27/02/2013 23:11 CEST - Approfondimenti

40 anni di numeri 1. Dal '90 a oggi: storia dell'ATP Tour

TENNIS - Dal 1990 l'ATP Tour rimpiazza il Grand Prix e la classifica diventa ancora più credibile. Sono gli anni di Edberg, del dominio di Sampras, dell'avvento di Federer e della rivalità con Rafa Nadal. Federico Romagnoli

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Pete Sampras (Clive Mason, Getty Images)
Pete Sampras (Clive Mason, Getty Images)

Dal 1990 il tour ATP rimpiazza il vecchio Grand Prix e la classifica ATP assume una maggiore credibilità: non accadrà più che tennisti capaci di mettere in piedi una grandissima stagione vengano penalizzati come Lendl e Connors nel 1982, Ashe nel 1975, Vilas nel 1977 e via dicendo. Tant'è che nessun giornalista porrà più dubbi sui risultati.

Siamo però davvero sicuri che tutti i numeri 1 della nuova era ATP siano indiscutibili? Ci sono state annate enormemente frastagliate, in cui i tennisti hanno raggiunto la vetta della classifica solo grazie a piccoli ritagli di punteggio. La classifica è matematica, non si discute. Il punto è: è giusto che dei ritagli contino più di trofei interi? Perché in alcune annate è proprio la costanza (a volte anche in tornei davvero minori) a piazzare al numero 1 giocatori che in realtà negli appuntamenti importanti, come vedremo, hanno raccolto meno di altri.

A ogni modo, con questa seconda parte dell'articolo non intendo delegittimare i numeri 1 ufficiali della ATP come ho fatto nella prima (dove d'altro canto ho riportato fatti accettati ormai con larghissima maggioranza nel mondo tennistico): intendo semmai offrire delle alternative laddove i risultati sono stati più traballanti. Per cui, mentre nella prima ho distinto fra "numero 1 ufficiale" e "numero 1 effettivo", qui parlerò di "numero 1 ATP" e (eventualmente) di "numero 1 onorario", in modo da smorzare l'eventuale sensazione di perentorietà (aka evitarmi una Ubi-crocifissione in sala mensa).

Con questa bizzarra nomenclatura intenderò colui che ha portato a casa più titoli di peso, indipendentemente dai vari ritagli (posto che, in caso di situazione paritaria, una finale di Slam in più o in meno fa eccome la differenza). Vediamo cosa ne esce...

P.S. Nel computo includerò anche la Grand Slam Cup istituita dalla ITF, all'epoca considerata un'esibizione dall'ipocrita ATP (che si è poi ricreduta e oggi la include nei vari albi) e non assegnante punti in classifica, ma nei fatti un vero e proprio torneo di fine stagione, di enorme prestigio, con un palco di partecipanti non inferiore al Masters e premi monetari da farlo impallidire. Fra l'altro venne introdotta proprio nel 1990, subito dopo la scomparsa delle WCT Finals, di fatto sostituendole. Si è giocata fino al 1999.

1990
Numero 1 ATP: Stefan Edberg
A fine stagione Edberg è per la prima in volta in vetta alla classifica ATP. Il regno di Lendl è terminato (sigh). Lo svedese ha in effetti accumulato più trofei di peso di chiunque altro: inizia l'anno ritirandosi in finale a Melbourne, ma poi vince Wimbledon, Indian Wells, Cincinnati e Parigi-Bercy. Dietro di lui è un puzzle.

Becker si piazza secondo grazie alla costanza: arriva in finale a Wimbledon, dove perde, e vince in tutto cinque titoli (solo Stoccolma di un certo prestigio). Decisamente meglio sia Lendl (Australian Open più una manciata di titoli minori), sia Sampras (US Open e Grand Slam Cup), sia Agassi (Masters, Miami, Coppa Davis e due finali di Slam, perse entrambe), e forse che forse persino Andrés Gómez, visto che fra i suoi quattro titoli c'è il Roland Garros. Siamo certi che Simply Red lo scambierebbe volentieri con Stoccolma.

1991
Numero 1 ATP: Stefan Edberg
Numero 1 onorario: Jim Courier
Anno da manicomio per gli analisti del tennis. Vincono tutti di tutto. Un po' come nel 1990, solo che questa volta il numero 1 non riesce a spiccare. Anzi nel personale foglio di calcolo del signor Effe Erre l'artistico svedese è addirittura terzo. Ambè, il personale foglio, sai quanto ce ne frega a noi del personale foglio? Avete ragione, ma abbiate pazienza, ognuno ha le malattie che si merita, la mia è il nerdismo tennistico.
Però Edberg di sostanzioso vince solo lo US Open (e non raggiunge altre finali di Slam): il resto sono piazzamenti e titolini (non pochi, ben cinque, ma titolini). Jim Courier invece si pappa Roland Garros, Indian Wells e Miami (e di finali di Slam ne raggiunge due): negli appuntamenti grossi trovo insomma che si sia comportato decisamente meglio. Così come Becker: due finali di Slam anche per lui (vittoria in Australia), più Stoccolma. Nel suo caso è però probabilmente mancata quella costanza che in una classifica di stampo rigidamente numerico deve pur contare qualcosa, quindi tutto sommato il numero 3 è appropriato. Wimbledon va a Michael Stich: sarà il suo unico Slam. Che giocatore però!

1992
Numero 1 ATP: Jim Courier
Non c'è discussione: Australian Open, Roland Garros, Roma e Coppa Davis (con Agassi). Così come per il numero 2: Edberg è l'unico oltre a Courier con due finali di Slam (vince lo US Open). Porta inoltre a casa Amburgo, in un anno in cui i nove Masters Series (li chiamo così per comodità, hanno cambiato nome troppe volte) vengono vinti da otto giocatori diversi. Sampras è terzo ma i suoi risultati, considerandone le capacità, sono deludenti: perde in finale a New York e vince solo Cincinnati di rilievo. Ottiene di più Agassi, nonostante sia solo nono a fine anno: Wimbledon, Toronto e Coppa Davis. Per il resto combina pochetto (o non sarebbe finito nella parte bassa della top-10 con quei titoli), ma siamo sicuri che tutti quelli dal numero 3 al numero 8 scambierebbero volentieri quella stagione con l'autore di "Open".

1993
Numero 1 ATP: Pete Sampras
Wimbledon, US Open, Miami e altri cinque titoli: tanto basta al greco-americano per issarsi in vetta. Michael Stich (Masters, Amburgo, Stoccolma e una gran Coppa Davis) si piazza secondo, ma è un risultato tutt'altro che granitico. Negli Slam, con una sola semifinale, impallidisce rispetto a Jim Courier (tre finali, di cui una vinta in Australia), che guadagna fra l'altro Indian Wells e Roma, meritando probabilmente il titolo di runner-up della stagione più del tedesco. Il Roland Garros va a Sergi Bruguera (così come Monte-Carlo).

1994
Numero 1 ATP: Pete Sampras
Australian Open, Wimbledon, Masters, Indian Wells, Miami, Roma e altri quattro titoli. Deve anche verniciarvi la staccionata il povero Pete? Agassi è il legittimo numero 2 (US Open, Toronto e Parigi-Bercy). Il Roland Garros va nuovamente a Bruguera.

1995
Numero 1 ATP: Pete Sampras
Tre giocatori hanno un'annata memorabile. Sampras più di tutti però: Wimbledon, US Open, Indian Wells, Parigi-Bercy, Coppa Davis (con una finale in Russia di intensità wagneriana) e una sconfitta nell'ultimo match di Melbourne. Agassi finisce secondo e Thomas Muster terzo, ma per quanto mi riguarda è pari merito. Per Andreino arrivano Australian Open, Miami, Montreal, Cincinnati, tre titoli più piccoli e una sconfitta nell'ultimo match di Flushing Meadows. Per Muster undici titoli su terra battuta, fra i quali Roland Garros, Roma e Monte-Carlo (che goduria questa vittoria!), più il Masters Series di Essen sul sintetico e battendo Sampras. Se vi fosse venuto il dubbio, sì, Muster mi sta simpatico.

1996
Numero 1 ATP: Pete Sampras
Numero 1 onorario: Boris Becker
Giù la mannaia! Piano con le baionette! Allora, Sampras vince lo US Open (unica finale di Slam) e il Masters, ma nei Masters Series è un mezzo pastrocchio. Si riprende con un bel bottino fra i titoli più piccoli (ben cinque): non riesco però a dargli più peso di tanto. Per carità, è vero che sconfisse nomi come Agassi, Martin e Chang in questa serie, ma sconfiggere Agassi in quello che è l'equivalente di un 250 attuale non può rappresentare un momento chiave nella storia del tennis.

L'alternativa che propongo non è a ogni modo il numero 2 ATP del 1996, Michael Chang, estremamente costante ma vincente solo Indian Wells fra le gare di rilievo, e come ho scritto sto cercando di individuare i più vincenti, non quelli con più punti (per quello basta la fredda classifica).

Boris Becker ha avuto un'annata poco considerata a causa delle defezioni in ben due Slam (Parigi e New York), ma a ben vedere è stata ottima. Analizziamola senza paraocchi: Australian Open, Grand Slam Cup, Stoccarda e due titoli minori (uno comunque è il Queen's).

Paragoniamolo a Sampras. Hanno uno Slam a testa e un torneo di fine anno a testa. A favore di Sampras ci sono più titoli fra i tornei rimanenti (cinque a tre) e migliori piazzamenti negli altri tre Slam (ma nessuna finale e due uscite abbastanza premature). A favore di Becker l'aver vinto un Masters Series (sfuggito a Sampras) e l'aver raggiunto la finale in entrambi i tornei di fine anno, mentre Sampras saltò uno dei due. Gli head-to-head dicono infine 2 a 1 per il tedesco.

Insomma è una situazione abbastanza vicina allo stallo. Sampras è stato più costante, e se la Grand Slam Cup avesse fornito i punti che una simile manifestazione meritava di fornire, Becker sarebbe finito ben più in alto di quel misero numero 6 (non in vetta, comunque).

Detto ciò, non voglio incorrere nell'ira dei fan di Sampras: la classifica è fatta anche dai ritagli di punti, che in una delle stagioni più frammentate di sempre, quale il 1996, dovranno pur contare qualcosa. Insomma il suo numero 1 è probabilmente sensato. Mettiamola così e tagliamo la testa al toro: in quella stagione di trofei sostanziosi lui ne vinse due, Becker tre.

Per la cronaca: Wimbledon a Richard Krajicek, Roland Garros a Yevgeny Kafelnikov.

1997
Numero 1 ATP: Pete Sampras
In questa stagione Pete, fortemente contrariato per la mia ipotesi Becker sul 1996, mi dimostra chi comanda: Australian Open, Wimbledon, Masters, Grand Slam Cup (in modo che non gliela si possa di nuovo usare contro, a Pete lo freghi una volta ma la seconda te lo fa vedere lui), Cincinnati e Parigi-Bercy. Dietro a lui c'è una tale polveriera che non serve proprio starsi a impazzire: il numero 2 di Patrick Rafter (US Open) appare comunque legittimo. Il Roland Garros lo vince il misconosciuto Gustavo Kuerten, che entrerà presto nell'immaginario tennistico in qualità di terraiolo col gioco più poetico del creato.

1998
Numero 1 ATP: Pete Sampras
Numero 1 onorario: Patrick Rafter
No, non odio Sampras. Ammetto candidamente di stare dalla parte di Agassi, ma un simile campione non merita altro che rispetto. Però il suo numero 1 del 1998 è veramente uno dei più fiacchi nella storia del tennis recente. Wimbledon e tre titolini piccini picciò. Nessun'altra finale di Slam, nessun Masters Series.
Patrick Rafter ha invece lo US Open, i due Masters Series estivi, e i tre titolini piccini picciò a rimpolpare li tiene comunque pure lui. Insomma in questo caso il numero 1 del 1998 lo meriterebbe davvero l'australiano, quel'"onorario" è sin troppo generoso.

Detto ciò, se quel vulcano di talento rispondente al nome di Marcelo Ríos avesse vinto quella finale di Melbourne anziché farsi piallare dall'altrettanto estroso Petr Korda, ora non staremmo manco a parlarne. El Chino quell'anno vinse Grand Slam Cup, Indian Wells, Miami e Roma: uno Slam l'avrebbe reso numero 1 con distacco. Roland Garros? Carlos Moyà.

1999
Numero 1 ATP: Andre Agassi
Lazzaro risorge e raggiunge tre finali di Slam, vincendo Parigi e New York. Per la precisione, Parigi la conquista anche indoor. Kafelnikov chiude al numero 2, ma ha solo l'Australian Open di importante nella faretra. Sampras è il vero tallonatore di Agassi, con Wimbledon, Masters e Cincinnati dalla sua. Paradossalmente, è stato più forte quest'anno che nel 1998.

2000
Numero 1 ATP: Gustavo Kuerten
La stagione è estremamente frantumata, Roland Garros, Tour Finals e Amburgo bastano a Gustavo per regnare. Marat Safin (US Open, Toronto, Parigi-Bercy) e Sampras (Wimbledon, Miami, finale US Open) gli stanno col fiato sul collo. In Australia vince Agassi.

2001
Numero 1 ATP: Lleyton Hewitt
Ancora più frantumata della precedente. Lleyton Hewitt vince US Open e Tour Finals, Kuerten vince Roland Garros, Monte-Carlo e Cincinnati, Agassi vince Australian Open, Indian Wells e Miami. Prendendo i risultati di peso, contando che hanno tutti una sola finale Slam e che il torneo di fine anno è più importante di un Masters Series, ma non di due, ne esce una situazione di stallo fra ben tre nomi. Per una volta non solo è giusto, ma addirittura necessario che siano i ritagli a decidere.
P.S. Nel frattempo a Wimbledon va in scena la favola di Goran Ivanišević.

2002
Numero 1 ATP: Lleyton Hewitt
Wimbledon, Tour Finals e Indian Wells consentono a Hewitt un numero 1 un po' più deciso di quello del 2001, se non altro perché dietro ha una dispersione di trofei che raggiunge livelli subatomici. Thomas Johansson vince in Australia, Sampras a Flushing Meadows: nessuno dei due entra in top-10! Albert Costa vince il Roland Garros e chiude nono. Agassi finisce secondo a suon di Masters Series (Miami, Roma, Madrid) e batoste (c'è lui a New York contro Pete). Un papocchio che visto oggi fa sorridere, ma che rendeva quell'epoca certamente più eccitante di quella attuale (e il tennis era comunque di livello spettacolare).

2003
Numero 1 ATP: Andy Roddick
Numero 1 onorario: Juan Carlos Ferrero
V'ho fregato, ammettetelo. V'aspettavate quell'altro lì, coso. Ma tanto coso è stato numero 1 per settecento miliardi di settimane, non ha certo bisogno che io gliene aggiunga altre. Tornando seri: la lotta è a tre, fra Andy Roddick, J.C. Ferrero e Roger Federer.

Roddick vince US Open, Coppa Rogers e Cincinnati, Ferrero vince Roland Garros, Monte-Carlo e l'indoor di Madrid, Federer vince Wimbledon, non riesce a conquistare alcun Masters Series, ma riequilibra col torneo di fine anno. A livello di trofei minori Federer è decisamente quello messo meglio: ne ha cinque, contro i tre di Pandy e il Valencia solo soletto di Mosquito. La situazione si ribalta però negli Slam: Ferrero è il più solido (è l'unico con due finali, non esce mai prima degli ottavi), segue Roddick (tre volte almeno in semi, ma anche una sconfitta al primo turno), infine Federer (mai oltre gli ottavi a parte il torneo vinto).
Insomma, hanno tutti uno Slam e il trofeo finale di Federer compensa la coppia di Masters Series degli altri due. Ferrero però ha fatto meglio di tutti negli Slam, e anche abbastanza chiaramente: sarò impopolare, ma il mio voto va a lui.

Voglio però precisare che si tratta di una situazione estremamente difficile da interpretare e che - l'ho specificato già nell'introduzione, ma meglio risultare ridondanti che essere fraintesi - non sto delegittimando alcunché: mi limito a porre il dubbio, e a affermare che nelle situazioni di maggior peso Ferrero ha fatto un po' meglio.

2004-2005-2006-2007
Numero 1 ATP: Roger Federer
Federer vince undici Slam su sedici e tre Tour Finals su quattro. Con simili numeri risulta superfluo controllare i Masters Series. Nel 2004 Roddick è numero 2 in classifica con Miami e poco altro, ma all'infuori del capo il colpaccio vero lo mette a segno Gastón Gaudio al Roland Garros. Nel 2005 Safin prende l'Australian Open, ma il nuovo numero 2 (anche l'anno dopo, e quello dopo ancora) è Rafael Nadal, che sbrana tutti al Roland Garros (anche in quello dopo, e in quello dopo ancora).

2008
Numero 1: Rafael Nadal
Roland Garros, Wimbledon, Olimpiadi, Monte-Carlo, Amburgo e Coppa Rogers per lo spagnolo. Federer è costretto a cedere, e non solo a Nadal. Nonostante infatti chiuda l'anno al numero 2 grazie alle tre finali di Slam raggiunte, vince solo lo US Open (più tre piccoli calibri a contorno): Novak Djokovic porta a casa molta più roba, fra Australian Open, Tour Finals, Indian Wells e Roma.

2009
Numero 1 ATP: Roger Federer
Allora lo svizzero reagisce e si pappa Roland Garros, Wimbledon, Madrid e Cincinnati (negli Slam che non vince perde al quinto in finale). Per Nadal ci sono Australian Open, Indian Wells, Monte-Carlo, Roma e Coppa Davis: in altre stagioni sarebbero bastati per il numero 1. Juan Martín del Potro, sosia ufficiale di Boris Karloff, vince a Flushing Meadows.

2010
Numero 1 ATP: Rafael Nadal
Allora lo spagnolo reagisce e si pappa Roland Garros, Wimbledon, US Open e i tre Masters 1000 su terra. Per Federer ci sono Australian Open, Tour Finals e Cincinnati: in altre stagioni sarebbero bastati per il numero 1.

2011
Numero 1 ATP: Novak Djokovic
Allora il serbo dice: "la piantate di reagire, che vincete quasi tutto voi due dal cretaceo inferiore?" Così Beppe Grillo si scaglia contro destra e sinistra, e fa suoi Australian Open, Wimbledon, US Open, Indian Wells, Miami, Madrid, Roma e Coppa Rogers. Nadal - giusto numero 2 - lo contempla da mondi lontanissimi, con Roland Garros, Monte-Carlo, Coppa Davis e due finali di Slam perse.

2012
Numero 1 ATP: Novak Djokovic
La classifica è precisa e quanto mai veritiera, benché è opinione di molti che sia così solo grazie a quella manciata di punti che hanno consegnato a Djokovic l'ultima partita della stagione ATP. Del resto è inutile ipotizzare scenari alternativi, la storia non si fa con i "se". Nole vince Australian Open, Tour Finals e tre Masters 1000 (Miami, Coppa Rogers, Shanghai). Federer è numero 2 con Wimbledon e tre Masters 1000 (Indian Wells, Madrid, Cincinnati). Andy Murray è numero 3 con US Open e Olimpiadi (va malino nei Masters 1000, ma è il più continuo negli Slam dopo Djokovic). Nadal è numero 4 con Roland Garros, Monte-Carlo e Roma (si ritira a metà stagione).
 
2013
Numero 1 ATP: Alexandr Dolgopolov
Oh, che volete, non sapevo come concludere!

Federico Romagnoli

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