30/12/2012 17:55 CEST - HOPMAN CUP

Arriva l'Hopman Cup, spettacolo e tradizione

TENNIS – A Perth va di scena il tradizionale appuntamento riservato alle rappresentative nazionali miste. Favorite Serbia e Usa, per l'Italia in campo Seppi e Schiavone. Stefano Tarantino

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Tomas Berdych e Petra Kvitova, vincitori della Hopman Cup 2012 (Paul Kane/Getty Images)
Tomas Berdych e Petra Kvitova, vincitori della Hopman Cup 2012 (Paul Kane/Getty Images)

Tutti pronti ai nastri di partenza, da questo week-end si inizia a fare sul serio.

Mentre nel torneo esibizione di Abu Dhabi va in scena la finale tra Novak Djokovic e Nicolas Almagro, a Perth inizia la 25° edizione dell'ormai immancabile appuntamento di inizio stagione della Hopman Cup, competizione che precede l'inizio delle competizioni ufficiali (il 30 partono Brisbane, Doha e Chennai per gli uomini, Brisbane, Auckland e Shenzen per le donne).

La manifestazione è ad inviti ed è riservata alle rappresentative nazionali miste, con 8 team divisi in due gruppi da quattro. In ogni girone ogni nazione affronta l'altra in sfide su tre partite (un singolare femminile, uno maschile ed il doppio misto), le prima classificata di ogni raggruppamento gioca nella giornata conclusiva la finale per l'assegnazione del trofeo.

L'evento nasce da un'idea maturata nel 1984 da tre ex tennisti australiani, Paul McNamee, Charlie Fancutt e Pat Cash, di creare un appuntamento riservato per l'appunto alle rappresentative nazionali miste e di dedicarlo al grandissimo Harry Hopman (1906-1985), buon giocatore australiano degli anni '30, ma soprattutto storico capitano della formazione di Davis “aussie”, guidata prima dal 1938 al 1939 e poi addirittura per ben 20 anni di seguito, dal 1950 al 1969.

Da giocatore Henry Christian Hopman (detto Harry) ha raggiunto in singolare per 3 volte consecutive la finale agli Australian Open (dal 1930 al 1932), ha fatto quarti di finale al Roland Garros (1930, battuto poi dal vincitore Cochet) e agli US Open (1938 e 1939).
Ma ancora meglio ha saputo fare in doppio, visto che in compagnia del connazionale Crawford ha vinto 2 volte gli Australian Open (1929 e '30) ed ha raggiunto altre 5 volte la finale (al Roland Garros nel '30 e nel '48,  agli US Open nel '39 e sempre in Australia nel 1931 e '32).
Non solo, il “mitico” Hopman ha vinto anche 5 slam nel doppio misto in compagnia della prima moglie Nell Hall, trionfando 4 volte in Australia ('30, '36, '37 e '39) e 1 volta agli US Open (1939).

Da capitano di Davis Hopman ha gestito l'epoca d'oro del tennis “Down Under”.
16 le insalatiere vinte sotto la sua guida, grazie a giocatori come Fraser, Emerson, Laver, Hoad, Newcombe, Rosewall, Alexander e via dicendo.

Nel 1970 Hopman si trasferì poi negli Usa dove tra gli altri seguì anche i giovanissimi Gerulaitis e McEnroe.
Insomma una vera e propria icona del tennis mondiale, a ragion veduta entrato nella Hall of Fame del tennis nel 1978 e sempre presente anche oggi nella disciplina tanto amata proprio grazie a questa competizione a lui dedicata.

Come detto in apertura, la Hopman Cup (evento ITF dal 1996) vede scendere in campo 8 team nazionali misti.
Siamo giunti alla 25° edizione e l'appuntamento di Perth è sempre più seguito dai media sia locali che internazionali.
Quest'anno è anche cambiata la sede, dalla Burswood Entertainment Complex Arena si passerà infatti alla Perth Arena, dotata di una capacità di ben 13.900 posti.

La formula negli anni è cambiata, all'inizio (la prima edizione è stata giocata nel dicembre del 1988) vi erano tra le varie rappresentative degli scontri diretti come in un normale tabellone di torneo, quindi quarti di finale, semifinali e finale.
All'inizio si giocava prima il singolare femminile, poi il doppio misto ed infine il singolare maschile.

In un secondo momento, pur di cercare di coinvolgere più nazioni si svolgevano addirittura degli incontri di qualificazione per accedere alla manifestazione.
Poi gradualmente si è passati alla formula attuale, 2 gironi da 4 squadre che si affrontano tra di loro, le sfide iniziano con il singolare femminile, proseguono con quello maschile e poi terminano con il doppio misto.

Rivisitando le varie edizioni passate non possiamo che rimarcare il grandissimo livello degli atleti che hanno partecipato alla manifestazione in questi 25 anni, da John McEnroe a Pat Cash, da Hana Mandlikova a Stefi Graf, da Martina Hingis ad Ana Ivanovic, da Boris Becker a Goran Ivanisevic, da Roger Federer a Tomas Berdych.
Ma soprattutto basta citare le coppie scese in campo per pensare allo spettacolo ai quali hanno assistito i fortunati spettatori, dai fratelli Sanchez (Emilio e Arantxa) a Stich-Graf, per passare a Hingis-Federer fino ai giorni nostri con Djokovic-Ivanovic (in gara anche quest'anno) e Berdych-Petrova.

Nell'albo d'oro la parte del leone la fanno gli Usa che vantano ben 6 successi (due volte protagonista James Blake) ai quali vanno aggiunte ben 4 finali, seguiti dalla “strana coppia” Spagna-Slovacchia a quota 3. Poco profeta in patria gli australiani, vincitori solo nel 1999 grazie a Mark Philippoussis e Jelena Dokic.

Mancheranno quest'anno i campioni in carica della Repubblica Ceca, nazione mattatrice nel 2012 delle competizioni a squadre (vincitrice oltre alla Hopman di Fed e Davis), ci sarà invece l'Italia assente nell'ultima edizione.

Gli azzurri saranno presenti con Andreas Seppi e Francesca Schiavone.
E' la settima partecipazione per l'Italia, purtroppo mai capace di arrivare in finale.
La Schiavone è la tennista più presente a Perth con ben 5 presenze, l'anno nel quale siamo andati più vicini alla qualificazione per la finale è stato il 2002, quando proprio la nostra “leonessa” e Davide Sanguinetti vennero estromessi dall'atto conclusivo solo per differenza set, essendo arrivati a pari punti con Belgio (Clijsters e Malisse) e Usa (Seles e Gambill). Pagammo a caro prezzo il 2-1 contro la Francia (Razzano e Clement), battuti nettamente dalle altre squadre.
Bravissima in quell'edizione la Schiavone, capace di battere sia la Clijsters che la Seles.

Anche quest'anno il compito pare proibitivo, i nostri ragazzi sono inseriti nel gruppo A come testa di serie nr. 3, insieme ai favoriti serbi (Djokovic ed Ivanovic), alla Germania (Haas e Petkovic) e ai padroni di casa australiani (Tomic e Barty).
Chiaramente l'ostacolo più grosso appare proprio la Serbia, che con la stessa formazione si guadagnò l'accesso alla finale nel 2011 prima di dover rinunciare per un problema agli addominali della Ivanovic (il posto dei serbi in finale fu preso dal Belgio rappresentato dalla Henin e da Bemelmans).
Certo se Djokovic dovesse presentarsi un po' stanco arrivando dall'esibizione di Abu Dhabi qualche speranzella ci potrebbe essere, ma in partenza il pronostico non è dalla nostra parte.
L'Italia giocherà contro la Serbia il 31 dicembre, contro la Germania il 2 gennaio e contro i padroni di casa australiani il giorno dopo. I primi due match sono programmati alle 3 della notte italiane (a Perth sono 7 ore avanti), l'ultimo alla 10.45 della nostra mattina, tutte le sfide andranno in diretta su Supertennis.

Se nel gruppo A sono favoriti i serbi, quello B appare leggermente più equilibrato, ma se in forma gli Usa con John Isner (già vincitore nel 2011 con la Mattek Sands) e Venus Williams dovrebbero avere la strada spianata verso la finale.
Nel loro girone anche Spagna (Verdasco e Medina Garrigues), Francia (Tsonga e Johansson) e Sudafrica (Anderson e Scheepers).

Tra le finali più particolari, ricordiamo quella persa dalla Svizzera che schierava Hingis e Rosset nel 1996, quando nel doppio decisivo il lungagnone elvetico all'ennesimo match-point sprecato arrabbiandosi con sé stesso picchiò violentemente la mano contro un tabellone pubblicitario e si infortunò, regalando con il suo ritiro la vittoria agli avversari (si dice che mamma Hingis si arrabbiò parecchio nell'occasione).
Oppure quella davvero a sorpresa del 2000 tra il Sudafrica e la Thailandia, vinta nettamente dal duo Coetzer/Ferreira, con i futuri campioni capaci di eliminare gli Usa (Blake e Stevenson) ed i finalisti asiatici (Scrichapan e Tanasugarn) di sorprendere nel girone eliminatorio gli australiani campioni in carica (Dokic e Philippoussis) e la Slovacchia (Kucera e Nagyova).

Si parte con Spagna-Sudafrica, che lo spettacolo abbia inizio.


 

Stefano Tarantino

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