con due break di vantaggio le discussioni sulla scivolosità della superficie passano in secondo piano e si affaccia solo l’inesorabilità dell’ennesima sconfitta. E invece qualcosa succede. Nadal comincia a sbagliare tanto, tantissimo e perde il servizio tre volte consecutive. La superficie sarà anche atipica ma il risultato è da far strabuzzare gli occhi. Alla fine Nadal terminerà il match con 38 errori gratuiti e tanta rabbia per la sconfitta mentre Verdasco, mescolando al blu di Madrid le sue lacrime, avrà certamente ripensato a quel maledetto match di tre anni fa. Non sarà una vera ricompensa ma sono pur sempre soddisfazioni.

6.  Janowicz b. Murray 5-7 7-6 6-2 – Paris Bercy Quota: 9,55

Una wild card che rimonta un campione Slam, numero 3 del mondo, in un Master 1000 meriterebbe forse qualcosa di più di un sesto posto in questa classifica. Il coefficiente-sorpresa cala se consideriamo l’infelice collocazione del torneo e le conseguenti scarse (o scarsissime) motivazioni che animavano (?) Murray con le ATP World Tour Finals alle porte. Resta comunque una delle maggiori sorprese del 2012 anche perché il campione olimpico ha avuto un match point nel proprio turno di servizio e sembrava ormai avviato ai quarti di finale. Janowicz da quel rovescio sbagliato dello scozzese giocherà in maniera sempre più coraggiosa e chiuderà poi il torneo con  una finale più che dignitosa, persa al cospetto di Ferrer. È possibile che si tratti di un fuoco di paglia ma il polacco avrà più di qualche occhio di riguardo ai prossimi Australian Open, statene certi.

5. Haas b. Federer 7-6(5) 6-4 – Halle Quota: 7,83

Un po’ come successo nella finale del 2010 Halle si trasforma in terreno di (parziale) risarcimento per tutti coloro che sono stati fagocitati dalla fame di vittorie di Roger Federer. Lo svizzero sembrava in grado di riprendersi il trofeo, perso nel 2010 al cospetto di un Hewitt mai domo. A riprendersi il titolo del Gerry Weber Open fu invece Tommy Haas, tre anni esatti dopo il suo ultimo torneo vinto, proprio in Sassonia. La storia della loro rivalità parlava di vittorie preistoriche da parte del tedesco (l’ultima nel 2002, quando Federer era ancora un pischello con tanto talento e poche certezze). Consapevole di non avere ancore molte cartucce da sparare, Haas capisce che sta passando uno dei pochi treni buoni della sua sfortunata carriera e vi sale con un tempismo perfetto. Trasforma un break point decisivo al termine di uno scambio pazzesco e chiude senza tremare. Haats off.

4. Gulbis b. Berdych 76(5) 76(4) 76(4) - Wimbledon  Quota: 10,11

Pochi tennisti sono in grado di far infuriare l’appassionato come Ernsts Gulbis. Il lettone, dotato di una tecnica e di un’indolenza fuori dal comune è stato paragonato più volte a Marat Safin, facendo però un grande torto al campione russo. È pur vero che Gulbis dispone di un gioco non certo proporzionato agli obiettivi raggiunti in carriera ma è comunque arduo pensarlo come un campione Slam. Il primo e il secondo turno dei Championships confermarono tutto quello che si sapeva sul conto di Ernsts: un potenziale da ammazza-top 10 e una cronica incapacità nel superare la prova del nove. Dopo aver battuto un ex finalista in tre tie-break (particolare che accentua ulteriormente la follia del personaggio) Gulbis si fece infatti fermare nel turno successivo dall’allora sconosciuto Jerzy Janowicz. Che il polacco si sia dimostrato tutt’altro che un tennista di seconda categoria attenua solamente in parte gli ormai consueti rimorsi.

3. Klizan b. Tsonga 6-4 1-6 6-1 6-3 - US Open Quota: 11,76

Non ce ne voglia Klizan ma è probabile che più di qualcuno abbia dovuto guardarsi il suo profilo dopo che aveva sconfitto per la prima volta in carriera un top-10. Il malcapitato di turno fu Tsonga, a dire il vero non nel suo migliore momento, che venne rispedito a casa con un risultato piuttosto secco per una partita di tale livello. Perso distrattamente il primo set, Tsonga si aggiudicava il secondo parziale con un 6-1 che sembrava il preludio ad una comoda vittoria. Si trattava invece di un fuoco di paglia: lo slovacco restituirà il favore e si prenderà anche il quarto parziale. Per lui, che solo due settimane prima aveva battuto per la prima volta un top-50 a Winston-Salem, si tratterà della vittoria più importante della carriera e il trampolino di lancio per il best ranking raggiunto a fine ottobre (numero 29) oltre alla vittoria del premio “Newcomer of the Year” per l’ATP.

2. Razzano b. S. Williams 4-6 7-6 6-3 – French Open Quota: 23,72

Quanto era quotata una sconfitta di Serena Williams al primo turno di uno Slam, sebbene quello a lei più ostico? Un'enormità: ogni dollaro giocato avrebbe fruttato quasi 23 bigliettoni di vincita. E in effetti l’ottima stagione sulla terra battuta e il divario tecnico tra le due non potevano neanche far supporre un tracollo così sorprendente. Un incauto giornalista di Bleacher Report si chiederà se questa potesse diventare l’inizio della fine. La domanda era corretta ma posta nella prospettiva sbagliata: da quella prima sconfitta in un primo turno di uno Slam Serena infilerà un pauroso filotto di vittorie che coinciderà con l’inizio della fine per le sue avversarie. La vittoria di Razzano è in seconda posizione solo perché è avvenuta nel palcoscenico meno amato da Serena ma l’incredibile rimonta nel tie-break del secondo set (dove Serena conduceva per 5-1) e un ultimo game-thriller durato 23 minuti in cui Razzano si è vista annullare sette match-point restano uno dei momenti simbolo del 2012 per il circuito femminile e l’episodio decisivo per i tornei a venire, tutti (o quasi) conquistati da un tornado di nome Serena Williams.

1.  Rosol b. Nadal 6-7(11) 6-4 6-4 2-6 6-4 - Wimbledon Quota: 26,75

Un respiro che sembra una sentenza. Un silenzio irreale. Un ace che va a sommarsi ad altri ventuno e che concorrono a formare la più grossa sorpresa del 2012 (e non solo). Protagonista uno semi-sconosciuto bombardiere ceco, bravo ad approfittare di circostanze a lui favorevoli ma altrettanto bravo a non tremare nemmeno per un attimo dopo l’interruzione a fine quarto set. Date tutte le attenuanti a un Nadal che di lì in poi non giocherà più un quindici per il resto della stagione, va detto che non è comune chiudere un match di questo tipo con una folgorante sequenza di colpi come fece Rosol il 28 giugno 2012: ace-dritto sulla riga-ace-ace. Come nel 2005 è uno spilungone spara-ace a estromettere lo spagnolo nel secondo turno di Wimbledon. Ma quello era un altro Rafa. E probabilmente altre ginocchia. Rosol, allora numero 100 del mondo, cadrà nel turno successivo e non farà praticamente più parlare di sé. Al contrario di Söderling, sembra che il suo nome resterà esclusivamente legato a quest’impresa.

Daniele Vallotto

comments powered by Disqus
QS Sport

Si scaldano le trattative di mercato: Milan e Juventus attivissime, la Roma blinda Florenzi; Thohir dice no all'Atletico Madrid per Icardi e Handanovic. Maxi Lopez è del Chievo, Trezeguet torna al River Plate

Ultimi commenti