30/12/2012 18:12 CEST - Personaggi
TENNIS - Rafa Nadal non si è dato obiettivi immediati. E' preparato anche psicologicamente a un ritorno graduale. Dopo Wimbledon, dice, il recupero dalla tendinite è stato più lento del previsto. Giulia Vai
In tipico stile Nadal, dopo aver annunciato il ritorno al torneo esibizione di Abu Dhabi a fine dicembre, Rafa si premura di dire che non sa quale sarà il suo livello di gioco in competizioni ufficiali ma che non si è prefissato obiettivi immediati di classifica (vedi il ritorno al numero 1). Sa bene che dovrà andare piano e avere pazienza, sicuramente è preparato anche psicologicamente ad un lento ritorno - si spera al top - non essendo la prima volta che un infortunio lo tiene fuori così a lungo.
L’avviso sembra più destinato ai suoi aficionados impazienti di vederlo in azione, e alla stampa, pronta a celebrarne i trionfi ma altrettanto veloce a prevedere un finale di carriera anzitempo. Il nervosismo di cui parlano i giornali, in realtà è solo dovuto all’incerto stato del ginocchio: l’unica vera preoccupazione di Rafa è recuperare al 100% fisicamente e, se il ginocchio permette, essere pronto per l’assalto al nono titolo consecutivo di Montecarlo in aprile.
Quindi i tornei negli Emirati, gli Australian Open e il cemento statunitense saranno un ‘test drive’ per evitare di ripetere l’errore di giocare a Wimbledon in condizioni meno che perfette. Rafa ha pagato un prezzo molto alto per quella decisione, avendo dovuto saltare l’Olimpiade di Londra, la difesa della medaglia d’oro e avendo rinunciato al ruolo di portabandiera spagnolo.
Il team Nadal ha fatto sapere che negli ultimi due mesi il recupero dalla tendinite è stato più veloce che nei precedenti 4 in cui la situazione era stata più lenta del previsto e aveva ingenerato frustrazione. Non ci resta che aspettare il 27 dicembre e oltre verso la primavera, per capire veramente quale sia il livello a cui il ginocchio di Rafa gli permette di giocare. Nessun dubbio invece sulla sua voglia di vincere.
Giulia Vai