02/01/2013 13:53 CEST - La stampa spagnola

A Nadal tutto si perdona

TENNIS - Mentre da noi crescono i dubbi e le critiche allo staff di Rafa per la gestione dell'infortunio, in Spagna i giornali attendono con fiducia il suo ritorno: niente illazioni né cattivi pensieri. Teo Gallo

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Rafael Nadal (Photo by Clive Rose/Getty Images Sport)
Rafael Nadal (Photo by Clive Rose/Getty Images Sport)

Nadal sembra ormai un fantasma nel circuito ATP, che appare e scompare nel giro di pochi giorni. Il suo ennesimo rinvio e il forfait all'Australian Open hanno scatenato una serie di reazioni da parte degli appasisonati di tutto il mondo e di parte della stampa estera, ma in patria Rafa è protetto da un atteggiamento onnicomprensivo da parte dei media. Nessun giornale né mezzo di comunicazione osa mettere in dubbio la veridicitá dei suoi messaggi e delle diagnosi, e non si trovano critiche di alcun tipo sulla gestione di questa vicenda. Pochi o nulli i pezzi di riflessione su quanto sta accadendo. Rafa e il suo clan mantengono per i giornalisti spagnoli un'aurea di infallibilitá che non è stata ancora scalfita. Dagli articoli e dai servizi traspare amarezza, anche una certa velata preoccupazione, ma niente di piú.

La rinuncia all'AO è vista come un semplice contrattempo: JJ Mateo, de El País, si è limitato a riportare le parole di Rafa, sottolineando peró come l'assenza si stia prolungando e rischi di diventare uno dei periodi piú lunghi di inattivitá nella storia di questo sport, senza che ci sia di mezzo una operazione. La gastroenterite che da noi ha suscitato dubbi e illazioni, viene presa molto sul serio. "Ha alterato il suo programma di recupero, e Rafa non si sente preparato per affrontare gare a cinque set e le temperature estreme dell'Australia" dice Mateo. In nessun momento si accenna anche solo minimamente a sospetti di doping, una parola tabú. Quale sia il vero pensiero di Mateo, non è dato saperlo, ma pubblicamente non si pone interrogativi.

I quotidiani sportivi (Marca, Sport, As, Mundo Deportivo) sono sulla stessa linea: Neus Yerro è una giornalista catalana molto vicina al clan di Rafa, scrive su Sport. Ha condiviso piú volte momenti privati con lui e il suo gruppo negli ultimi anni: eppure la sua analisi pubblicata il 30 dicembre si risolve in una considerazione: "Non ho idea di quello che ci si possa aspettare da Nadal nel 2013". Anche in questo caso ci si attiene alla versione ufficiale: la prudenza e la calma predicate dal giocatore nel suo ultimo messaggio vengono considerate naturali. Suggerisce la possibilitá che la carriera di Rafa si trasformi in un continuo "stop and go", con pause continue in determinati periodi dell'anno. "La fame di competizione puó essere una cattiva consigliera" dice.

Il giornale generalista ABC elenca quelle che a suo dire sono i "Punti chiave" dell'assenza di Rafa. L'infortunio, i continui rinvii, i tornei ormai persi (Giochi, Us Open, ecc...), i problemi fisici collaterali, Acapulco all'orizzonte....ma nessuna critica, nessun sospetto, nessuna domanda scomoda posta alla crew del giocatore. Negi ultimi giorni hanno contattato Toni Nadal, che ha brevemente confermato il ritorno di Rafa agli allenamenti. Tutti ad Acapulco e a posto cosí. Di sicuro l'evento messicano non è mai stato cosí presente nelle cronache sportive in tutta la storia del torneo.

Questo atteggiamento accondiscendente verso Nadal è ormai una costante da anni e non stupisce: l'impressione è che nessuno abbia voglia di mettere in discussione le scelte di un giocatore che è "patrimonio nazionale" come nessun altro atleta. Rafa e i suoi hanno un rapporto piú che buono con la stampa nazionale, in alcuni casi ottimo, soprattutto con i giornalisti di Barcellona. Un po' per amicizia, un po' per non rischiare di inimicarsi Rafa, sembra che tutti accettino la versione ufficiale senza fare una piega.
Nadal ha ricevuto la sua dose di critiche in determinati momenti della sua carriera, anche in Spagna, ma per altri motivi, di solito futili: la mancata partecipazione a questa o quella eliminatoria, l'uso di un jet privato a carico della federazione per averlo il prima possibile nella finale di Siviglia con l'Argentina, qualche critica sul suo modo di intendere il tennis. Molti spagnoli tifano Federer e non amano il suo tennis nerboruto. Ma i giornali sono sempre con lui. L'idea che il suo staff stia nascondendo qualcosa non è nemmeno presa in considerazione. Ma nei commenti dei lettori si trovano tutti i dubbi e le contraddizioni sorte inevitabilmente qui da noi, dimostrando ancora una volta che il pubblico non si lascia fregare. Scrive un lettore di Marca: "Le dichiarazioni contradditorie sul suo ultimo infortunio da parte di medici e staff sono molto strane. Anche il forfait ai Giochi, un evento in cui i controlli antidoping sono numerosi".

Teo Gallo

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