19/01/2013 12:13 CEST - AUSTRALIAN OPEN DONNE

Azarenka rischia, Serena no, Stephens ok

TENNIS - Finalmente una partita. Viktoria Azarenka ha rischiato grosso con la Hampton, alla fine la nr.1 del ranking prevale 62 al terzo set. Avanzano anche Kirilenko e Kuznetsova. Tutto facile per Serena.la Stephens supera la Robson. Roberto Salerno, Karim Nafea

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Australian Open, Victoria Azarenka
Australian Open, Victoria Azarenka

Vika Azarenka (BLR)(1) b. Jamie Hampton (USA) 6-4 4-6 6-2

“Posso avere anch’io un problema alla schiena?”
Vika Azarenka raggiunge gli ottavi ma, dopo la pletora di massacri distribuita dalle prime della classe, oggi c’è stata partita. E lo dobbiamo all’americana Jamie Hampton.
Che non fosse la solita sparring partner Jamie l’ha mostrato fin da subito, reggendo senza batter ciglio il ritmo della bielorussa e trovando molte soluzione con entrambi i fondamentali. Vika sembra andar via facile ma dopo un decina di minuti di gioco inizia il clinic, non previsto, della Hampton. Il diritto della ventitreenne dell’Alabama comincia a produrre vincenti a ripetizione, da ogni angolo del campo. Ogni braccio di ferro prolungato termina con l’Azarenka che vede sfilare una sassata della Hampton. La partita, tuttavia, sembra filare liscia per la campionessa in carica. Invece, con l’andare dei minuti e l’aumentare dei vincenti, è la pazienza di Vika a filare via. Sul 5-1 il servizio abbandona la bielorussa che con tre doppi falli restituisce un break; la Hampton guadagna inerzia e comincia a comandare con i piedi ben dentro la linea di fondo. Il secondo break viene ripreso in un lampo ma, sul 4-5, al momento di completare la rimonta, Jamie si sveglia dal sogno e, con un doppio fallo, consente alla prima giocatrice del mondo di chiudere un tribolatissimo primo set: 6-4.
Finita.
E invece no. L’Azarenka è ancora nervosa, Jamie vuole riscattare il brutto finale: l’inizio del secondo parziale e convulso ed il gioco emotivo si risolve in tre break consecutivi. La Hampton è bravissima a raccogliere le redini del match confermando il break. In questo momento lo scout dice 30-14 alla voce vincenti: Jamie sta letteralmente prendendo a pallate la prima giocatrice del mondo. Vika si tiene a contatto ma l’americana ci crede. Sul 5-3, Vika salva (anche grazie al servizio) due set point e costringe la Hampton a servire per chiudere il set. Al cambio campo Jamie subisce un trattamento alla schiena e da questo MTO nasce il suo capolavoro.
Un game di gran coraggio nel quale ogni colpo lascia la racchetta della statunitense accompagnato da una smorfia di dolore. La mobilità è ridotta ma Vika ha perso ogni briciolo di lucidità e permette all’obice chiamato Hampton di colpire da fermo: il set è storia, 6-4.
Jamie è eroica anche all’inizio del terzo parziale (break in apertura) ma la schiena fa male e Vika ritrova un barlume di saggezza riscoprendo la soluzione lungo linea. Neanche il tempo per l’illusione della sorpresa e l’Azarenka chiude 6-2.
Partita troppo atipica per cavarne indizi sullo stato dell’Azarenka che, in ogni caso, adesso sarà sotto esame.
Solo tanti applausi per la Hampton. (Karim Nafea)

Ascolta Victoria Azarenka

M. Kirilenko b. Y. Wickmayer 7/6 (4) 6/3

La russa e la belga non si erano mai incontrate prima di oggi e hanno dato vita ad un incontro tra i più interessanti della settimana. Sulle note della colonna sonora de "Il cacciatore" (I love you Maria) cantata da uno sparuto gruppo di tifosi russo, la Wickmayer teneva il proprio servizio per poi aggredire la Kirilenko. La belga non sfruttava la prima delle due palle break, ma forse ancora assonnata, Maria regalava il break con uno rovescio di due metri in corridoio. La Kirilenko ci metteva un altro po' a svegliarsi, iniziava con un doppio fallo anche il terzo game ma sulla palla per andare 0-3 finalmente si scuoteva, metteva due buone prime e portava a casa il suo primo game dopo un lungo scambio concluso male dalla belga. 

Da quel momento in poi la partita seguiva l'andamento dei servizi, con la russa che faceva meno fatica a tenere il servizio. L'inevitabile tiebreak era altamente spettacolare con le due ragazze che provavano ad aggredirsi addirittura seguendo volentieri a rete dei colpi molto profondi. La Kirilenko era forse più lucida e al secondo set point riusciva a chiudere. 

Secondo set meno lineare, iniziato di nuovo molto male dalla Kirilenko con due doppi falli di fila e conseguente break. Ma la Wickmayer rendeva subito il favore e con un doppio fallo regalava a sua volta una palla break che annullava con un gran rovescio stretto. La russa riusciva a procurarsene un altro e stavolta uno splendido pallonetto le dava il controbreak. Ma nel game successivo ancora un break a zero riportava la belga avanti. Nel festival dei break toccava alla Kirilenko riportarsi in parità, ma stavolta la Kirilenko teneva il servizio e riusciva ancora a brekkare l'avversaria. La Wickmayer non ne aveva più e la Kirilenko poteva chiudere senza particolari problemi. Purtroppo per lei sul prossimo turno si staglia la minacciosa figura di Serena.... (Roberto Salerno)

Kuznetsova b. Suarez Navarro 6-2 4-6 6-3

Una partita che all’inizio sembrava una passeggiata si trasforma in una battaglia per Svetlana Kuznetsova che supera in 3 set la spagnola Suarez Navarro in 2 ore e 8 minuti e si qualifica per gli ottavi di finale a Melbourne
Il primo set è un dominio della russa che vola via 5-1 prima di perdere un turno di battuta e poi chiudere 6-2. Nel secondo set la qualità di gioco della campionessa 2004 di Flushing Meadows diventa altalenante, alternando errori e colpi vincenti in successione continua. La spagnola sale 3-1, si fa rimontare sul 4-4 e poi chiude 6-4.

E’ ancora la Suarez Navarro a prendere un break di vantaggio in apertura di terzo set; stavolta la Kuznetsova è pronta a reagire e riprende la sua avversaria e la stacca con un break che sembra decisivo sul 3-2: niente da fare, cede la battuta da 30-0 e il punteggio la vede ancora avanti 4-3: due game lottatissimi decisi ai vantaggi le consentono infine di tirare un sospiro di sollievo.

Svetlana attende la vincente di Wozniacki- Tsurenko al prossimo turno, dove, al di là della sua bugiarda classifica attuale (N.75), potrebbe avere più di una chance. (Luca De Gaspari)

Serena Williams b. Ayumi Morita 6-1, 6-3

Partita leggermente più complicata di quanto non possa far sembrare il punteggio per la favorita del torneo Serena Williams contro la giapponese Ayumi Morita, n.72 del ranking WTA. Giocatrice di piccola statura, la nipponica gioca un tennis abbastanza atipico, fatto di tutti colpi bimani e di grandi anticipi che effettua giocando quasi sempre dentro la linea di fondo campo. Strategia tutt’altro che semplice soprattutto quando dall’altra parte c’è una giocatrice della potenza di Serena, oggi particolarmente ispirata al servizio (9 ace e 67% di prime palle, tirate sempre a tutta velocità, alcune anche sopra i 200 km/h). Il primo set ha avuto un punteggio forse troppo severo nei confronti della giapponese, la quale ha lottato ai vantaggi parecchi game, anche sul servizio dell’americana: quando infatti si inizia a giocare a tennis invece che a wrestling con racchetta, la Morita dimostra di avere timing e geometrie, ma nella maggior parte dei casi la Williams tira semplicemente troppo forte per poter abbozzare una qualunque strategia.
Ed anche quando all’inizio del secondo set la giapponese si porta in vantaggio per 3-0, non si ha mai la sensazione che la partita possa cambiare direzione, tanto che senza mostrare alcun tipo di tensione Serena infila sei giochi consecutivi e chiude il match in scioltezza. “Mi sento pronta per la seconda settimana quando i match saranno più impegnativi – ha dichiarato la n.2 del mondo alla ESPN – non ho niente da perdere, vediamo come andranno le cose”.

Ascolta l'audio della conferenza stampa di Serena Williams

(Vanni Gibertini)

Stephens-Robson 7-5 6-3 (Stefano Tarantino)

La giovane promessa americana Sloane Stephens, già nr. 29 del ranking Wta, vince un match duro e carico di tensione contro la britannica Laura Robson e accede agli ottavi di finale dove incontrerà una tra Kimiko Date e Bojana Jovanovski, quindi con serie possibilità di accedere ai quarti dello slam australiano.

Dopo essere stata la giocatrice con la classifica più bassa di sempre a vincere un match ad Indian Wells ed essersi meritata il soprannome di piccola Williams (ma fisicamente siamo ancora lontani da quello standard) la giovane Stephens si guadagna sul campo un proscenio importante.

Come abbiamo detto all'inizio partita non bella, le due tenniste sapevano dell'importanza del match e la qualità del gioco ci ha rimesso.
La Robson è partita molto male, probabilmente con ancora le tossine da smaltire del match vittorioso con la Kvitova. Subito sotto 1-4, la britannica ha chiamato un Medical Time-Out per un problema nella parte superiore della schiena.
Come spesso accade al ritorno in campo il match cambia volto, la Robson risale sino al 4 pari, sul 4-5 salva un paio di set point e vince un game interminabile ma poi alza bandiera bianca nel dodicesimo gioco.

La Stephens sente che è il momento per scappare ed allunga di nuovo anche nel secondo set, vola di nuovo sul 4-1 ma la Robson torna sotto sul 3-4.
Sarà un fuoco di paglia, la britannica sbaglia troppo, tanto, la Stephens non perdona e chiude 6-3.

Jovanoski b Date 62 76()

Poteva essere un massacro ed invece è stata una partita tirata. La Date per poco non riesce ad allungarla al terzo set ed allora chi sa che cosa può succedere.
In avvio nessuno avrebbe pensato che potesse reggere il ritmo superiore della giovane serba. La Date, conquistato il primo game, subisce un parziale di sette giochi ad uno andando sotto di un set ed un break.
La Jovanoski in vantaggio due a zero e servizio sciupa l'occasione di andare avanti tre a zero e da lì è battaglia. Il sole è calato e pochi rumorosi spettatori sono rimasti sugli spalti mentre fa sempre più freddo. La Date va anche avanti 4 a 3 e servizio ma non ha mai la palla del 5 a 3. Sul 5 pari la date ha anche la palla per andare a servire per il set ma non la sfrutta. Il match si allunga al tie break e la serba prende il largo e non si guarda più indietro. Onore comunque alla giapponese per aver giocato una partita coraggiosa. E congratulazioni alla serba che raggiunge gli ottavi in uno slam per la prima volta, affiancandosi a Djokovic, Tipsarevic e Ivanovic.

Da Melbourne Angelo Lo Conte, Daniele Malafarina, Roberto Salerno

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