26/02/2013 12:01 CEST - Personaggi

Kleybanova: "Tornerò prima dell'estate"

TENNIS - Alisa Kleybanova è pronta a rientrare. Vinta la sua battaglia contro il linfoma di Hodgkin, ha tentato il ritorno a Miami l'anno scorso ma è stata solo una parentesi. A gennaio anche Ross Hutchins ha annunciato di avere la stessa malattia. "Il successo di Alisa è un esempio" ha detto. Alessandro Mastroluca

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Alisa Kleybanova
Alisa Kleybanova

“Tornerò prima dell'estate”. Alisa Kleybanova l'ha promesso a se stessa, a chi le è stata vicino durante i lunghi mesi di malattia. “Sono sempre stata una combattente, ho lottato per tutta la vita, posso certamente farlo ancora”.

Classe 1989, Kleybanova era la più grande speranza di ricambio al vertice per il tennis russo insieme a Pavlyuchenkova, più giovane di due anni. Nel 2010 la russa ha vinto due titoli, a Kuala Lumpur e Seoul, e a febbraio 2011 ha raggiunto il suo best ranking, al n.20. Ma dopo la sconfitta 63 75 contro Shahar Peer al secondo turno a Roma, la sua attività si ferma. Sta male, ma ancora non sa perché. La ragione la rivela il giorno del suo 22mo compleanno, il 15 luglio: le è stato diagnosticato il linfoma di Hodgkin.

Inizia a curarsi proprio a Roma (dove giocava il suo fidanzato, il pallavolista Giacomo Rigoni), prima di trasferirsi al reparto di Ematologia dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia e affidata all'equipe del dottor Flavio Falcinelli e della dottoressa Maria Capponi. “Ha affrontato il problema per 6-7 mesi senza mai un lamento e con grande umiltà” ha spiegato Falcinelli. In seguito Alisa si è sottoposta alla chemioterapia e successivamente alla radioterapia con la professoressa Cinthia Aristei, responsabile del reparto di oncologia".

Alisa guarisce e dopo due mesi, a marzo dell'anno scorso è già in campo, grazie a una wild card per il torneo di Miami. Passa il primo turno battendo la svedese Johanna Larsson, ma cede al secondo in due set a Maria Kirilenko. Evidentemente il suo fisico non è ancora pronto, ma non rimpiange la scelta di averci comunque provato. “Desideravo troppo tornare a giocare” ha spiegato al New York Times. “Da quando sono piccola sono stata abituata al duro lavoro, alla disciplina. Per tutta la vita ho imparato ad affrontare le cose da sola, perciò sono stata pronta quando mi sono trovata di fronte a grandi problemi, anche se questo era diverso da qualsiasi altra cosa mi fosse mai successa. Ho una grande motivazione: vivere al 100 per cento ogni giorno della mia vita”.

Ora Alisa, una volta ricevuto l'ok dei medici, potrà cominciare a programmare il suo rientro. Probabilmente stavolta tornerà in eventi secondari per iniziare a ricostruire una classifica che la vede oltre la posizione numero 500. “Credo che avrò bisogno di verificare le mie condizioni prima di giocare un grande torneo, perché ormai sono fuori da troppo tempo. Devo essere sicura di me stessa, non voglio rischiare la mia salute e giocare tornei importanti, con partite dure già dai primi turni, senza essere sicura di potercela fare”.

A gennaio, dopo Taylor Ross (per cui è stata organizzata una commovente partita con incasso devoluto in beneficenza, http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/10/03/781294-quando_tennis_speranza.shtml), anche il britannico Taylor Hutchins, che aveva sfiorato la qualificazione al Masters in doppio con Colin Fleming, ha annunciato di avere il linfoma di Hodgkin e di doversi sottoporre a un ciclo di chemioterapia di sei mesi. Nemmeno lui si è abbattuto. Ha organizzato un esibizione di doppio, il “Rally Aagainst the Cancer” nella giornata conclusiva del torneo del Queen's, il prossimo 16 giugno. Parteciperanno anche Henman e Murray e l'incasso andrà all'ospedale Royal Marsden, dove Hutchins è in cura. “Pensare a questo progetto mi ha aiutato ad alzarmi dal letto la mattina, a non preoccuparmi solo di cosa sarebbe emerso dalle radiografie. Organizzare questo evento, grazie anche al direttore del torneo, Chris Kermode, mi ha reso più forte”.

Alisa gli ha subito scritto un'e-mail, all'inizio di febbraio. “Deve sapere che se avrà bisogno di parlare con qualcuno, ci sarò sempre. Non voglio disturbarlo troppo però, perché sono sicura che ha già tante persone intorno che gli dicono molte cose diverse”.

In un'intervista al Telegraph, Hutchins ha detto che considera il successo di Kleybanova come un'ispirazione. “Ho visto che Alisa è riuscita a rientrare in dieci mesi. Spero di potercela fare per la fine dell'anno, e magari di esserci agli Australian Open del 2014”.

“Sono felice se posso essere di esempio” ha detto Alisa. “Essere un'atleta mi ha dato la forza di andare avanti. Già da piccola avevo i miei obiettivi nella vita, i miei problemi. A essere campioni si impara da subito”.

Alessandro Mastroluca

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