17/01/2014 18:27 CEST - Australian Open

Australian Open, day 5: (s)punti tecnici del giorno

TENNIS AUSTRALIAN OPEN - Quinto appuntamento con i nostri spunti tecnici: analizzeremo il rovescio di Florian Mayer, le accelerazioni di Fognini ed il sorriso di Ana Ivanovic. lucabaldi

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Ana Ivanovic
Ana Ivanovic

Il rovescio di Florian
Una via di mezzo tra Petr Korda e Miroslav Mecir, adattata al tennis moderno, e votata alle variazioni di rotazione e ritmo appena possibile. Ecco Florian Mayer: dinoccolato, quasi sgraziato nei movimenti, eppure dotato di un tocco che ha pochi eguali nel circuito. Uno che dà del tu alla palla, con un linguaggio personalissimo, e ci fa più o meno quello che vuole. Soprattutto, molto spesso, quello che gli avversari meno si aspettano.
Jerzy Janowicz è apparso in palese difficoltà fisica durante la partita di stanotte, situazione aggravata dal fatto che la mobilità del bombardiere polacco non è comunque la sua dote migliore. Di conseguenza, un talento nel fare a fette il campo quale il tedesco ha potuto giocare e vincere senza troppa pressione, divertendo e divertendosi.
In particolare, Mayer dispone di un rovescio bimane tra i più efficaci e duttili del circuito: grazie alla presa della mano destra, quasi continentale, può produrre senza variare il grip qualunque tipo di rotazione, giocando solo sulla sensibilità e la flessione dei polsi, e sorprendendo i suoi avversari con slice, chop e palle corte improvvise, che alterna alle più tradizionali esecuzioni coperte in top-spin. Oltre a questo, il “signature shot” di Mayer dal lato sinistro è l'anticipo di rovescio in salto, quasi piatto, colpo difficilissimo, spesso risolutivo, che Florian esegue meglio di tutti, e che grazie alle buone percentuali di realizzazione utilizza con grande frequenza. Per gli altri, sparare un rovescio  staccando da terra per anticiparlo è un jolly da azzardare solo ogni tanto: per Mayer, è un colpo di scambio qualunque, normalissimo e giocato in sicurezza. Artista.

Le accelerazioni di Fabio
Le critiche che vengono mosse più spesso a Fabio Fognini, numero uno azzurro, non riguardano certo il suo gioco, ma l'attitudine mentale non positiva, discontinua e a volte additittura distruttiva con cui gli è capitato di affrontare le sue partite.
Ma quando va in campo tranquillo, concentrato e sicuro di sé, come nel match di terzo turno vinto contro Sam Querrey, Fabio è in grado di dare letteralmente spettacolo.
La qualità più notevole, che impressiona guardandolo giocare, è la capacità di produrre accelerazioni pazzesche, con entrambi i fondamentali, in modo apparentemente privo di sforzo.
Fognini esegue aperture molto contenute, rapide, e basa il suo tennis sulla fantastica velocità di braccio nel movimento a colpire, nell'anticipo, e nella scioltezza con cui lascia andare l'avanbraccio e la testa della racchetta, in particolare con il dritto.
Contrariamente a un Monfils, per esempio, che carica la spinta delle gambe in modo estremo ed evidentissimo, l'azzurro sembra quasi rigido, pigro e poco elastico nel piegamento: ma in realtà, piuttosto che dalla spinta “di forza” che parte dagli arti inferiori, Fabio ricava enorme velocità e accelerazione del busto-spalle e quindi del braccio-racchetta dall'ingresso dell'anca, effettuato senza strappo né torsione eccessivi ma sempre, perfettamente, con i tempi giusti.
Ne risulta un dritto apparentemente caricato e colpito in modo “leggero”, ma è un'impressione che deriva solo dai i movimenti di preparazione meno ampi, potenti ed evidenti: la palla risultante, ed è quello che conta, esce velocissima, piena di top-spin, e grazie all'apertura breve e rapida le traiettorie sono di difficile lettura per gli avversari.
I suoi bei punti, poi, oggi li ha fatti anche con il rovescio, e con un servizio notevolmente migliorato come solidità e percentuali. Vincenti a raffica, Querrey preso a pallate, e vediamo un po' che succede con Djokovic agli ottavi. Per adesso, bravissimo Fabio.

Il sorriso di Ana
A scanso di equivoci, tengo a precisare che a mio avviso, osservando il tennis femminile, la bellezza delle giocatrici non è, e non deve mai essere, di alcuna rilevanza nell'analizzare le prestazioni ed esprimere giudizi. Anzi, la superficialità di chi ha questo approccio, a volte addirittura tifando per la “più avvenente”, mi ha sempre infastidito non poco.
Nel caso della Ivanovic, però, l'approccio mentale positivo con cui ha affrontato il match contro Samantha Stosur è stato una componente decisiva per la sua vittoria. Sul campo, Ana ha sofferto il gran kick di servizio di Sam, ha tenuto bene con il suo dritto (veloce e penetrante) sul dritto dell'australiana (sempre estremamente carico di top-spin), e ha ottenuto molto di più dell'avversaria con il rovescio, decisamente migliore di quello da sempre “ballerino” della Stosur. Questa è l'analisi strettamente tecnica della sua ottima prestazione.
Ma avevo capito che avrebbe potuto farcela, anche se era sotto nel punteggio, quando sul 3-5 nel primo set, in difficoltà a rete con Sam che si stava avventando in avanzamento su una palla comoda e corta, praticamente un rigore, Ana ha indovinato il lato giusto dove buttarsi: e come si è visto chiaramente nel replay, ha sorriso prima ancora di colpire la volée vincente, un moto di espressione del viso assolutamente involontario (figurarsi, nessuno pensa a che faccia stia facendo nel bel mezzo di uno scambio di tennis), ma altrettanto rivelatore.
Rivelatore di quella che spero sia una nuova attitudine per la serba, che liberata dalle tensioni spesso eccessive, forse figlie di aspettative mal valutate, che le hanno fatto buttar via tante partite in passato, potrebbe rientrare a pieno titolo tra le grandi interpreti del circuito femminile, affrontando la competizione con la giusta concentrazione, certo, ma anche con serenità, piacere del gioco e una mente sgombra e positiva.
Contro una Stosur pari a lei tecnicamente, ma altrettanto delicata emotivamente (in particolare nello Slam di casa), un sorriso oggi ha fatto la differenza. Potrebbe farla ancora, molte volte, in futuro. Bello.

One-handed backhand appreciation corner
Per la prima volta, bilancio positivo: due vittorie e una sconfitta. Purtroppo il tabellone maschile si dimostra crudele con il nostro manipolo di Eroi: Richard Gasquet ha perso nello scontro  fratricida con un grande Tommy Robredo, che però giocherà gli ottavi contro Stanislas Wawrinka, l'altro maestro del rovescio a una mano in campo oggi e avanzato per walkover (ritiro di Pospisil).
La One-Handed Band rimane con sei leggendari guerrieri (Stanislas, Tommy, Grigor, Feliciano, Roger e Carla), e chiaramente più si va avanti più la lotta si fa serrata. Ma altrettanto chiaramente, non smetteremo di resistere, perchè come sempre, domani è un altro giorno.

 

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(S)punti tecnici del giorno - day 1

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(S)punti tecnici del giorno - day 4

lucabaldi

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